Se la politica portata avanti dai conservatori è particolarmente sfavorevole nei confronti dei lavoratori, lo stesso non si può dire riguardo i profitti delle grandi aziende.
Tra le maggiori multinazionali nipponiche, Toyota è stata particolarmente avvantaggiata dalla politica fiscale degli ultimi anni soprattutto in virtù della possibilità per le filiali estere di non pagare imposte in Giappone e di varie altre misure che escludono, ad esempio, i dividendi prodotti all'estero dal calcolo per la base imponibile in patria.
Sul fronte welfare desta preoccupazione la proposta, proveniente da un organo consultivo del governo, di semplificare le procedure per l'ottenimento della certificazione nazionale necessaria per i lavoratori dei servizi di assistenza all'infanzia.
Il Consiglio per la Competitività Industriale, adducendo come motivazione la carenza di manodopera nelle strutture per l'infanzia, ha proposto che quanti hanno maturato esperienza con figli propri possano ottenere la certificazione per operare nel settore al termine di un corso di tre mesi (attualmente per ottenere la certificazione è necessario frequentare un corso nelle università o in scuole professionali).
La carenza di manodopera in questo ambito è dovuta principalmente ai bassi salari, secondo la denuncia di Kazuko Sasaki del Sindacato Nazionale dei Lavoratori del Welfare e dell'Assistenza all'Infanzia: “Il Ministero del Lavoro dovrebbe destinare maggiori risorse al fine di far crescere i salari e migliorare le condizioni di lavoro per i lavoratori del welfare, non tentare di attirare lavoratori non qualificati facilitando il rilascio delle licenze” ha sottolineato la sindacalista.
Nel 2013 in Giappone sono stati segnalati 19 incidenti mortali in centri per l'infanzia, di questi 15 sono avvenuti in centri non autorizzati privi di personale qualificato.
In ambito nucleare, oltre alle proteste contro il tentativo di riattivazione della centrale di Sendai (la quale dovrebbe essere il primo degli impianti precauzionalmente chiusi nel 2011 a riprendere la propria attività) si registrano anche forti perplessità riguardati il piano di evacuazione in caso di incidente nucleare predisposto dalla Prefettura di Kagoshima e reso pubblico il 29 maggio. Sulla base di piani di evacuazione predisposti dai comuni più prossimi all'impianto di Sendai (presso la città di Satsumasendai) il governo della Prefettura ha previsto 13 differenti scenari i quali non tengono però in considerazione le oltre 240 strutture mediche presenti nell'area a rischio ed i pazienti ospedalizzati. Proteste sul piano di evacuazione sono giunte dal membro dell'Assemblea della Prefettura Makoto Matsuzaki del PCG.
(con informazioni di Japan Press Weekly 28 mag. - 3 giu. 2014)
foto: Satoko Kawasaki