“Ci sono differenze di opinione tra i partiti ed i gruppi civici qui presenti, ma noi tutti siamo concordi circa la necessità di difendere il costituzionalismo, la democrazia e lo stato di diritto” ha affermato il Segretario democratico Edano.
Esprimendo soddisfazione per le parole del rappresentante democratico, il Capo della Segreteria comunista Yamashita ha ribadito la proposta del proprio partito affinché si costruisca una coalizione di scopo volta a cancellare la legislazione in materia di sicurezza nazionale recentemente approvata.
Parole simili sono state pronunciate dai rappresentanti dell'opposizione che hanno partecipato alla manifestazione del 18 ottobre, tenutasi presso la stazione Shibuya di Tokyo: “al fine di rimpiazzare il governo Abe, il quale minaccia la Costituzione, con un altro governo, i partiti dell'opposizione debbono cooperare alle elezioni” ha sostenuto il senatore e vicepresidente comunista Akira Koike. Opinione condivisa anche dal senatore democratico Tetsuro Fukuyama, per il quale già alle elezioni del prossimo anno per il rinnovo della Camera alta sarà utile ed auspicabile che si costruisca un cartello delle opposizioni.
Sul fronte legale apertosi ad Okinawa - dopo la decisione del governatore Onaga di cancellare le autorizzazioni concesse dal proprio predecessore per permettere i lavori di costruzione della nuova base militare statunitense ad Henoko (Nago) - la battaglia tra l'amministrazione locale ed il governo sembra sempre più spostarsi nelle aule di tribunale.
Il locale Ufficio della Difesa ha infatti, lo scorso 14 ottobre, presentato ricorso contro la decisione del governatore.
“Il governo Abe non dovrebbe contrastare l'amministrazione della Prefettura con misure di ripiego di natura amministrativa. Insieme alla popolazione locale sosteniamo il governatore Onaga con tutte le nostre forze” ha affermato il deputato comunista, nativo di Naha, Seiken Akamine.
Più sfumata, ma comunque contraria al ricorso di misure amministrative in sostituzione di un'autentica discussione politica, è la posizione del Partito Democratico. Lo scorso 20 ottobre, presso la sede nazionale del PDG, i massimi vertici del Partito - Edano e Okada - hanno incontrato il governatore Onaga.
Okada ha spiegato che pur ritenendo non corretta l'interruzione del dialogo tra l'amministrazione locale ed il governo centrale, il Partito Democratico è privo di una controproposta riguardante la nuova collocazione della base di Ginowan, e che dunque sarebbe irresponsabile, da parte loro, affermare la contrarietà tout court alla ricollocazione della base a Nago.
In tema lavoro, lo scorso 17 ottobre, studenti e giovani riuniti sotto la sigla del gruppo civico Aequitas hanno manifestato a Tokyo, per chiedere che il salario minimo orario sia aumentato a 1.500 yen (poco più di 11 euro).
Attualmente il salario minimo orario si aggira in media intorno agli 800 yen, con grandi differenze tra le diverse Prefetture.
Se le aziende hanno le braccia particolarmente corte quando si tratta di corrispondere i salari, le stesse sono estramente generose nella distribuzione dei dividendi. Dati resi noti dal periodico comunista Akahata, riferiti all'anno fiscale 2014, mostrano come i dividendi erogati dalle aziende agli stockholder siano cresciuti di oltre il 47% rispetto a due anni prima.
L'aumento maggiore nella corresponsione di dividendi (+67,2%) ha riguardato gli investitori stranieri, particolamente favoriti dalla cosiddetta abenomics.
In ambito nucleare, il 15 ottobre, è stato riattivato anche il secondo reattore della centrale, di proprietà di KEPCO, di Satsumasendai (Prefettura di Kagoshima). Il reattore numero 1 era stato riattivato, tra le proteste, in agosto.
(con informazioni di Japan Press Weekly 14 – 20 ott. 2015 e dpj.or.jp)