Katsunobo Kato è approdato alle Politiche Demografiche mentre Motoo Hayashi, già Presidente della Commissione di Pubblica Sicurezza e già ministro per Okinawa e i Territori del Nord (nome ufficiale con il quale in Giappone vengono designate le due isole Curili più meridionali rivendicate alla Federazione Russa), va all'Industria e Commercio. Alla Giustizia il senatore Iwaki subentra invece alla ministra, nominata meno di un anno fa, Yoko Kamikawa.
Un nuovo governo (10 su 19 i ministri rimpiazzati) fortemente criticato dai comunisti, che, con il Capo della Segreteria Yamashita, hanno sottolineato le relazioni anche dei nuovi ministri con i settori più nazionalisti della società giapponese (come ad esempio l'associazione Nippon Kaigi).
Preoccupato “per il futuro a lungo termine del Giappone” si è detto il Presidente dei democratici Okada, commentando in conferenza stampa il rimpasto.
Prosegue, intanto, la guerra di carte bollate tra la Prefettura di Okinawa, guidata dal governatore anti-base Onaga, ed il governo nazionale, intenzionato a trasferire i marines dall'attuale base di Ginowan al sito, da costruire, di Nago.
Il 13 ottobre, l'ex sindaco di Naha ed attuale governatore di Okinawa ha ritirato le autorizzazioni, concesse dal predecessore Nakaima, concernenti una discarica (uno dei lavori preparatori fondamentali per la costruzione della nuova installazione militare).
“Abbiamo la ferma determinazione di supportare il governatore nella sua lotta contro il governo Abe! Aumentiamo i nostri sit-in e le nostre proteste in mare!” ha dichiarato il deputato comunista, nativo di Naha, Seiken Akamine ad una delle, da tempo numerose, manifestazioni a sostegno dell'operato di Onaga.
Sempre in ambito militare, critiche rispetto alle possibilità di nuove e più ampie regole di ingaggio per i peacekeeper del Sol Levante, arrivano da esperti di relazioni internazionali. “Le unità di Peace Keeping Operation che useranno mezzi militari per eliminare gruppi che attaccano civili avranno un ruolo chiave in combattimento secondo le leggi internazionali” ha dichiarato ad Akahata Kenji Isezaki, professore all'Università di Studi Stranieri di Tokyo ed ex funzionario ONU.
Il docente ha anche sottolineato il rischio di gravi incidenti diplomatici che potrebbero sorgere in caso di uccisioni o ferimenti accidentali che potrebbero essere provocati da peacekeeper.
Non rimane, frattanto, senza commento, il raggiungimento dell'accordo quadro sul trattato di libero commercio per l'area del Pacifico. La centrale delle cooperative agricole JA Zenchu ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo il rischio (o meglio la certezza) che la rimozione delle barriere doganali per i Paesi sottoscrittori dell'accordo porterà ad un deciso aumento delle importazioni alimentari a danno dei coltivatori nipponici. “Il governo deve illustrare la situazione in parlamento e consentire che le principali questioni siano discusse il più presto possibile”, ha dichiarato, commentando anch'egli l'accordo, il leader democratico Okada.
(con informazioni di Japan Press Weekly 7 – 11 ott. 2015 e dpj.or.jp)