Al bar con il Pirata
Tanti anni fa, quando proprio non pensi sia possibile...
«José, ma chi è quel tipo con la bandana in testa? Mai visto qui».
Non lo sapeva neanche José, un turista non sembrava proprio e poi così triste, mentre il giorno era così luminoso e scintillante.
Circoliamo: un progetto per diffondere la cultura della bicicletta
Una giornata in omaggio ai libri e alle biciclette. Ieri, 22 aprile presso il circolo Arci di Ponterotto il Comitato dell'Arci Empolese Valdelsa ha presentato il progetto "Circoliamo", un'iniziativa per diffondere cultura e mobilità sostenibile attraverso l'uso della bicicletta. Infatti in nove circoli Arci del circondario saranno disponibili libri concessi da una decina di case editrici - che li hanno messi a disposizione dei circoli gratuitamente o con prezzi molto popolari - che potranno girare tra gli stessi circoli in maniera libera e totalmente gratuita, senza che ci sia alcun bibliotecario. In altri tre circoli invece (Anselmo, Turbone e Pontorme) sono messe a disposizione sei biciclette (due per circolo) per potersi muovere liberamente e spostarsi tra i vari circoli anche per prendere i libri. Il tutto è stato reso possibile anche grazie al sostegno della Ciclofficina. In occasione del lancio del progetto, non poteva essere più indicata la presentazione del nuovo libro di Emiliano Gucci, "Sui pedali tra i filari. Da Prato al Chianti e ritorno".
di Daniele Coltrinari e Luca Onesti
Diario di Una Volta 2016 - Un pomeriggio brasiliano, ma non troppo e un gregario diventato campione
Setúbal, 6 agosto 2016
Oggi siamo a Setúbal, a seguire la penultima tappa della Volta 2016. È inusuale, negli ultimi anni, che la Volta a Portugal (il più importante giro ciclistico a tappe portoghese) raggiunga queste latitudini a sud: la regione dell’Alentejo torna ad essere toccata dal giro ciclistico dopo 8 anni, mentre Setúbal, che quest’anno è anche Città Europea dello Sport 2016, ha dovuto aspettare 45 anni per rivedere un arrivo di tappa, era dal ’71 infatti che la Volta non arrivava qui.
di Daniele Coltrinari e Luca Onesti
Diario di una Volta 2016 - Covilhã e la tappa “rainha”
Covilhã, 2 agosto 2016
Anche nel 2016, come nel 2015, alloggiamo qualche giorno a Covilhã, poiché, oltre a essere una bellissima cittadina, è strategicamente comoda per raggiungere il traguardo della tappa “rainha”(regina) prevista domani con arrivo a Guarda (dista da Covilhã circa 50 chilometri) e con partenza da Belmonte. Una prova di circa 170 chilometri che passerà per ben due volte ad Alto da Torre, il punto più alto del Portogallo continentale (circa duemila metri di altitudine) situato in cima alla Serra da Estrela, il maggior gruppo montuoso lusitano. C'è stata un po' di contestazione da parte di alcuni tifosi e giornalisti, quest'anno, quando è stata presentata la Volta a Portugal 2016 e si è scoperto che la tappa “rainha” non sarebbe terminata ad Alto da Torre. Per molti di loro, questa novità renderà questa prova meno spettacolare. E non hanno tutti i torti, anzi, perché generalmente la tappa “reinha” termina proprio ad Alto da Torre, rendendola una tappa unica, dove i più forti corridori che lottano per la classifica generale si sfidano, scattando in salita, diversi chilometri prima dell'arrivo.
di Daniele Coltrinari e Luca Onesti
Diario di una Volta 2016 – prima e dopo Nossa Srª da Graça, c'è un duello portoghese-gallego. E ora si aspetta la tappa “rainha”
Se nella prima e precedente puntata del Diario di una Volta 2016, la trovate qui: vi abbiamo parlato della bellezza e della particolarità della tappa con l'arrivo nei pressi del Santuário de Nossa Senhora da Graça. È bene adesso raccontare un po' della cronaca sportiva e per farlo, è necessario fare un passo indietro. Sabato 30 luglio, si è disputata la terza prova della Volta a Portugal (la più importante competizione ciclistica a tappe portoghese che seguiamo quest'anno per la quarta volta consecutiva) di circa 160 chilometri che vedeva la partenza da Montalegre e l'arrivo a Macedo de Cavaleiros. Alla fine della prova si è aggiudicato la vittoria, dopo una lunga fuga, l’australiano William Clarke della squadra ciclistica Drapac, che ha battuto in volata l'italiano Marco Frapporti dell'Androni Giocattoli - Sidermec. I due corridori hanno tagliato il traguardo con un vantaggio intornio ai 50 secondi su un gruppetto di inseguitori, dove c'era anche il portoghese Rui Vinhas, della formazione W 52 - FC Porto, un gregario, uno di quei ciclisti che deve aiutare Gustavo Veloso, ciclista gallego e suo compagno di squadra nella W 52 - FC Porto e già vincitore della Volta a Portugal nel 2014 e nel 2015, a vincere anche quest'anno.
