Lunedì, 18 Febbraio 2013 00:00

Pillole dal Giappone #6 – Bilancio lacrime e sangue

Scritto da
Vota questo articolo
(1 Vota)

Il 29 gennaio il governo Abe ha presentato la bozza di bilancio per l'anno fiscale 2013, la prima proposta di bilancio dal ritorno al potere dei Liberal-Democratici. La bozza prevede un aumento del 3% delle imposte sui consumi (come suggerito dal Fondo Monetario Internazionale il quale auspica un aumento a medio termine addirittura del 15%), un aumento dei fondi per i lavori pubblici (per la realizzazione di autostrade e porti commerciali), aiuti fiscali per le grandi imprese, un taglio lineare delle spese per il welfare, una riduzione dei fondi per gli enti locali e per la prima volta negli ultimi undici anni un aumento delle spese militari in accordo con quanto previsto dalle nuove linee guida della Difesa.

Netta l'opposizione del Partito Comunista Giapponese che denuncia con il suo Segretario Ichida tale politica come recessiva, in particolare per quanto concerne l'aumento delle imposte sul consumo, misura che farebbe contrarre ulteriormente la domanda interna. Ichida ha anche contestato la fine delle facilitazioni fiscali per le piccole e medie imprese e l'aumento delle spese militari: “la bozza di bilancio per l'anno fiscale 2013 minaccia la pace e la vita delle persone, ripetendo gli stessi errori compiuti dai precedenti governi, in ogni campo, dall'economia alla sicurezza sociale, dalla diplomazia alle politiche energetiche”.

Intervenendo alla Camera bassa il Presidente del PCG Shii Kazuo ha invece indicato quali sono per i comunisti le tre fondamentali misure da attuare per uscire dalla recessione: cancellare le politiche di riduzione del reddito dei cittadini conseguenza dei tagli al welfare e dell'aumento delle tasse sui consumi; porre fine ai tagli salariali ed ai licenziamenti messi in atto dalle grandi aziende; attuare disposizioni per migliorare la vita dei cittadini ed impostare politiche di crescita salariale.

In merito all'intenzione di modificare l'articolo 9 della Costituzione - impresa non semplice per la coalizione conservatrice in quanto necessaria una maggioranza dei due terzi nelle due Camere del parlamento ed un referendum confermativo, misure di garanzia previste nell'articolo 96 della Costituzione e anch'esse parte del progetto di revisione costituzionale del Premier Abe – il Segretario del PCG Ichida durante il question time della Camera alta del primo febbraio rivolgendosi ad Abe ha esclamato “quale nazione rappresenta?” riguardo all'intenzione del Primo ministro di discutere con il Presidente Obama le possibilità di utilizzo del diritto di legittima difesa collettiva.

Ichida ha sottolineato come la richiesta di modifica dell'articolo 9 – o quantomeno di una sua diversa interpretazione – sia fortemente sostenuta dagli Stati Uniti al fine di poter sviluppare una più forte cooperazione militare con il Giappone.

Una pulsione militarista quella della maggioranza Liberal-Democratica che si sposa con il revisionismo, Abe ha infatti diverse volte manifestato la propria volontà di rivedere le dichiarazioni ufficiali di pentimento sul passato coloniale del Giappone, volontà espressa anche il primo febbraio durante il question time della Camera alta rispondendo ad una interrogazione della leader socialdemocratica Fukushima in merito alla questione delle “donne di comfort”. Il Presidente del PCG Shii Kazuo ha sostenuto che tale atteggiamento mina il comune sentire della società giapponese riguardo al periodo dell'espansionismo giapponese ed isola il Giappone in Asia e nel mondo.

(con informazioni di Japan Press Weekly 30 genn.-5 febb. 2013)

Ultima modifica il Domenica, 03 Marzo 2013 19:51
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.