Domenica, 14 Aprile 2013 00:00

Mariage, pour tous - Racconti dalla Francia.

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“Mariage pour tous” è molto più di una legge. È una rivoluzione culturale.

Approvata in prima lettura dall'Assemblea Nazionale della Repubblica francese il 12 febbraio, dopo una maratona legislativa di 110 ore, il dispositivo è attualmente all'esame del Senato. Alla sera di mercoledì 10 aprile, la “camera alta” del parlamento d'oltralpe ha licenziato i primi due articoli, quelli relativi all'unione nuziale fra persone dello stesso sesso e all'adozione di bambini da parte di queste coppie. La lettura del Senato, che sinora non ha apportato alcuna modifica al testo approvato dall'Assemblea, potrebbe concludersi entro venerdì 12 aprile, stando alle parole del relatore della legge, Jean-Pierre Michel, riportate su Le Monde. Il confronto politico fra le sinistre e il centrodestra si sta focalizzando su alcuni elementi assenti dal testo di legge e che costituiscono il cruccio dell'UMP (Union pour un Mouvement Populaire, il partito del centrodestra): PMA e GPA. Procreazione Medicalmente Assistita e “Gestation pour Autrui”, gestazione affidata ad altri. 

Si tratta di una critica rivolta al progetto di legge già nel corso dell'inverno da Andrè Vingt-Trois, cardinale arcivescovo di Parigi, presidente dei vescovi francesi. Oltre a ribadire la centralità della famiglia “tradizionale”, in materia di adozioni di bambini il primate di Francia ha denunciato una deriva “marchande”, “commerciale”: privata per natura della possibilità procreativa, la coppia omosessuale individuerebbe nel bambino un oggetto da reperire sul mercato, funzionale ad appagare i propri desideri. André Vingt-Trois, nel novembre 2012, era stato il primo a lanciare la necessità di un intervento pubblico dei cattolici sul tema. Così rispondeva sulla questione in una intervista a La Croix, quotidiano cattolico della Bayard Presse (gruppo editoriale della congregazione degli Assunzionisti): “Io li chiamo [i cristiani] a manifestare [..] Io mi appello ai cristiani perché scrivano lettere personali [..] ai loro eletti e se essi vorranno manifestare, che manifestino.” Altra durissima presa di posizione del prelato, che ha così anticipato molti elementi del dibattito parlamentare, era stata quella relativa alla GPA, riportata dal quotidiano Le Figaro. Per Vingt-Trois, il governo socialista ha costruito una tattica che punta ad introdurre la “maternità surrogata” tramite l'impegno costante di alcuni parlamentari, fra cui Jean-Pierre Michel, “héraut des homos”, araldo degli omosessuali secondo Le Monde del 5 aprile. Settantaquattro anni, già nel 1999 Michel era stato estensore della proposta di legge sui PACS; si è recentemente scagliato contro i gruppi d'opinione contrari ai “mariage pour tous” dicendo: “voi rappresentate il peggio dell'omofobia, che dice io non ho nulla contro gli omosessuali ma rifiuto l'uguaglianza”.

Il dibattito parlamentare, dunque, procede parallelo al sempre più elevato livello di confronto e di tensione che si registra nella società: se la legge fosse approvata nella stessa versione dalle due camere, entro l'estate i matrimoni fra omosessuali potrebbero essere una realtà. 

