Domenica, 07 Ottobre 2018 00:00

Pillole dal Giappone #258 – Gli anti-base vincono di nuovo ad Okinawa

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Pillole dal Giappone #258 – Gli anti-base vincono di nuovo ad Okinawa

Un importante riconoscimento apre la settimana delle notizie dal Giappone. Il primo ottobre è stato comunicato che il premio Nobel per la medicina 2018 è il professor Tasuku Honjo dell'Università di Kyoto. Il docente ha scoperto una proteina che ha un ruolo di supporto nelle terapie antitumorali. La cerimonia di consegna del premio si svolgerà a Stoccolma il 10 dicembre. Premiato insieme al nipponico il dottor James Allison dell'Università del Texas.
“La scienza deve diventare per il Giappone un importante investimento nel futuro” si è augurato Honjo intervenendo in una conferenza stampa organizzata dall'ateneo di Kyoto.
Il professore ha comunicato che devolverà oltre metà del premio in denaro associato al Nobel a progetti di ricerca.

Una grande riconferma (che se non avrà il potere di fermare i lavori certamente contribuirà a rendere gli Stati Uniti sempre più sgraditi agli amanti della pace) è avvenuta ad Okinawa. Nelle elezioni, anticipate a causa della prematura scomparsa del Governatore Takeshi Onaga, la coalizione progressista “Tutta Okinawa” comprendente il Partito Costituzionale Democratico, il Partito Democratico del Popolo, il Partito Comunista, i liberali, i socialdemocratici nonché vari gruppi locali si è confermata ed ha portato alla vittoria il candidato Denny Tamaki, attualmente parlamentare del Partito Liberale e figlio di un militare USA (che per altro non ha mai conosciuto).
Sconfitto Atsushi Sakima, sindaco uscente di Ginowan, appoggiato dal PLD e dal Nuovo Komeito.
La volontà di Onaga di impedire la costruzione di una nuova base militare è stata condivisa dai residenti della prefettura e ciò mi ha dato una spinta. Continuerò, senza vacillare, il mio impegno per bloccare la costruzione di una nuova base ad Henoko” ha dichiarato Tamaki appena eletto.
“Prendiamo atto della volontà del popolo e cercheremo di alleggerire le servitù” ha affermato Abe commentando i risultati e chiarendo che per il governo la partita di Okinawa è chiusa e che la nuova base si farà ad ogni costo.
“Non voglio iniziare il confronto con un immediato scontro” ha teso la mano al governo Tamaki il giorno seguente le elezioni.
“Se i marines si esercitassero fuori da qui non ci sarebbe bisogno di nessuna nuova base” ha poi aggiunto il Governatore parlando con i giornalisti: su questa possibilità il neo ministro Iwaya ha chiuso immediatamente.
“Scaricare su Okinawa tutto ciò che il governo e la coalizione di maggioranza vogliono non funzionerà più” ha commentato soddisfatto il Segretario del Partito Costituzionale Democratico Fukuyama.
“Chiediamo il ritiro dei marines e che il governo attui il diritto di quella gente a vivere in pace” ha dichiarato Hajime Yoshikawa, Segretario del Partito Socialdemocratico.
Di una “grande vittoria per il futuro di Okinawa e per la democrazia del Giappone” ha parlato Ichiro Ozawa, Presidente del Partito Liberale, il quale ha aggiunto che a qual territorio “non va più imposto il peso della base”.
“Il governo prenda atto della volontà del popolo di Okinawa” ha dichiarato il Presidente del Partito Democratico del Popolo Yuichiro Tamaki per il quale alla luce di queste elezioni va riconsiderato anche lo Status of Forces Agreement e cioè l'accordo che regola lo status giuridico del personale in servizio per forze armate USA di stanza nel Sol Levante.
In numeri assoluti Tamaki ha preso 396.632 voti (pari al 55,07%), Sakima 316.458 (il 43,94%) mentre lontanissimi (rispettivamente allo 0,51% ed allo 0,48%) sono stati l'ex consigliere comunale di Naha Hatsumi Toguchi ed il ristoratore Shun Kaneshima. Nonostante la gravissima situazione meteorologica l'affluenza è stata del 63,24%.

