Il Muos è “condonato”: la rabbia delle collettività niscemese (e non solo) aumenta
La notizia è di quelle roboanti, per certi verse inaspettate, senonché contradditoria: Il MUOS, sistema satellitare NATO impiantato nella sughereta di Niscemi è di fatto “condonato”. Una notizia, scaturita dalla sentenza pronunciata dal tribunale monocratico di Caltagirone inequivocabile quanto inattese: “il fatto non sussiste”, frase che riassume lo scagionamento dal procedimento contro un dirigente della Regione Siciliana e tre imprenditori accusati di violazione della legge ambientale a Niscemi in provincia di Caltanissetta.
La Sicilia, per diversi fattori socio-culturali resta una terra dal folklore ardito e da una passione difficilmente riscontrabile in altri luoghi. Quella stessa passione si riscontra nel dialetto, nella parlata locale. Espressioni colorite, spesso tese non a offendere ma a far riflettere e far scattare nella mente del diretto interessato una solta di dissertatio interiore. Nel dibattito socio-politico dell’isola ha trovato, purtroppo, posto in questi anni la base militare installata nel bel mezzo della Riserva naturale della sughereta di Niscemi (CL).
Niscemi (CL): Il MUOS (mobile user objective system) è un nuovo sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare statunitense, dotato di quattro stazioni di terra e cinque satelliti geostazionari.
Le stazioni di terra sono costituite da tre grandi mega antenne dal diametro di 18,4 metri e due antenne UHF alte 149 metri.
Il MUOS, la cui attivazione è prevista nel 2015, consentirà di trasmettere ordini e informazioni tra le truppe americane sparse sui vari fronti internazionali e il comando centrale del Pentagono. Il sistema satellitare permetterà di guidare i droni, pericolosi aerei da guerra senza pilota per le guerre di prossima generazione e di trasmettere le informazioni tra le truppe sparse sui vari fronti ed il Pentagono.
Si è svolta sabato la manifestazione nazionale NO MUOS, chiude “Difendiamo la nostra terra..difendiamo il nostro futuro”, il marzo di lotta dedicato a tre grandi appuntamenti contro le grandi opere infrastrutturali o militari e per un futuro diverso, convocate dai movimenti No Ponte, No Tav e No Muos.
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