Negativo il commento dei comunisti - da sempre contrari alla partecipazione del Sol Levante ai negoziati - particolarmente preoccupati per le ricadute che l'ammorbidimento delle barriere doganali avrà sull'agricoltura nipponica (in maniera specifica per quanto riguarda il riso).
Sarà infatti arduo per i piccoli coltivatori diretti giapponesi competere con i, maggiormente produttivi, comparti agricoli d'oltreoceano o con il basso costo del lavoro di diverse nazioni dell'Asia meridionale, ancora di più dopo la riforma che ha pesantemente danneggiato la centrale delle cooperative agricole JA-Zenchu.
Anche i democratici, con Goshi Hosono, hanno espresso perplessità riguardo le prime notizie arrivate da Atlanta (il testo dell'accordo non è stato ancora diffuso). Per l'ex ministro democratico l'accordo - di per sé non avversato dal PDG che sostiene la necessità di trattati di libero commercio - non tutela né il settore agricolo né quello automobilistico (su quest'ultimo settore preoccupazione per le conseguenze di un aumento della concorrenza è stato espresso anche dai sindacati statunitensi).
In ambito militare, lo scorso primo ottobre, è stata inaugurata ufficialmente la nuova Agenzia per gli Equipaggiamenti, Tecnologia e Logistica del Ministero della Difesa. L'ente, che avrà tra l'altro il compito di promuovere le esportazioni di materiale bellico, avrà circa 1.800 dipendenti e sarà guidato da Hideaki Watanabe, ex Direttore Generale dell'Istituto di Ricerca Tecnica e Sviluppo del Ministero della Difesa.
Non cessa, nel contempo, l'opposizione alle nuove norme che consentono l'impiego delle Forze di Autodifesa all'estero: una manifestazione, che ha visto partecipazione di circa 20.000 persone, si è tenuta, lo scorso 2 ottobre a Tokyo.
Delusione è stata, intanto, espressa dal movimento degli hibakusha per la mancata assegnazione del Premio Nobel per la Pace (assegnato dal Comitato Nobel al quartetto per il dialogo nazionale tunisino). “Gli hibakusha sono vecchi, così ho pensato che quest'anno potesse essere l'ultima nostra occasione per ricevere il premio” ha dichiarato Terumi Tanaka, Segretario Generale di Hidankyo.
Sul fronte lavoro, dati ufficiali resi noti lo scorso 30 settembre, indicano il ricorso sistematico a pratiche illegali da parte delle aziende che impiegano apprendisti stranieri. Lo scorso anno 3.918 aziende - partecipanti al programma internazionale di apprendistato cui aderisce il Giappone - sono state oggetto di ispezioni. Quasi tremila di queste aziende (per la precisione 2.997) hanno compiuto violazioni della Legge sulle Condizioni di Lavoro. Tra le infrazioni maggiormente diffuse vi sono quelle riguardanti gli orari di lavoro e la corresponsione di salari molto inferiori al minimo di legge. Nonostante un così ampio numero di violazioni (pari a quasi l'ottanta per cento delle aziende ispezionate), il governo Abe ha sottoposto all'esame del parlamento un disegno di legge volto a facilitare ed estendere l'impiego degli apprendisti stranieri.
(con informazioni di Japan Press Weekly 30 sett. - 6 ott. 2015, dpj.or.jp e japantimes.co.jp)