5 - MONEY MONSTER
La storia sembrava buona, il cast pure (Clooney e la Roberts), la Foster alla regia prometteva bene. Per affrontare il capitalismo, però si doveva smarcare dalle idee in voga a Hollywood, come ha fatto Adam McKay con "La grande scommessa". Invece è un'intrigante storia dominata dalle solite americanate. Non graffia come dovrebbe.
4 - IL TRADITORE TIPO
Un altro thriller che sulla carta sembrava buono, invece è scialbo, senz'anima. Non basta prendere spunto da Le Carrè per fare un buon film. Neppure Ewan McGregor regge la baracca. Un vero peccato.
3 - ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO
Bobin non è Tim Burton. Rifare Alice con invasivi effetti speciali non sempre giova. In più metteteci la solita Anne Hathaway con smorfiettine odiose, il solito Cappellaio Sparrow di Johnny Depp condita con abbondante melassa Disney. Si poteva fare di meglio, visto il materiale a disposizione. Menomale che ci sono Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen.
2 . MIAMI BEACH
Il solito filmetto italico, servito in dialetto romano, di Carlo Vanzina. Non bastavano le Vacanze di Natale, i cinepanettoni e quant'altro. Ora anche i soliti italioti in vacanza. Non se ne può più!
Battute grevi, idiozie assortite e un ceto medio italiano che non esiste (quasi) più. Aggiornatevi!
Papà Steno lo era, i figli no. Risultato? La solita commediola con il pilota automatico.
1 - COLONIA
Pensavo fosse un film importante, invece ha un tono da fiction di Rai Uno. Mescola la storia d'amore tra Bruehl e la Watson, la drammatica vicenda della Colonia Dignidad, il Cile di Pinochet con una leggerezza tremenda. Finale ridicolo. Non si capisce il senso di questo film. Denuncia? Storia d'amore? Vuole far conoscere la realtà della Colonia Dignidad? In base alla risposta a queste domande, si doveva agire in un verso piuttosto che in questa sciatteria assoluta.
Veniamo alla TOP 20 del primo semestre 2016. Ci sono delle sorprese positive: nelle prime 5 posizioni ci sono 3 film italiani d'autore.
20 - LEGEND
Un grande noir "vintage" sui fratelli Kray e la Londra dell'epoca. Tom Hardy mattatore assoluto nei panni dei due gangster gemelli che misero a soqquadro la capitale inglese.
19 - AVE, CESARE!
I fratelli Coen sono grandi autori, anche stavolta sfornano delle chicche assolute (vedi la scena con protagonista Ralph Fiennes). Il film però a tratti gira a vuoto e alcune star (Hill e la Johansson) sono sottoutilizzati. Poteva essere un piccolo cult, ma film di questo tipo si vedono sempre volentieri.
18 - IL CLUB
Pablo Larrain è un regista incredibile. Ha fatto opere importanti per il suo Paese, il Cile. Questa volta denuncia antichi vizi della Chiesa, in particolar modo di "un club" di preti che espiano i loro peccati in maniera pittoresca. Da recuperare. Orso d'argento a Berlino.
17 - LA COMUNE
C'è spazio per la condivisione in tutte le fasi del quotidiano? Bella domanda, quella posta dal regista danese Thomas Vinterberg che centra un altro grande film dopo "Il sospetto" e "Festen". Da vedere.
Se poi amate il cinema danese stile "Dogma 95", ancor di più.
16 - MACBETH
Bella trasposizione moderna dell'opera di Shakespeare, impreziosita dalla coppia Fassbender – Cotillard. La regia è incredibile, la fotografia altrettanto, la recitazione è credibile. Belle battaglie, film molto cinematografico, ma dal solido impianto teatrale.
15 - THE NICE GUYS
Il ritorno di Shane Black ci riporta ai magici anni '70 con la strepitosa coppia di detective Ryan Gosling e Russell Crowe che devono scoprire cosa c'è di marcio dietro la scomparsa di una ragazza. Grande ritmo, battute calibrate al millimentro e due protagonisti affiatati.
14 - IL CASO SPOTLIGHT
Il film vincitore del Premio Oscar come Miglior Film è un'opera importante, di giornalismo d'inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa. Grande cast corale d'attori (Ruffalo e Keaton su tutti) sulla scia del cinema d'impegno sociale in voga negli anni '70. Bisogna dire però che è molto classico e di rischi se ne prende pochi.
13 - TRUTH – IL PREZZO PER LA VERITA'
Mettete il paladino Robert Redford insieme a una grande Cate Blanchett a battagliare contro le menzogne di Bush. L'ex presidente americano non ha offerto servizio militare, grazie ad un "aiutino". Lei lo scopre, ma entrambi dovranno fare i conti con le conseguenze dello scoop.
Un film dal sapore antico con due grandi interpreti che però ci parla di temi molto moderni.
12 - L'ULTIMA PAROLA – LA VERA STORIA DI DALTON TRUMBO
Ai tempi del maccartismo, lo sceneggiatore Dalton Trumbo (scrittore di film come Vacanze Romane, Spartacus) venne accusato di essere comunista. Scriveva sceneggiature per Hollywood sotto falso nome, fino a che un giorno, dopo aspre battaglie, venne riabilitato. Un grande film illuminato da Bryan Cranston e Helen Mirren.
