Pillole dal Giappone #258 – Gli anti-base vincono di nuovo ad Okinawa

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Continua il calo demografico nel Sol Levante. Secondo dati presentati recentemente dal governo il numero di nati nel 2017 (per l'ultima fase di dicembre vi sono delle stime) ha segnato il record negativo dal 1899. I bambini che hanno visto la luce in Giappone nel 2017 hanno infatti raggiunto il numero di 941.000: ben 36.000 in meno rispetto al 2016 e sotto il milione, dunque, per il secondo anno consecutivo. Di contro i morti sono stati 1.344.000: un altro record per il Giappone postbellico.
Per contrastare il declino il governo ha approvato nel budget di previsione per il 2018 una cifra record da destinare agli asili, anche se nulla (se non slogan) si è fatto per supportare le famiglie monogenitoriali (record di povertà per loro in Giappone tra i Paesi industrializzati), il divario salariale tra uomini e donne e la stabilità occupazionale (principale motore esterno della fertilità). In calo anche i matrimoni: 607.000, record negativo dal 1945 e -14.000 rispetto al 2016.
Andando nello specifico gli abitanti del Sol Levante (qui il dato si ferma al 1 dicembre 2017) sono 126.700.000 (61.650.000 uomini e 65.050.000 donne). Appena il 12,3% hanno meno di 15 anni (e soltanto 490.000 hanno un'età compresa tra 0 e 4 anni), il 59,9% si situa tra i 15 ed i 64 anni (ma la parte del leone è ricoperta dalle fasce che vanno dai 40 ai 64 anni) mentre il 4,3% ha più di 85 anni (ben 70.000 sono gli ultracentenari).

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Settimana densa di avvenimenti per la politica estera mondiale ma senza novità di rilievo rispetto alla già tesissima situazione prodottasi nelle scorse settimane. In un colloquio telefonico, durato circa 45 minuti, lo scorso 9 aprile Abe e Trump hanno confermato di voler proseguire nella linea - particolarmente irresponsabile e che può mettere a rischio la pace mondiale - da tenere nei confronti della Corea del Nord (Paese verso il quale il Sol Levante ha recentemente esteso per altri due anni le proprie sanzioni).
Ad aggiungere preoccupazione per i cittadini nipponici le dichiarazioni rese da Abe venerdì scorso che mettono in guardia circa il rischio che la RPDC possa colpire anche con gas sarin obiettivi giapponesi.

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