Gustavo Veloso, favoritissimo per la vittoria finale (in C'era una Volta in Portogallo, abbiamo scritto anche su di lui) ha tagliato il traguardo insieme al gruppo generale con quasi cinque minuti di distacco dal vincitore della tappe e con oltre tre minuti di ritardo sul suo compagno di squadra e gregario, Rui Vinhas. Morale della favola: Rui Vinhas si è ritrovato in Camisola Amarela (la maglia galla che indossa il leader della classifica generale) e Gustavo Veloso in nona posizione con un ritardo di 3 minuti e 45 secondi circa, dal suo compagno-gregario. E ora?
Domenica 31 luglio, quarta tappa della Volta a Portugal 2016, Bragança – Mondim de Basto con arrivo a Nossa Srª da Graça
È la tappa che ogni anno aspettano tutti gli appassionati di ciclismo in Portogallo, è una festa, una giornata dalle emozioni uniche e che abbiamo raccontato in maniera approfondita nel nostro libro C'era una Volta in Portogallo. Generalmente capita la prima domenica d'agosto, stavolta a fine luglio e si parte da Bragança, per raggiungere, dopo circa 190 chilometri Nossa Srª da Graça a quasi 1000 metri di altezza, dopo esser passati qualche chilometro prima, durante il percorso, nella cittadina di Mondim de Basto e aver scalato la salita del monte Farinha.
È Gustavo Veloso a vincere la tappa, il gallego è il grande favorito per la vittoria finale, come già scritto in precedenza e che oggi si aggiudica una tappa seguitissima alla televisione e per strada dai tifosi. Veloso batte in volta Jóni Brandão della Efapel e Daniel Silva della Rádio Popular-Boavista e recupera anche dei secondi di distacco dal suo compagno di squadra Rui Vinhas che rimane comunque in Camisola Amarela, mentre Veloso è ora secondo nella classifica generale con un distacco di due minuti 48 secondi.
E ora? Ora si aspetta la tappa “rainha”. Cos'è? Ve la spieghiamo nella prossima puntata del Diario di una Volta 2016
Daniele Coltrinari e Luca Onesti hanno pubblicato C'era una Volta in Portogallo edito da Tuga Edizioni con la prefazione di Marco Pastonesi, giornalista e scrittore, già editorialista della Gazzetta dello Sport.
Il libro è un racconto sportivo e non solo, del giro ciclistico portoghese: storie, protagonisti, cronache, tradizioni, feste popolari, luoghi, gastronomia, costumi, avventure e curiosità di una competizione unica.
Trovate maggiori informazioni su www.ceraunavoltainportogallo.wordpress.com
Foto di Luca Onesti
di Daniele Coltrinari e Luca Onesti
Diario di una Volta 2016 - Nossa Srª da Graça, un arrivo mitico e popolare della Volta a Portugal
Quest'anno raggiungiamo la carovana della Volta a Portugal, giunta alla sua 78ª edizione, la più importante competizione ciclistica a tappe, domenica 31 agosto, dopo che la manifestazione ciclistica è già cominciata da qualche giorno. La competizione, infatti, si svolge quest'anno dal 27 luglio al 7 agosto. È una domenica calda e la tappa di giornata, la quarta in programma, dopo la partenza da Bragança, vede l'arrivo a Mondim de Basto, precisamente a Nossa Srª da Graça, situata sul monte Farinha.
Di Daniele Coltrinari e Luca Onesti
Volta a Portugal, una competizione unica che va oltre lo sport
Dal 2013 seguiamo la Volta a Portugal, la più importante competizione ciclistica a tappe portoghese e che si svolge generalmente tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto. Quest'anno si parte il 27 luglio con il prologo a Oliveira de Azeméis, paese che dista circa 50 chilometri da Porto, e si conclude il 7 agosto a Lisbona.
«Belfast offrirà una cornice spettacolare ed apporterà qualcosa di molto speciale alla storia di questa corsa già mitica». Michele Acquarone rilascia questa dichiarazione a inizio 2013, quando è ancora direttore di RCS Sport (organizzatrice dell'evento), per annunciare la partenza da Belfast del Giro d'Italia n°97 (maggio-giugno 2014). Probabilmente il riferimento è al "cielo di Irlanda" cantanto dalla Mannoia o alle suggestioni che evoca il trifoglio nell'immaginario italiano.
Le polemiche che sono scoppiate attorno all'evento sportivo, ad un anno di distanza dall'annucio, non riguardano però la cultura celtica. E neanche le vicende che hanno portato al licenziamento di Acquarone. È la ferita dell'Ulster (le contee settentrionali rimaste sotto il controllo britannico) che continua a sanguinare. A ricordare il problema della questione irlandese sono state le dichiarazioni dell'onorevole Anna Lo, dell'Alliance Party (partito moderato di orientamento liberale), che ha proposto di rimuovere dal tracciato del Giro d'Italia le bandiere e i murales di Belfast (che caratterizzano la città), perché legate a un passato di guerra.
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