“Questa è una generazione che è cresciuta dopo gli accordi di Oslo ed era abbastanza giovane durante la Seconda Intifada. Questa generazione ha acclamato Abu Mazen (Abbas) quando ha parlato dal podio delle Nazioni Unite chiedendo il riconoscimento del mondo e della comunità internazionale – una generazione che innocentemente ha pensato che uno stato palestinese fosse a portata e ora sente che tutto è saltato in area.”
I manifesti che raffigurano assieme Marwan Barghouti e Nelson Mandela si vedono sempre più frequentemente a giro. Le grandi affinità tra i due uomini, le tante somiglianze, fanno veramente sperare che questa volta possa essere possibile. Possibile creare una consapevolezza comune su quello che accade in Palestina da decenni, su quelle che sono le condizioni delle migliaia di prigionieri politici rinchiusi illegalmente nelle carceri israeliane. E sarà possibile grazie all'immane lavoro di tutti coloro che si sono impegnati nella campagna internazionale per la liberazione di Marwan Barghouti e dei prigionieri politici palestinesi (clicca qui per più informazioni e qui per un nostro articolo a proposito).
Marwan Barghouti è stato, nell'ormai lontano 2002, il primo parlamentare del Consiglio Legislativo Palestinese ad essere imprigionato in un carcere israeliano. Il militante per i diritti dei palestinesi rappresenta una delle voci più autorevoli della causa nel mondo: pur esprimendo una critica alle posizioni assunte da Al Fatah, partito di cui è esponente, non scade nel facile e alle volte nocivo appoggio ad Hamas.
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