Club del libro su Twitter: tra cultura e nuove tecnologie

È uno stereotipo molto comune, specialmente associato a preoccupazioni sul comportamento e la cultura di gruppo delle generazioni più giovani, che internet, e i social media in particolare, rappresentino una forza particolarmente deleteria quando si tratta dello sviluppo di una formazione culturale. Tutti quanti abbiamo a un certo punto letto l'inevitabile articolo di costume in cui si opponeva, come fosse un bivio senza altra possibile uscita, il tempo trascorso su internet a quello trascorso a leggere, giungendo alla conclusione che le interazioni di gruppo sui social media, oltre a essere un pericoloso covo di bullismo e diseducazione, stiano gradualmente accentuando il distacco degli adolescenti e post-adolescenti dalle attività tradizionalmente culturali, prima fra tutte proprio la lettura.

Pubblicato in Società
Martedì, 29 Agosto 2017 00:00

E-book e libri: la morte di entrambi?

E-book e libri: la morte di entrambi?

Negli Stati Uniti il numero di e-book venduti è calato drasticamente, mentre è aumentato quello dei volumi cartacei. Gli ultimi due anni vengono letti da parte della stampa internazionale come l'attestazione di una mancata rivoluzione: il digitale non sostituirà la cellulosa. Altri tentano di descrivere un futuro di armonia tra diverse offerte dei contenuti narrativi.

Le nuove tecnologie godono di almeno due principali filoni narrativi, a livello diffuso. Da una parte la favola dell'emancipazione, di un infinito ventaglio di possibilità aperte al futuro e destinate a liberarci dal peso del passato (con qualche nostalgia vintage, persino per le audiocassette, come attesta la fortunata saga cinematografica dei Guardiani delle Galassia). Dall'altra l'ombra dell'oppressione e del controllo sembra allungarsi a banda larga verso di noi. Si passa da un'attestazione assoluta ad uno slogan eclatante, confondendo chi prova a stare al passo della stampa tradizionale e del frammentato mondo dell'informazione web. 

Restano però i dati: Amazon ha acquistato Whole Fods (catena di negozi statunitense, fisicamente radicata sul territorio), mentre Walmart ha risposto con un accordo assieme a Google.

Pubblicato in A Dieci Mani

Nel 2014 Laura Poitras fece un documentario chiamato Citizenfour (per la cronaca, vinse anche l'Oscar come miglior prodotto nella sua categoria). Si raccontava la storia di un vero eroe moderno: Edward Snowden.

Ci voleva il grande regista Oliver Stone a rendere questa figura ammaliante anche per il grande schermo.

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Giovedì, 30 Gennaio 2014 00:00

Internet ha ucciso il comunismo

“L'introduzione del computer nel lavoro non è riuscita a realizzare l'aumento di produttività atteso (forse Tetris era parte di un progetto segreto dei sovietici per fermare l'economia capitalista)"

 

«L’ingenuità della rete. Il lato oscuro della libertà di internet» è un libro del 2011, scritto dal sociologo Evgeny Morozov. L’autore, nato in Bielorussia nel 1984, ha portato avanti gli studi universitari fuori dal suo paese, grazie a una borsa di studio della Open Society Foundation (presieduta da George Soros), ed è attualmente professore invitato alla Stanford University. Ha collaborato con le organizzazioni non governative che sostengono la “libera informazione” nei paesi dell’ex Unione Sovietica. 

Nel suo libro definisce Angela Davos una “controversa attivista” e invece non dubita delle giuste finalità della blogger anticastrista Yoani Sánchez (anche se ne contesta l’efficacia). L’impostazione delle argomentazioni dà sempre per scontata la necessità di esportare il modello democratico occidentale negli altri paesi, da quelli dell’America Latina alla Cina.

Un giovane conservatore con discutibili idee politiche. Questo impedisce di rimanere avvolti completamente dalla scrittura brillante e dall’efficace impostazione delle argomentazioni. 

Pubblicato in Società

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