Parecchi sondaggi esprimono un parere favorevole dei francesi verso l'iniziativa legislativa, sostenuta dal presidente socialista François Hollande. Chi sono, dunque, i protagonisti principali del confronto? Chi sono le principali voci contrarie? I vertici della Chiesa Cattolica, mobilitati sin da subito dal cardinale Vingt-Trois. Il centrodestra? Fino a un certo punto. L'UMP, il partito del fu presidente Nicolas Sarkozy, come riportato da Alexandre Lemarié su Le Monde del 10 aprile, è mobilitato nella promozione di una nuova manifestazione contro la legge. Dovrebbe tenersi il 26 maggio. La terza discesa in piazza dopo i cortei del 13 gennaio e del 24 marzo, dal nome caricaturale di “manif pour tous”, manifestazione “per tutti”, che fa il verso alla proposta di legge. L'UMP, tuttavia, teme la mobilitazione delle frange più estreme, che negli ultimi tempi hanno espresso azioni radicali e hanno incrementato il clima di tensione. Fra i gruppi di estremisti, è Primtemps Français (una “primavera francese” che dovrebbe rievocare quella araba) ad attirare l'attenzione dei media. Beatrice Bourges, portavoce del movimento, gravita nell'area del tradizionalismo cattolico. ICHTUS, l'associazione di cattolici impegnati in politica cui farebbe riferimento Bourges, deriva da Cité Cattolique, organizzazione sorta del 1946 dai seguaci di Charles Maurras, a sua volta fondatore dell'associazione monarchica e ultracattolica Action Française. Uno dei soci di ICHTUS è stato il vescovo Marcel Lefebvre (1905-1991), fondatore della Fraternità San Pio X, oppositore della riforma liturgica messa in opera da papa Paolo VI per ottemperare alle decisioni del Concilio Vaticano II. Nel curriculum di Lefebvre, la scomunica latae sententiae comminata nel 1988 da papa Giovanni Paolo II. Beatrice Bourges si è già scontrata con altri esponenti del mondo cattolico contrario ai “mariage pour tous” a proposito delle pratiche adoperate dal movimento in occasione della “manif pour tous” del 24 marzo, quando militanti di estrema destra si sono scontrati con le forze dell'ordine. La Bourges ha difeso la spontaneità di queste pratiche, che nelle settimane successive si sono estese a tutto il Marais, il quartiere gay-friendly della capitale. Per porre un significativo paragone, Frigide Barjot, umorista e cronista mondana, fervorosa cattolica, portavoce del coordinamento di “Manif pour tous”, ha deplorato le ultime aggressioni agli omosessuali a Parigi e ha invitato i cittadini a prendere parte al presidio contro l'omofobia convocato per la sera di mercoledì 10 aprile ai piedi dell'Hotel de Ville, sede della municipalità parigina. Barjot sta lavorando per escludere la “primavera francese” dalla manifestazione del 26 maggio: un modo per attestarsi come radicali ma credibili interlocutori di una società che esige un cambiamento netto e concreto in materia di diritti civili. 

Mercoledì 10 aprile, dunque. Secondo la prefettura di Polizia, cinquemila persone erano presenti in piazza malgrado la pioggia. Esponenti del mondo associativo LGBTQI (Act-Up, SOS Homohobie), sigle sindacali (CGT), collettivi studenteschi, anarchici. A livello politico, folta presenza del Nuovo Partito Anticapitalista (trockijsti), dei verdi di Europe Ecologie e del Front de Gauche (comunisti e sinistra ecosocialista), che in tempi di crisi morale e materiale si svela la principale spina nel fianco sinistro del governo socialista.  Presente in piazza anche Anne Hidalgo, candidata socialista alle municipali parigine del 2014. L'appuntamento era legato alle azioni radicali del collettivo Primtemps Français e ai propri atti notturni di vandalismo, ma soprattutto all'aggressione subita nella notte fra domenica e lunedì dal giovane Wilfried de Bruijin nel XIX arrondissement. Un'aggressione che ha lasciato sfigurato de Bruijin, ma il cui volto tumefatto è diventato un fortissimo messaggio mediatico: l'immagine di Wilfred ha fatto il giro del mondo. Le sue fratture e le sue abrasioni sono l'accusa viva a un pezzo di società, agli indifferenti e a tutti coloro che ritengono la questione dei diritti civili non emergenziale nelle agende politiche dei governi.

È stata una denuncia pubblica, pacifica e collettiva delle violenze portate avanti fra gli altri dal gruppo Jeunesse Nationaliste. Violenze che si sono estese anche ai parlamentari, come nel caso della senatrice Benbassa (Europe Ecologie) e del deputato Erwann Binet, relatore del progetto di legge all'Assemblea Nazionale. “L’homophobie tue, Barjot homophobe!”, “Egalité, egalité” sono solo alcuni degli slogan lanciati nel corso presidio. Partecipazione, dimensione pubblica del dibattito, espressione piena del problema dell'omofobia, rifiuto dell'odio: sono queste le buone armi a disposizione di questa vasta composizione di forze.

