Fosse che non leggono, il problema – Come la destra si è impadronita della cultura popolare

È notizia degli ultimi giorni, ed ha scatenato un piccolo vespaio negli ambienti intellettuali, la dichiarazione della sottosegretaria ai beni culturali, Lucia Borgonzoni, secondo cui non leggerebbe un libro da tre anni. Tra i censori più accaniti, la scrittrice Michela Murgia propone un aperto riferimento ad una citazione di Umberto Eco, “che cos’è il leghismo se non la storia di un movimento che non legge?”. Umberto Eco aveva ragione, ma probabilmente non nel senso in cui sta venendo interpretato dagli intellettuali italiani, la cui reazione si ferma ad un livello di analisi assolutamente superficiale, che non permette di comprendere cosa stia accadendo in un’Italia posizionata in larga maggioranza su posizioni politiche populiste ed anti-intellettuali.

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Mercoledì, 21 Gennaio 2015 00:00

Lettori in Italia

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac

Spulciano il sito ufficiale dell’Istat si possono trovare risultati molto interessanti. Spinta dalla curiosità suscitata da un articolo su Il Sole 24 Ore di qualche giorno fa, sono andata a vedere i dati sulla lettura in Italia.

Dire che sono allarmanti sarebbe un eufemismo. Il primo elemento che salta all’attenzione leggendo il resoconto dell’istituto di statistica è senza alcun dubbio che la percentuale di lettori nel 2014 è scesa dal 43% dell’anno precedente al 41,4%: il restante 59,6% non ha letto neppure un libro nel corso dell’anno. Una forte disparità si trova tra i due sessi, avendo le donne che da sei anni per un 48% leggono almeno un libro all’anno, contro il 34,5% degli uomini.

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