Se poi c'è una cosa che odio, è andare al supermercato di venerdì pomeriggio, dopo le 18, un inferno.
E poi il pane, se c'è una cosa che non compro mai a Lisbona è il pane, tra i piatti tipici locali, sempre accompagnati da riso o patate o una semplicissima pasta al sugo cucinata all'estero da tutti gli emigranti italiani, me compresso.
Da divoratore di pane in Italia, all'estero non lo mangio quasi mai.
Rua dos Remédios, a metà via mi fermo per allacciarmi una scarpa, alzo gli occhi e sulla sinistra, vedo un negozio mai visto in tanti anni, una panetteria.
Se avessi preso la metro, invece di di farmi tre chilometri a piedi per raggiungere casa di Cecilia, non avrei mai mai scoperto la panetteria di Maria.
Dalle 9 alle 12.30, pausa pranzo e poi dalle 16 alle 19, luogo piccolissimo, più di 4 persone alla volta non si riesce ad entrare, un portone verde e nessuna insegna.
Praticamente solo se sei del posto, ma da decenni, sai che esiste.
«Ho 60 anni, sono sola, qualche anno ancora, poi vado in pensione e vendo questo spazio al primo interessato ».
Maria è senza marito, morto qualche anno fa, ha una sola figlia che vive e lavora in Francia e non ha nessuna intenzione di tornare in Portogallo.
Maria è una delle pochissime attività presenti in Alfama e in Rua dos Remédios rimaste in mani portoghesi.
E niente, ogni tanto vado a comprare il pane da lei.
Notturno Alfama torna sabato 3 marzo sempre su Il Becco
L'immagine di copertina è liberamente ripresa da it.wikipedia.org