11 - REMEMBER
Il tema dell'Olocausto visto da un uomo affetto da demenza senile. Un amico commissiona all'anziano protagonista l'omicidio di un ex carceriere di Auschwitz. Un po' "Memento" e un po' "This must be the place", è una riflessione importante di Egoyan sul tema della memoria.
10 - STEVE JOBS
Chi era Steve Jobs? Un santo o un farabutto? Un genio o un venditore? Danny Boyle, coadiuvato dalla penna graffiante di Aaron Sorkin, ci mostra un ritratto efficace di uno degli uomini più controversi del nostro secolo. Straordinarie prove attoriali di Fassbender e della Winslet.
9 - REDIVIVO – THE REVENANT
Dopo gli Oscar di Birdman, Inarritu e il direttore della fotografia Lubezki bissano il successo con questo western atipico. È un film magistrale dal punto di vista visivo, ma convenzionale a livello di storia. Ha fatto notizia l'agognato Oscar di Leonardo Di Caprio, assoluto mattatore insieme al cattivo Tom Hardy.
8 - THE HATEFUL EIGHT
Il ritorno di Tarantino è un western piuttosto teatrale (con influenze horror e splatter) girato in 70mm per mostrare l'ampiezza degli spazi aperti. Cast da urlo dove si eleva Samuel L.Jackson. Oscar alla colonna sonora per il maestro Ennio Morricone. E' uno svitato divertimento cinefilo, come al solito. Graffia meno, però, del precedente "Django Unchained".
7 - ANOMALISA
Seconda regia dello sceneggiatore Charlie Kaufman ("Essere John Malkovich"). Girato in stop motion con dei pupazzi, è un film innovativo che mette in scena le delusioni e la routine quotidiana di un motivatore motivazionale. Fino all'incontro con l'anomala Lisa. Un altro grande gioiello di uno dei più geniali scrittore del cinema moderno.
6 - ROOM
Sareste in grado di amare vostro figlio vivendo sequestrati in una stanza? E' quello che capita a Ma e Jack. La donna tenta di rendere normale al figlio questo universo ristretto, fino a che un giorno provano ad attuare un piano di fuga. Dovranno confrontarsi con il mondo reale. Dal regista di "Frank", una storia attuale e ricca di speranza. Oscar meritato per Brie Larson (la madre).
5 - PERFETTI SCONOSCIUTI
Il film italiano più premiato dell'anno nasce da Garcia Marquez. Ogni persona ha tre vite: pubblica, privata e segreta. Oggi tutto è nella sim del nostro smartphone: sms, telefonate, facebook e quant'altro. Un gruppo di personaggi si ritrovano a cena e si confrontano facendo un gioco: ogni commensale deve rivelare il contenuto del suo cellulare. Si conoscono davvero o sono tutti dei perfetti sconosciuti?
4 - LA GRANDE SCOMMESSA
La crisi del 2008 come nessuno l'ha mai raccontata. Il regista di film demenziali, Adam McKay, racconta un tema serio in maniera pop analizzandolo in modo che sia fruibile per tutti. Cast da urlo: Bale, Carell, Gosling bravissimi. Un film che si prende dei grandi rischi su un tema difficile, giocando in casa di coloro che la crisi l'hanno creata. Chapeu a chi ideato l'operazione.
3 - LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
L'altra rivelazione italiana dell'anno. L'unione tra un film supereroistico della Marvel, con echi del cinema di Pasolini, mescolato all'attualità romana post mafia capitale. Stupende le interpretazioni di Claudio Santamaria e di Luca Marinelli, autentico mattatore di questa pellicola. Grande successo di critica e pubblico. E' già in cantiere il sequel. Se consideriamo che è un'opera prima, viene da pensare che Gabriele Mainetti abbia un luminoso futuro da regista. Ad averne di film così!
2 - CAROL
Todd Haynes realizza (in pellicola) un grande affresco sull'incontro tra due donne diversissime nella difficile America degli anni '50. Ecco che al centro del racconto c'è l'amore, la tenerezza, la passione, ma anche la durezza della cultura domestica dell'epoca. Cate Blanchett, meravigliosa, è la donna borghese del titolo intrappolata in una difficile relazione. A tenerle testa una straordinaria Rooney Mara (miglior attrice a Cannes 2015), nei panni di una giovane commessa dalle idee confuse che si innamora di Carol. Un melodramma d'altri tempi, recitato e fotografato alla perfezione. Incantevole.
1 - LA PAZZA GIOIA
Il grande ritorno di Paolo Virzì non è passato inosservato. Prendendo spunto da "Qualcuno volò sul nido del cuculo", realizza una commedia sull'Italia contemporanea (sul periodo post berlusconiano). Al centro due donne: la dimessa Micaela Ramazzotti e la logorroica Valeria Bruni Tedeschi (da standing ovation). La loro amicizia e la loro fuga dalla comunità terapeutica sono il sale del film.
Si ride e ci si commuove. La pazzia e l'imperfezione come senso della vita dell'uomo.
Cosa chiedere di più?
Fateci sapere la vostra opinione sulle nostre pagine, in attesa delle nuove uscite del secondo semestre dell'anno che Vi illustrerò prossimamente.