Lo stesso giorno nelle elezioni per il rinnovo del sindaco di Ginowan, la città che attualmente ospita la base USA che sarà trasferita a Nago, sconfitta per i progressisti che hanno visto Harumasa Nakanishi sostenuto da comunisti, socialdemocratici, PCD e PDP superato dal vicesindaco uscente Masanori Matsugawa della coalizione conservatrice.

Il 2 ottobre, come annunciato da alcuni giorni, è stato ufficializzato l'ennesimo rimpasto di governo conseguenza delle ultime elezioni interne al PLD.
Su 19 ministri soltanto in 6 hanno ottenuto la riconferma. Sono rimasti ai loro posti Taro Aso (ministro delle Finanze e vicepremier), Taro Kono (Esteri), Hiroshige Seko (Economia, Industria e Commercio), Keiichi Ishii (Infrastrutture, Trasporti e Turismo nonché unico ministro in quota Nuovo Komeito), Yoshihide Suga (Segretario Generale del Gabinetto), Toshimitsu Motegi (ministro per la Rivitalizzazione Economica).
Nuovo incarico per il ministro del Lavoro e Sanità Katsunobu Kato che va a rimpiazzare Wataru Takeshita come presidente del Consiglio Generale del Partito in quanto quest'ultimo aveva sostenuto Ishiba alla guida del PLD mentre al Ministero andrà Takumi Nemoto (già ministro per la Ricostruzione nel secondo governo Abe).
Al ministero dell'Istruzione l'ex vicesegretario del PLD Masahiko Shibayama sostituisce Shimonura il quale a sua volta rimpiazza Hosoda come capo della commissione di partito che sta studiando la riforma della Costituzione. Scorporati da questo dicastero Scienza e Tecnologia che saranno affidati a Takuya Hirai (già ministro delle Infrastrutture in un precedente governo).
Shibayama è già finito sulla graticola per le sue posizioni favorevoli all'Editto Imperiale sull'Educazione.
“Le sue posizioni sono un problema. Il cuore di quel documento invitava la gente a morire per l'Imperatore” ha commentato Kazuo Shii per il Partito Comunista.
Il testo, emanato nel 1890 ed abolito nel 1948 dal Giappone democratico, era alla base dei programmi scolastici e promuoveva il militarismo.
Al Ministero degli Interni e Comunicazioni Masatoshi Ishida (già sottosegretario alle Finanze) prende il posto di Seiko Noda il cui siluramento era nell'aria dopo che la stessa è stata coinvolta in vicende poco chiare che hanno riguardato l'Agenzia per i Servizi Finanziari (la stessa potrebbe però assumere la presidenza della commissione Bilancio della Camera bassa).
Al Ministero della Giustizia il viceministro Takashi Yamashita viene promosso ministro al posto di Yoko Kamikawa. Yamashita è l'unico ministro in quota Ishiba dell'intero governo.
Come ampiamente previsto all'Agricoltura viene rimosso Ken Saito (già avvisato da un parlamentare rimasto anonimo che avrebbe perso il posto in caso di appoggio ad Ishiba nel congresso) che sarà rimpiazzato da Takamori Yoshikawa, già sottosegretario nello stesso dicastero.
Alla Ricostruzione Masayoshi Yoshino, in carica dall'aprile 2017, viene sostituito da Hirochimi Watanabe (già sottosegretario all'Economia).
Cambio anche al Ministero per l'Organizzazione dei Giochi Olimpici con Shunichi Suzuki che viene sostituito da Yoshitaka Sakurada (già sottosegretario all'Istruzione e sostenitore del fatto che l'esercito imperiale nipponico non ha mai fatto ricorso alla schiavitù sessuale ma che si trattò di “prostituzione professionale” e di “un affare”).
Satsuki Katayama, già vice di Kishida nell'Ufficio Politico del PLD, sarà invece la nuova ministra per la Rivitalizzazione Regionale (ministero prima accorpato con la Pubblica Amministrazione).
All'Ambiente Masaharu Nakagawa viene sosituito dal deputato Yoshiaki Harada (un negazionista convinto del Massacro di Nanchino).
Silurato alla Difesa anche Itsunori Onodera con Takeshi Iwaya, deputato e membro di numerose associazioni di estrema destra (e non soltanto la “scontata” Nippon Kaigi).
Alla Pubblica Sicurezza e Gestione delle Emergenze il senatore Junzo Yamamoto prende il posto di Hachiro Okonogi.
Alla Pubblica Amministrazione Hiroshi Kajiyama è sostiuito dall'ex consigliere del premier Mitsuhiro Miyakoshi che assume anche la guida del Ministero per Okinawa ed i Territori del Nord (sostituendo quindi anche Teru Fukui che lo guidava).

