Nato a Taranto in tempo per assistere al crollo del muro di Berlino e alla Bolognina, è iscritto all'Università di Pisa. Laureato in storia con una tesi sul rapporto fra cattolici e comunisti dalla Costituente alla stagione del Concilio, stagista per quattro mesi (febbraio-giugno 2013) all'Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. Militante della sinistra politica e sociale, prima coi Giovani Comunisti quindi, dal 2009, con Sinistra Ecologia e Libertà, di cui è membro dell'assemblea federale pisana e del coordinamento cittadino del capoluogo. Ha contribuito alla stesura del "Libro bianco su università e ricerca" del dipartimento nazionale Saperi di SEL, in forza di una lunga esperienza di sindacato e movimento studentesco con Sinistra Per..., per cui è stato Consigliere d'Amministrazione dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana (2009-2012). Attivista di Azione Cattolica Italiana. Plurima militanza, contaminazione, interesse a "veder lungo" nella strategia complessiva della Sinistra italiana. E tanta, tanta Storia contemporanea. Perché è un buon strumento per cambiare il mondo.
Il triangolo non l'avevo considerato
Tre poli aggreganti per l'insubordinazione: quasi senza citare Tsipras e Podemos...
«Occorre sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo [..] Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma in seno alla società fiorisce una innumerevole varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune, difendendo l'ambiente naturale e urbano. Per esempio, si preoccupano di un luogo pubblico (un edificio, una fontana, un monumento abbandonato, un paesaggio, una piazza), per proteggere, risanare, migliorare o abbellire qualcosa che è di tutti noi. Intorno a loro si sviluppano o si recuperano legami e sorge un nuovo tessuto sociale locale. Così una comunità si libera dall'indifferenza consumistica. Questo vuol dire anche coltivare un'identità comune, una storia che si conserva e si trasmette».
“Mariage pour tous” è molto più di una legge. È una rivoluzione culturale.
Approvata in prima lettura dall'Assemblea Nazionale della Repubblica francese il 12 febbraio, dopo una maratona legislativa di 110 ore, il dispositivo è attualmente all'esame del Senato. Alla sera di mercoledì 10 aprile, la “camera alta” del parlamento d'oltralpe ha licenziato i primi due articoli, quelli relativi all'unione nuziale fra persone dello stesso sesso e all'adozione di bambini da parte di queste coppie. La lettura del Senato, che sinora non ha apportato alcuna modifica al testo approvato dall'Assemblea, potrebbe concludersi entro venerdì 12 aprile, stando alle parole del relatore della legge, Jean-Pierre Michel, riportate su Le Monde. Il confronto politico fra le sinistre e il centrodestra si sta focalizzando su alcuni elementi assenti dal testo di legge e che costituiscono il cruccio dell'UMP (Union pour un Mouvement Populaire, il partito del centrodestra): PMA e GPA. Procreazione Medicalmente Assistita e “Gestation pour Autrui”, gestazione affidata ad altri.
Solo parlando delle “cose” si può comprendere per quale ragione scegliere una determinata opzione politica. Per me, per un militante di Sinistra Ecologia e Libertà: saperi, diritto al futuro, conoscenza. La necessità del cambiamento, in questi confusi giorni dell'esordio della XVII legislatura repubblicana, passa dall'analisi dei temi e dalla riflessione strategica a partire da questi. Voglio svolgere un'analisi contro-corrente, rispetto alle alchimie e all'algebra di Palazzo, alla somma fra senatori e deputati: partire da un tema specifico per segnare una strategia possibile.
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