Una prima riflessione dell'autore sullo stesso tema qui
Il problema dell'Italia può anche essere espresso così: al massacro antisociale operato dai governi, allo sfascio del sistema industriale, imposto dall'Unione Europea ma condiviso da governi, che, unici in Europa, non attivano nessuna politica industriale, allo sfascio del sistema dei servizi pubblici, imposto dall'Unione Europea ma condiviso da governi che con le privatizzazioni continuano ad alimentare la parte peggiore del capitalismo, al crimine di governo contro i pensionati, a tutto questo o ci si oppone con la lotta di classe del complesso del mondo del lavoro o si continua a essere massacrati. Al tempo stesso le condizioni di crisi in cui versa l'economia, il dissesto finanziario dei servizi e di molte amministrazioni locali, il collasso di molte imprese industriali,
Lo spettro della coscienza di classe si aggira per l'Italia mentre il ministro Saccomanni da Bruxelles e il premier Letta da Berlino ritornano a calare i dogmi neoliberisti decisamente fuori tempo massimo, come se i risultati disastrosi delle medesime scelte economiche attuate nel passato non fossero già percepiti quotidianamente sulla pelle di tutti gli italiani.
L'Unione Europea completamente distaccata dalla realtà economica italiana continua a chiedere più rigore, e la classe dirigente italiana nel panico totale da “rientro del debito”, tenta così l'ennesima svendita. Queste sono le cronache politiche delle ultime giornate.
Il trasporto come risorsa centrale per l’uscita dalla crisi. E' questo il tema del convegno organizzato dal Gruppo Regionale Federazione della Sinistra - Verdi per venerdì 10 maggio a Firenze. Il perché di questo evento nelle parole del capogruppo Sgherri, che afferma che ”al di là di polemiche sterili, l’ammodernamento della rete ferroviaria regionale sia la priorità strategica su cui puntare”
Come uscire, a Firenze e in Toscana, da una polemica sterile e stereotipata - Tav sì tav no - e rispondere con efficacia ai problemi di sviluppo del nostro territorio?
L’accordo siglato dalle OO.SS. di categoria dei trasporti (Filt, Fit, Uilt, Faisa e Ugl) il 27 febbraio u.s., con l’allora Assessore alla mobilità della Regione Toscana Luca Ceccobao, nel confermare gli indirizzi e la validità del precedente accordo del 15 giugno 2012, ancora una volta sposa appieno la volontà di liberalizzare nonché privatizzare il trasporto pubblico locale, ciò nonostante sia ormai lampante il fallimento dell’attuale modello di sistema economico plasmato sul libero mercato, che è apparso ancora più evidente all’indomani del manifestarsi della crisi economica attuale, che ha palesemente dimostrato che l’autoregolazione dei mercati, la competizione sfrenata, nonché le gare, siano un fallimento totale di questo sistema.
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