Dentro il partito, detto di Takeshita e di Shimomura, sono rimasti al loro posto Toshiro Nikai come Segretario Generale e Fumio Kishida come responsabile dell'Ufficio Politico.
All'Ufficio Elettorale nominato invece l'ex ministro dell'Economia (e già ministro alle Riforme Amministrative in un altro governo Abe) Akira Amari di cui si ricordano le dimissioni dall'esecutivo per il coinvolgimento in un caso di corruzione.
Amari non venne mai inquisito ma nemmeno fornì spiegazioni cristalline nella vicenda che vide coinvolti due membri del suo gabinetto che vennero contattati da un'azienda che aveva richiesto la loro mediazione in un appalto ottenuto dall'Agenzia per la Rinascita Urbana. I due ricevettero, nel 2016, 5 milioni di yen dall'azienda senza dichiararli: di questi uno è andato allo stesso Amari.

“Siamo ricchi di persone di valore” ha detto il premier presentando la nuova squadra di governo che, tolto il ministero della Giustizia, è stato un sostanziale repulisti verso la fazione di Ishiba e segno della volontà di voler cercare una rottura con quella corrente sulle modifiche costituzionali (tema sul quale Ishiba frena non tanto per pacifismo quanto per il caos giuridico che una bocciatura nel referendum confermativo provocherebbe).
Proprio sulla modifica della Carta Abe ha annunciato che il PLD presenterà le proprie proposte ad una sessione straordinaria della Dieta anche se ciò, alla luce dei sempre più numerosi distinguo nel Nuovo Komeito, non appare un'eventualità destinata a felici conclusioni.
Il partito centrista non sembra intenzionato, infatti, a votare una riforma non condivisa con l'opposizione progressista (l'opposizione di estrema destra rappresentata da Nippon Ishin no Kai è invece intenzionata a votare qualsiasi cosa faccia squillare le trombe di guerra).

“La lealtà viene ricambiata con favori” è stata la stroncatura sul rimpasto data dal Segretario del Partito Costituzionale Democratico Fukuyama il quale ha aggiunto che i nuovi ministri “sono molto distanti da ciò che il popolo giapponese vuole” e che “onestamente su molte di quelle persone è difficile esprimere qualcosa di buono”.
La riconferma di Taro Aso è stata “una dichiarazione di non presa d'atto degli scandali” per il Presidente del Partito Democratico del Popolo Yuichiro Tamaki.
Un governo “scialbo” quello presentato al giuramento per Akira Koike del Partito Comunista.
“Chi ha fatto affermazioni che mettono in dubbio la vicenda delle comfort women è adatto a servire come ministro per i Giochi Olimpici che sono una manifestazione di pace?” si è invece chiesto il Presidente del Partito Socialdemocratico Seiji Mataichi a propostito della nomina di Sakurada.
Lo stesso Mataichi sulla riconferma di Aso ha affermato che questi “non si è assunto alcuna responsabilità mentre gli scandali compiuti dai suoi subordinati hanno causato una sfiducia senza precedenti”.

