Il Giappone punta ad ottenere entro il 2030 un quinto della propria energia elettrica prodotta da nucleare. Il dato emerge dalla bozza del piano energetico nazionale messo a punto da un tavolo consultivo del Ministero dell'Economia, Commercio e Industria. Il nuovo piano sostituisce quello realizzato nel 2014 e prevede la rimessa in esercizio di 30 reattori per raggiungere una percentuale tra il 20 ed il 22% di energia elettrica da nucleare. Allo stato attuale sono soltanto otto i reattori rimessi in funzione, ciò è dovuto alle rigide normative di sicurezza approvate dopo la catastrofe di Fukushima.
Settimana iniziata con un terremoto di magnitudo 6.1 che ha colpito il 9 aprile la Prefettura di Shimane nell'isola di Honshu. Cinque i feriti mentre 100 sono stati gli sfollati. Nessun danno alla centrale nucleare di Shimane. Danni ai beni culturali, in particolare al tempio di Sahimeyama, sono stati segnalati dall'amministrazione comunale di Oda.
Pillole dal Giappone #226 - Nella terza economia del mondo ci sono bambini senza scarpe
Il 52% dei minori di famiglie a basso reddito non ha abiti e scarpe a sufficienza. A renderlo noto una ricerca dell'associazione USNOVA che si occupa di contrasto alla povertà.
In nome del decoro: i poveri e il difforme fuori dalle città
Immaginate di potervi rimpicciolire a pochi centimetri e vivere in una realtà miniaturizzata. È l’idea sulla quale si basa il recente film Downsizing, con Matt Damon come protagonista. Città in miniatura perfette e con tutte le comodità, per salvare il pianeta dall’inquinamento, godendosi una improvvisa condizione di ricchezza (i soldi aumentano il loro valore nella realtà ridimensionata).
Il perché del no alla beneficenza
A Natale siamo tutti più buoni, ma il mondo che ci circonda è cattivo come al solito. Anzi, in questo periodo le situazioni tragiche sembrano ancora più tragiche. Forse sarà a causa del freddo che ci attanaglia e si fa sentire particolarmente mentre siamo a caccia di regali. O magari le luci del Natale mostrano ancora più chiaramente la miseria di coloro che vivono in strada e non hanno proprio nulla da festeggiare. Oppure semplicemente è una mania dei giornalisti andare a caccia, in questo periodo, di storie da "Libro Cuore" in cui il Buono, rappresentato dall'uomo qualunque, riesce a portare a un povero essere sfortunato un po' della magia del Natale, sotto forma di cibo, o un qualsiasi oggetto che riscaldi un po' la sua fredda esistenza.
In un mondo libero non ci sarebbe una guerra contro i poveri, ma contro la povertà
Spesso sento parlare di “mondo libero”, e di quanto sia bello farne parte.
Sulle prime, ammetto, mi faccio contaminare da questa gioia condivisa da molti miei connazionali: ”sono libero!”, mi dico. Compro, mi muovo, voglio scrivere su Facebook una cosa contro Tizio o Caio? Lo faccio.
Reddito di Cittadinanza: Emancipazione dal lavoro o lavoro coatto?
In tempi di crisi sociale e stentata fuoriuscita dalla recessione il dibattito sul reddito di cittadinanza diventa un nodo centrale da affrontare. Soprattutto se non si dimenticano i dati che fotografano una realtà sociale mai veramente uscita dalla crisi, nonostante si sia tornati a parlare di crescita del PIL e della produzione industriale. I dati sulla povertà lo dimostrano e la diffusione di mini-jobs che seguono alla stucchevole vicenda dei voucher prima aboliti e poi reintrodotti e delle varie forme di lavoro precario, ci ricordano come la crisi economica non abbia fatto altro che scaricarsi sulla società in forme sempre più violente.
Di Elena Papucci
Il freddo, i migranti e il giornalismo di emergenza
È gennaio ed è freddo. Questo fatto, per tanti aspetti semplice e banale, sta da giorni tenendo banco nelle conversazioni e su giornali e trasmissioni televisive. Si riempiono pagine e pagine disquisendo di temperature, centimetri di neve caduti e soprattutto delle conseguenze sulla popolazione.
Siamo tutti ovviamente d'accordo che se muore un clochard per il freddo si sia di fronte a una cosa 'anomala', a un fatto che non dovrebbe succedere, e quindi sia sacrosanto che la stampa se ne occupi e stigmatizzi l'accaduto.
Non sono passate che poche settimane dalla pubblicazione dei dati che certificano l'incremento in Italia della povertà assoluta (leggi qui) e il governo, senza pensarci su troppo, riesce a imbarcare il Paese in una nuova guerra, nonostante a marzo le piazze italiane abbiano chiaramente espresso la contrarietà a qualsiasi coinvolgimento militare dell'Italia.
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