In ambito militare, i parlamentari progressisti eletti ad Okinawa e membri della locale Assemblea della Prefettura hanno partecipato ad un sit-in di protesta contro i lavori di costruzione della nuova base militare nel distretto di Henoko (città di Nago). Tra i partecipati al sit-in il parlamentare indipendente Nakasato, uscito dal PLD in polemica con l'appoggio dato dei vertici del proprio partito alla nuova installazione militare, ed il sindaco di Nago Inamine.
Nel contempo Abe appare sempre più intenzionato ad estendere - ed applicare - il diritto alla cosiddetta “autodifesa collettiva”. I crimini commessi dal gruppo terroristico dello “stato islamico” contro cittadini giapponesi (crimini che hanno suscitato nel Sol Levante una unanime reazione di sdegno e condanna) hanno spinto il premier a dichiarare, lo scorso 25 gennaio, durante un dibattito televisivo, che occorrono modifiche di legge che consentano alle Forze di Autodifesa di poter intervenire in soccorso di cittadini nipponici all'estero.
Sollecitato sulla necessità di apportare modifiche legislative per consentire attività di natura logistica delle FAD all'estero (in particolar modo a sostegno della coalizione “anti-ISIS”), il premier ha dichiarato: “il supporto logistico è costituzionalmente previsto con o senza risoluzioni delle Nazioni Unite”.
Sul fronte lavoro contraddittorie le posizioni espresse da Keidanren (la confindustria nipponica): se da un lato l'organizzazione datoriale ha ammesso - in un proprio rapporto pubblicato lo scorso 20 gennaio - che una crescita salariale contribuisce ad alimentare un “positivo ciclo di crescita”, dall'altro si oppone alla richiesta - recentemente reiterata - del sindacato Zenroren di aumentare la media salariale di 20.000 yen al mese e di 150 yen l'ora per i lavoratori non legati a salari mensili. Richieste di aumenti salariali sono giunte anche dalla confederazione Rengo: quest'ultima propone un aumento del 2% delle retribuzioni.
Cattive notizie in tema di paghe arrivano anche dai tribunali: lo scorso 21 gennaio la Corte Distrettuale di Tokyo ha respinto il rincorso, avanzato dal sindacato dei lavoratori dell'università Zendaikyo e da 282 lavoratori degli Istituti Nazionali di Tecnologia, contro i tagli salariali realizzati dagli istituti (di natura statale ma gestiti da un'agenzia indipendente).
La Corte Distrettuale di Osaka ha invece condannato l'amministrazione comunale del capoluogo a pagare 400.000 yen di indennizzo nei confronti di alcuni lavoratori comunali che avevano presentato ricorso in opposizione ad un sondaggio – promosso nel 2012 dal sindaco ed esponente dell'ultradestra Hashimoto - nel quale venivano poste domande inerenti l'appartenenza ad organizzazioni sindacali o la partecipazione a manifestazioni politiche. I lavoratori erano stati minacciati di sanzioni disciplinari in caso di mancata compilazione del sondaggio. La Corte, accogliendo il ricorso di cinque organizzazioni sindacali dei dipendenti comunali, ha ritenuto che il sondaggio sia incostituzionale e che violi il diritto alla riservatezza del cittadino.
(con informazioni di Japan Press Weekly 21 – 27 genn. 2015)
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