Con l'avvicinarsi delle elezioni il quadro delle candidature a sinistra sembra semplificarsi (in verità anche a destra, dato che Forza Italia avrebbe deciso di confluire sul vice di Salvini Rixi). Il civatiano Luca Pastorino ha annunciato, lo scorso 23 marzo, nella suggestiva cornice del Mercato del Carmine di Genova, la propria candidatura e la contemporanea uscita dal Partito Democratico.
Sostegno al sindaco di Bogliasco era arrivato nei giorni precedenti anche dal SEL (tramite un comunicato ufficiale firmato anche da Furfaro della segreteria nazionale) e dal PRC, che - tornando indietro sui propri passi rispetto all'appoggio precedentemente fornito a Giorgio Pagano - ha ufficialmente deciso di schierarsi con Pastorino, proponendo un ticket tra il deputato (candidato presidente) e lo spezzino Pagano come capolista nel proprio collegio.
Le elezioni, inesorabili, si avvicinano ma sulla rive gauche (non della Senna ma del Bisagno) si continua a litigare. Se nello schieramento a sostegno della candidata del PD Raffaella Paita l'assessore regionale Vesco (ex PdCI) si dichiara indisponibile a condividere la lista con gl'ex forzisti Vinai e Schneck, a sinistra dei dem il clima è ancora peggiore.
Sulla candidatura dello spezzino Pagano - da parte di don Farinella, di quanti conservano il marchio de “L'Altra Liguria” e del PRC - alla iniziale freddezza dei civatiani è subentrata – anche pubblicamente – un'aperta ostilità.
Lo scossone da molti auspicato è infine avvenuto: dopo le tempestose primarie che hanno visto prevalere – tra mille polemiche e accuse di voti comprati – Raffaella Paita, Sergio Cofferati ha deciso di uscire dal Partito Democratico, anche se precisa non “per fondare un altro partito, andare in un altro partito, o dare altra rappresentanza”. Un'uscita sofferta quella dell'ex sindacalista (è stato infatti tra i fondatori del Partito) salutata positivamente da Sel e che, secondo il suo coordinatore Chiaramonte, può costituire la base di partenza per la creazione di una specie di centro-sinistra alternativo alla sempre più probabile alleanza tra PD e Nuovo Centro Destra. Un nuovo centro-sinistra che dovrebbe comprendere oltre al partito di Vendola, Rifondazione e pezzi dello stesso PD. Già, ma quali pezzi?
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