Proprio sulla questione delle comfort women la città di Osaka ha deciso di rompere il gemellaggio con la statunitense San Francisco dopo che quell'amministrazione comunale ha accettato (a dire il vero oltre un anno fa) la donazione di una statua commemorante il fenomeno.
“È un peccato che il sindaco Yoshimura non voglia più mantenere i legami tra le due amministrazioni, tuttavia rimaniamo città gemellate grazie ai legami tra le persone mantenuti dai rispettivi comitati di gemellaggio” ha commentato Jeff Cretan, portavoce della sindaca di San Francisco.
“Hanno paura della verità e negano la loro storia” ha invece affermato Lillian Sing della Comfort Women Justice Coalition, l'associazione che ha pagato il monumento.
“Un sindaco non può unilateralmente rompere una relazione che esiste tra la gente di due città specialmente quando questa è in piedi da oltre sessant'anni” ha dichiarato London Breed, sindaca della città americana, alcuni giorni dopo aggiungendo che il monumento dedicato alle comfort women “è il simbolo della lotta affrontata da tutte le donne che sono state, e sono attualmente, costrette a sopportare gli orrori della schiavitù e del traffico sessuale”.
La statua, più volte vandalizzata, è posizionata in piazza Saint Mary in quartiere popolato da americani di origine cinese.

A Tokyo sono, frattanto, arrivati, nonostante l'opposizione della popolazione locale, cinque mezzi osprey che presteranno servizio presso la base USA di Yokota. I velivoli osprey sono in assoluto tra i più odiati dalla popolazione nipponica sia per il rumore che provocano in volo sia per il numero incredibilmente alto di incidenti da essi provocato. 180 residenti hanno protestato davanti i cancelli della base chiedendo che i velivoli siano spostati. Si tratta del primo dispiegamento di questi mezzi fuori dalla Prefettura di Okinawa dove attualmente ne stazionano 24.

Una esercitazione congiunta su suolo giapponese ha visto invece partecipi le Forze di Terra delle FA e la British Army. Le esercitazioni sono iniziate domenica scorsa presso una scuola di formazione dell'esercito a Shizuoka e proseguiranno nelle Prefetture di Yamanashi e Miyagi fino al 12 ottobre.
Qualora le tensioni con la Corea del Nord dovessero aumentare “non combatteremo da soli” ha dichiarato il Tenente Generale di Sua Maestà Britannica Patrick Sanders evidentemente ansioso di nuovi e grandi massacri nell'Asia del Nord-Est.
“Speriamo che questa sia la prima di molte esercitazioni” si è augurato il Generale Tamara delle FA.
A partire da domenica le forze armate nipponiche saranno impegnate invece in un'esercitazione con la Marina dello Sri Lanka nell'ambito della strategia volta a contenere la proiezione internazionale cinese.
Settimana prossima si terrà invece un confronto con la formula 2+2, e cioè con la presenza dei ministri degli Esteri e della Difesa, tra Australia e Giappone.

Per discutere di Corea del Nord lo scorso sabato è invece giunto a Tokyo il ministro degli Esteri USA Mike Pompeo il quale effettuerà un giro di consultazioni che coinvolgeranno anche Seul e Pechino. Pompeo si è nuovamente impegnato a portare la voce di Tokyo ai futuri colloqui con le autorità della RPDC.

Lo stesso giorno Taro Kono ha invece presieduto in una riunione con i rappresentanti di 50 Stati africani per discutere principalmente di sviluppo infrastrutturale e per contenere, anche per questa via, l'influenza cinese in quel continente. Nel 2016 il Giappone ha destinato 30 miliardi di dollari per progetti infrastrutturali in Africa.

