Il libro ripercorre con semplicità colcosiana ed anche qualche concessione alla tenerezza l'infanzia vissuta vicino Gzatsk nell'oblast di Smolensk, le sofferenze patite durante l'occupazione tedesca, gli studi elementari interrotti fino al lavoro in fonderia e l'occasione di frequentare il tecnicum di Saratov.
Nella città sul Volga l'incontro con il mondo dell'aeronautica ed i primi voli all'aereo club. Una passione quella per il volo che lo porterà a fare domanda per l'accesso alla scuola di aeronautica di Orenburg. Qui oltre a diventare un aviere provetto conosce Valja che da lì a breve diventerà sua moglie e gli darà la gioia della paternità.
Il giovane neoufficiale Gagarin inizia così una carriera che lo porterà prima nel nord del Paese permettendogli di perfezionare ulteriormente le proprie capacità sfidando nebbia e neve e - seguendo passo a passo i progressi del programma spaziale sovietico - di sviluppare in lui l'irrefrenabile voglia di superare l'atmosfera terreste.
Ammesso al gruppo di candidati cosmonauti supererà con successo la durissima selezione medica ed il complesso addestramento che lo condurrà quel 12 aprile 1961 ad entrare nella storia.
Un libro che merita di essere di letto anche per i costanti riferimenti alla politica, per la spinta ideale che lo porterà nei ranghi del PCUS. Un libro che permette di conoscere più da vicino colui che è diventato uno dei simboli dell'URSS e del progresso scientifico socialista.