Sabato, 03 Maggio 2014 00:00

Un arresto non casuale quello di Adams

Notizia battuta da molte delle maggiori testate italiane quella dell'arresto del Presidente dello Sinn Fein, il partito indipendentista irlandese. Ma niente, assolutamente niente, di approfondito.

Gerry Adams è stato arrestato la sera del 30 aprile e trattenuto nel commissariato di Antrim con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di Jean McConville, avvenuto nel 1972. La donna, all'epoca della scomparsa, aveva 37 anni e dieci figli, tutti avuti da un cattolico sposato anni prima. Lei, di famiglia protestante, fu uccisa dall'IRA con l'accusa di essere una spia che passava informazioni alla RUC, la Royal Ulster Constalbury, la violenta polizia che manteneva l'ordina in Irlanda del Nord. Adams, come aveva già fatto quando le accuse gli erano state rivolte in precedenza, anche prima di entrare nel commissariato ha ribadito la propria innocenza.

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È di pochi giorni fa la notizia dell’esplosione di una potente autobomba nel centro di Belfast, Irlanda del Nord. I sessanta chilogrammi di esplosivo plastico che sono saltati in aria davanti a un esercito di cronisti, civili ed esperti militari non hanno trascinato con sé vite umane, solo intonaco, vetri, macchine e il sonno di tanti residenti della città che si sono visti svegliare da un episodio che mai, da dieci anni a questa parte, si era verificato nella capitale dell’Ulster.

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"Sono un prigioniero politico. Sono un prigioniero politico perché sono l’effetto di una guerra perenne che il popolo irlandese oppresso combatte contro un regime straniero, schiacciante, non voluto, che rifiuta di andarsene dalla nostra terra. Io difendo il diritto divino della nazione irlandese all’indipendenza sovrana, e credo in essa, così come credo nel diritto di ogni uomo e donna irlandese a difendere questo diritto con la rivoluzione armata. Questa è la ragione per cui sono carcerato, denudato, torturato." da Il diario di Bobby Sands

“Discipline, dignity and unity”. Disciplina, dignità ed unità. Così titolava il numero di An Phoblacht (mensile pubblicato dal partito Sinn Féin in Irlanda ed il cui titolo significa “La Repubblica”) di domenica 3 maggio 1981. La disciplina, la dignità e l'unità a cui ci si riferiva erano quelle dei militanti dell'IRA rinchiusi da anni nel carcere di alta sicurezza di Long Kesh, vicino a Belfast, dove a lungo sono stati vittime di violenze ed atroci torture. Il gruppo di detenuti nel marzo dello stesso anno aveva preso la decisione, guidati da Bobby Sands, di iniziare uno sciopero della fame che li avrebbe condotti alla morte nel caso il Primo Ministro della Gran Bretagna, una Margaret Thatcher eletta da poco al suo primo mandato, non avesse riconosciuto loro lo status di prigionieri politici.

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