La manifestazione partita alle 14.30 ha visto la partecipazione di oltre diecimila persone che, ripetendo più volte “yankee go home” e "No al Muos, no alla guerra, via gli americani dalla nostra terra", hanno sfilato in corteo per ribadire il proprio NO alla costruzione del “MUOStro” che verrebbe collocato a Niscemi, piccolo paesino nella provincia di Caltanissetta, precisamente nel bel mezzo della riserva Naturale Orientata Sughereta. Al centro della protesta il MUOS (Mobile User Object System) un sistema di comunicazione militare ad altissima frequenza, un modernissimo radar delle forze armate statunitensi capace di raggiungere i loro contingenti militari in qualsiasi parte del mondo si trovino ad operare. In pratica un vero e proprio strumento da guerra che emette pericolose e cancerogene radiofrequenze.
Al contrario di ciò che pensavano, molti nonostante l’annuncio della disposizione del ritiro "definitivo" delle autorizzazioni da parte del governatore della Regione, quella di oggi è senza ombra di dubbio una manifestazione riuscita, sono numerosi manifestanti che hanno ribadito che sono stanchi di proclami è il momento di fare passi concreti per paralizzare la realizzazione della base radaristica e rimuovere le 41 antenne già esistenti.
Il coloratissimo e allegro corteo è partito da contrada Apa e ha raggiunto la base militare in contrada Ulmo per ribadire l’ostilità e lo sdegno verso chi privilegia gli interessi militari e di controllo globale a quelli della salute e della salvaguardia del territorio. Centinaia le forze dell'ordine dispiegate lungo il percorso, ma, nonostante gli ingiustificati allarmi diffusi sia dalle forze dell’ordine sia da alcuni media, non si sono verificati scontri o incidenti.
C’erano le delegazioni di altri movimenti contro la devastazione ambientale (No Tav, No Ponte, No dal Molin), hanno sfilato in confaloni dei comuni e i sindaci NO MUOS, c’erano soprattutto moltissimi cittadini, siciliani e non, “È stata una grande manifestazione di popolo” affermato Maria Concetta Gualato, coordinatrice delle mamme NO MUOS, che da tre mesi presidiano i cancelli dell'area militare Usa, scontrandosi con le forze dell'ordine e collezionando avvisi di garanzia.
Un aereo passa, ininterrottamente, sulle teste dei tantissimi manifestanti seduti, in una caldissima giornata primaverile, in un grandissimo prato verde, a pochi metri dall’ingresso della base militare, dove si sono susseguiti diversi interventi.
I saluti delle delegazioni No Ponte, No Tav e No Dal Molin, perché “l’unità si fa con la condivisione delle lotte”; il ricordo di Federico Aldrovandi, dopo gli avvenimenti di Ferrara dei giorni scorsi, sfocia in un applauso della piazza che abbraccia idealmente Patrizia Moretti, una donna che come le mamme di questa terra ha lottato, e lotta ancora, per il proprio figlio.
“Qui a Niscemi c’è una riserva naturale ed è stata abbattuta per metà per fare posto alle antenne del Muos, - tuona Massimo Zucchetti ( docente del Politecnico di Torino)-” perché negli Stati Uniti non c’è un sistema radar nel Gran Canyon o nel Parco naturale di Yellowstone? Al di là del campo elettromagnetico e sulle questioni di essere a favore o meno della guerra questo sistema non va fatto in una riserva naturale e per quanto riguarda l'elettromagnetismo, non va fatto a quattro chilometri da un centro di 26 mila abitanti".
Iniziativa significativa quella dei bambini della cittadina siciliana che hanno “approfittato” della forte presenza di giornalisti per leggere una lettera rivolta a Sasha e Malia Obama, quasi loro coetanee, “Noi bambini siciliani vi chiediamo di rivolgervi al vostro papà che in televisione sembra tanto buono e sensibile” – cosi inizia la lettera che scalda il cuore di tutti i partecipanti- “Non vogliamo essere bersaglio nel caso di una guerra, ma vogliamo giocare perché il sorriso dei bambini di Niscemi è il sorriso di tutti i bambini. Care Sasha e Malia noi abbiamo piccoli sogni di gioia e serenità”. Ed è proprio “Perché non venga uccisa l’innocenza” il motivo del simbolico muro, che le mamme NO MUOS, hanno costruito con scatole di cartone al quale hanno attaccato i giocattoli dei loro bambini. Ed ha conclusione della manifestazione parla anche Maria Concetta Gualato “Abbiamo voluto difendere il diritto alla salute per noi e per i nostri figli” afferma emozionata.
La manifestazione a questo punto si conclude, si torna indietro per andare al centro di Niscemi dove un altro mini-corteo e una serata musicale attendono tutti i partecipanti. Il popolo No Muos non attende e di sicuro non si arrende, avanti finché le gru non escono dalla base.