La Francia non parte certamente dal nulla, in tema di diritti civili. Dal 1999, è consentita la convivenza e la stesura di un Patto Civile di Solidarietà, contratto con garanzie minori del matrimonio. Allo stato attuale, nel contesto europeo, le unioni civili sono garantite in Francia, Germania, Lussemburgo, Austria, Repubblica Ceca, Svizzera, Ungheria, Slovenia, Finlandia, Irlanda, Regno Unito. Se la legge “mariage pour tous” fosse approvata, un ulteriore Paese si aggiungerebbe a Portogallo, Spagna, Olanda, Belgio, Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda. Interdizioni legislative relativamente all'unione fra persone dello stesso sesso si riscontrano in Ucraina, Polonia, Lituania, Lettonia, Bielorussia, Moldavia, Serbia, Montenegro e Bulgaria. La legge, se approvata, capovolgerebbe il principio interpretativo sancito dalla Corte di Cassazione di Francia nel marzo 2007, per cui “le mariage est l’union d’un homme et d’une femme”, il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna. Un passo in avanti, coraggioso e rivoluzionario, per un Paese che sta vivendo una forte crisi economica e morale. Un atto da raccogliere nelle agende dei progressisti europei?

Wikipedia.fr: Mariage pour tous

https://fr.wikipedia.org/wiki/Mariage_pour_tous  

10 aprile: dall'aggressione alla piazza dell'Hotel de Ville

http://www.huffingtonpost.com/2013/04/10/wilfred-de-bruijn-france-gay-attack-_n_3055836.html 

http://www.liberation.fr/societe/2013/04/10/cinq-mille-manifestants-pour-le-mariage-homo_895352  

La sinistra e le azioni di Primtemps Français

http://www.liberation.fr/societe/2013/04/07/protestations-a-gauche-apres-une-action-anti-mariage-gay-a-paris_894291 

http://www.liberation.fr/societe/2013/04/08/les-opposants-au-mariage-gay-multiplient-les-actions-radicales_894597  

Il centrodestra francese teme la radicalizzazione del confronto: Alexandre Lemarié per Le Monde

http://www.lemonde.fr/politique/article/2013/04/10/l-ump-embarrassee-par-la-radicalisation-du-mouvement-anti-mariage-homosexuel_3157048_823448.html  

Le Monde analizza Primtemps Français

http://droites-extremes.blog.lemonde.fr/2013/04/10/derriere-le-printemps-francais-linfluence-de-linstitut-ichtus/  

L'approvazione dei primi articoli al Senato

http://www.lemonde.fr/societe/article/2013/04/10/mariage-pour-tous-le-senat-donne-son-feu-vert-a-l-adoption_3157564_3224.html  

La posizione di André Vingt-Trois, cardinale arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza Episcopale Francese

http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2013/02/02/01016-20130202ARTFIG00371-mariage-gay-andre-vingt-trois-fustige-le-gouvernement.php 

http://www.leparisien.fr/societe/mariage-pour-tous-andre-vingt-trois-craint-qu-on-puisse-acheter-un-enfant-20-11-2012-2338713.php 

http://www.la-croix.com/Religion/Actualite/Cardinal-Andre-Vingt-Trois-Sur-le-mariage-pour-tous-j-appelle-les-chretiens-a-se-manifester-_NG_-2012-11-08-873726

Ettore Bucci

Nato a Taranto in tempo per assistere al crollo del muro di Berlino e alla Bolognina, è iscritto all'Università di Pisa. Laureato in storia con una tesi sul rapporto fra cattolici e comunisti dalla Costituente alla stagione del Concilio, stagista per quattro mesi (febbraio-giugno 2013) all'Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. Militante della sinistra politica e sociale, prima coi Giovani Comunisti quindi, dal 2009, con Sinistra Ecologia e Libertà, di cui è membro dell'assemblea federale pisana e del coordinamento cittadino del capoluogo. Ha contribuito alla stesura del "Libro bianco su università e ricerca" del dipartimento nazionale Saperi di SEL, in forza di una lunga esperienza di sindacato e movimento studentesco con Sinistra Per..., per cui è stato Consigliere d'Amministrazione dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana (2009-2012). Attivista di Azione Cattolica Italiana. Plurima militanza, contaminazione, interesse a "veder lungo" nella strategia complessiva della Sinistra italiana. E tanta, tanta Storia contemporanea. Perché è un buon strumento per cambiare il mondo.

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