In ambito meteorologico il tifone Trami ha provocato più danni del previsto. Particolarmente colpito il Giappone meridionale ed in particolare la Prefettura di Okinawa. In quest'ultima zona sono state 233.000 le case private di corrente elettrica. Sospensioni della corrente hanno colpito anche le Prefetture di Ibaraki, Tochigi, Yamashi e Tokyo (382.500 abitazioni) e Shizuoka (750.000 utenze). Chiuso per alcune ore anche l'aeroporto internazionale del Kansai nonché gli scali di Okinawa e Kagoshima. Interruzioni della viabilità si sono avute anche a Tokyo, Tottori e Chiba. Danneggiata una struttura portuale a Yokohama dopo che il vento ha mosso per 4 chilometri un cargo lungo 79 metri.
Danneggiamenti dovuti all'acqua salata portata dal vento si sono avuti nei servizi ferroviari di collegamento tra la città di Tokyo e l'aeroporto di Narita.
“È uno dei più forti tifoni che abbiamo subito” ha dichiarato Yasushi Kajihara dell'Agenzia Meteorologica del Giappone. Per precauzione alcuni comuni, compreso quello di Osaka , avevano allestito centri per gestire gli sfollati. Sospesa la circolazione di alcuni treni a lievitazione magnetica sulla linea Osaka-Hiroshima: in totale oltre 120.000 persone non hanno potuto usufruire del servizio superveloce mentre più di 900.000 sono rimaste ferme sulla circolazione ferroviaria standard.
Una frana si è avuta a Tanabe nella Prefettura di Wakayama.
Il bilancio delle vittime di quello che è l'ennesimo fenomeno legato al cambiamento climatico è di 4 morti e 200 feriti in 30 Prefetture.

Ad Hokkaido, invece, i danni del terremoto di settembre (la terra ha tremato nuovamente ma senza danni venerdì scorso) sono stati stimati in complessivi 367,5 miliardi di yen, di questi ben 131,8 sono i danni causati dalle interruzioni di corrente.
Sono ancora 462 le persone che vivono in 13 centri di evacuazione.

Sul commercio il sempre fuori dagli schemi Donald Trump ha dichiarato lunedì scorso che “senza i dazi non avremmo potuto parlare di un accordo” con il Giappone.
“Noi eravamo del tutto preparati se loro non avessero voluto negoziare ma il Giappone aveva questa volontà. Sono stati loro a chiamarci circa tre settimane fa” ha rimarcato il capo del governo statunitense.
Qualche giorno dopo il vicepresidente Pence ha confermato la volontà degli USA di giungere ad un trattato simile a quello appena firmato con la Corea del Sud e che questo sarà “un accordo di libero scambio”. Nei giorni precedenti da parte nipponica si era definito il futuro trattato commerciale con gli USA come un qualcosa di meno importante e vincolante rispetto ad esempio al TPP (ma anche agli accordi FTA che gli USA hanno con Messico e Canada).
Lo stesso giorno il ministro dell'Agricoltura Sonny Perdue ha chiarito che il Giappone deve aprire il proprio mercato agricolo maggiormente rispetto a quanto contenuto negli accordi del TPP.

Sempre sulle grandi questioni economiche si è avuta nella settimana appena trascorsa la visita della Direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde giunta a Tokyo per le abituali consultazioni che l'organismo effettua con le autorità dei singoli Paesi.
La funzionaria ha ritenuto appropriata la continuazione della cosiddetta “abenomics” ma ha anche messo in guardia circa la sostenibilità del debito invitando il governo nipponico a compiere “sforzi globali, credibili e coordinati” sul mercato del lavoro (in particolare per quanto concerne l'occupazione femminile e degli anziani) e sul piano fiscale nonché a mantenere l'attuale politica di allentamento monetario. La crescita finale stimata dal FMI per il 2018 è dell'1,1%.

