Proseguono nel settore edile le polemiche legate alla decisione del governo Abe di incrementare – mediante l'espansione dei programmi di collaborazione internazionale - il numero di apprendisti stranieri al fine di attenuare le carenze di personale che colpiscono il ramo costruzioni.
Il rischio maggiore è costituito dalle violazioni che le aziende edili compiono nell'utilizzo di questi lavoratori. Nel 2012 le autorità ispettive hanno rilevato su 2.776 aziende controllate violazioni in 2.196 di esse.
“È totalmente sbagliato utilizzare lavoratori stranieri come manodopera a basso costo, al fine di accrescere i profitti, ignorando i diritti fondamentali e la dignità di questi lavoratori” ha dichiarato a Japan Press l'avvocato Shoichi Ibusuki, difensore di molti apprendisti stranieri.
Quando si parla di nuove identità e nuovi processi del lavoro, spesso si tralascia il variegato universo del precariato nei servizi socio educativi. Stranamente, perché tali servizi sono quelli che subiscono nella maniera più prepotente la frammentazione delle tutele e dei diritti di welfare che, attraversando venti e più anni di politica italiana, ricongiunge il suo volto più feroce alle logiche della spending review e dello svuotamento della valenza sociale di tali diritti.
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