Antonio è in pensione da qualche anno, dopo la morte di sua moglie vive da solo in un piccolo e modesto appartamento, a pochi passi dal Panteão Nacional.
Tra poco verrà sfrattato, il palazzo dove risiede sarà trasformato nell'ennesimo hotel di lusso, perché Lisbona deve essere pronta per tutti target del turismo, serve anche gente facoltosa, l'invasione dei zombie moderni con i trolley degli ultimi anni non basta.
Lisbona non può vivere esclusivamente di low cost e di turismo di massa.
Lisbona può fare però a meno di questo ottantenne, «sai, prima vivevo a Peniche, mia moglie era di lì e ho iniziato a lavorare con suo padre. Dopo che Claudia se ne è andata, sono voluto tornare a Lisbona. Sono nato e cresciuto ad Alfama, solo dopo i 20 anni sono andato via da qui. Non voglio lasciare questo quartiere ora, qui ho ritrovato la vita».
Sono dieci anni che Antonio è tornato a vivere nel suo quartiere di gioventù, ora dovrà andarsene. Non ci sono altri appartamenti liberi nel quartiere, i pochi disponibili sono riservati agli zombie. Pochi giorni e via e tanti soldi in breve tempo per gli affittuari.
«Antonio! Te l'ho trovata io un'altra sistemazione, un appartamento vicino casa mia!».
José, il barista di fiducia, José, dove vanno solo i portoghesi o chi sa la lingua del posto perché non lui non sa l'inglese o il francese o lo spagnolo.
Conosce un paio di parole in italiano, gliel'ho insegnate io perché José fa il caffè più buono della città.
Anche José, tanti anni fa, faceva il pescatore.
Ha un solco lungo il viso come una specie di sorriso e guarda sornione al mondo con l'aria di chi sa come.
Notturno Alfama torna sabato 10 febbraio sempre su Il Becco
Notturno Alfama è una rubrica di racconti brevi e brevissimi, di storie reali, surreali, vere o false. Le trovi anche su www.notturnoalfama.worpress.com