Nel turismo introdotta a partire dallo scorso lunedì la tassa di soggiorno per i turisti che pernotteranno a Kyoto: una delle mete più visitate dagli stranieri che si recano nel Sol Levante. L'imposta andrà dai 200 ai 1.000 yen a notte per persona e l'amministrazione comunale prevede introiti per oltre 4,5 miliardi di yen l'anno. Nel 2017 i turisti che si sono recati nella storica capitale del Giappone sono stati 15.570.000.

Sospensione parziale delle attività in casa Suruga Bank. Il 5 ottobre l'Agenzia per i Servizi Finanziari, l'organismo che ha compiti di vigilanza sul sitema bancario simili a quelli della nostra Banca d'Italia, ha comunicato lo stop di sei mesi ad un ramo d'azienda del mega-gruppo finanziario come sanzione per lo scandalo che ha riguardato prestiti immobiliari concessi senza il rispetto degli standard di legge.

Problemi anche per Toyota che richiamerà 2.400.000 veicoli ibridi per aggiornare un software. Le auto in questione sono Prius ed Auris e si trovano per la maggior parte in Giappone (1.250.000) e Stati Uniti (890.000).
Negli stessi giorni Toyota ha anche firmato un accordo con il colosso delle comunicazioni e finanza SoftBank per tentare di sviluppare servizi di mobilità come la consegna del cibo o mezzi medici. La nuova società avrà un capitale sociale di 20 milioni di dollari. Il gruppo SoftBank è anche tra i primi azionisti di Uber.
Movimenti anche in Honda che ha reso noto la volontà di investire 2,75 miliardi di dollari nel ramo veicoli autonomi di General Motors. GM Cruise, la società del gruppo che lavora in questo comparto e che è partecipata anch'essa da SoftBank, ha già in piedi una collaborazione con Google Waymo.

Venerdì scorso, frattanto, il premier ed alcuni ministri hanno incontrato esponenti del mondo economico per convincerli della bontà dell'idea di tenere la gente a lavorare nelle aziende anche dopo i 65 anni. L'esecutivo ha infatti intenzione, anche per rallentare i fenomeni di carenza di manodopera dovuti al crollo demografico, di portare avanti alcune riforme che facilitino la permanenza nel mondo del lavoro degli anziani.
Per il governo erano presenti alla riunione Aso e Motegi mentre per le parti sociali Nakanishi di Keidanren e Kozu di Rengo.

In campo ambientale invece la prima dichiarazione del neoministro Harada è stata sul tema delle buste di plastica. Harada ha chiesto che i negozi collaborino con il governo per ridurne il numero (che ammonta a 30 miliardi ogni anno).
Sempre in tale ambito l'Agenzia Atomica Internazionale ha annunciato test delle acque e dei sedimenti marini nei pressi dell'ex centrale di Fukushima al fine di verificare lo stato di contaminazione. Previste anche analisi sul pescato. È l'ottava volta dal 2014 che i tecnici dell'organizzazione con sede a Vienna effettuano questo tipo di rilevazioni nella Prefettura.

In chiusura si annunciano spese record per le Olimpiadi del 2020. Il Board of Audit ha infatti ritenuto che il costo finale necessario a completare tutte le opere ed i servizi funzionali ai Giochi sarà di 801,1 miliardi di yen contro i 112,7 inizialmente stimati. Considerando anche le somme già destinate dalla Prefettura Metropolitana si arriva ad oltre 3.000 miliardi di yen.


(con informazioni di iaea.org; imf.org; state.gov; sfmayor.org; telegraph.co.jp; sfexaminer.com; sdp.or.jp; seikatsu1.jp; dpfp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; kyodonews.net; the-japan-news.com; asahi.com)

 

Immagine di Vitalie Ciubotaru liberamente ripresa da commons.wikimedia.org

Ultima modifica il Sabato, 06 Ottobre 2018 19:42
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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