“Al fine di restaurare il costituzionalismo, il nostro partito continuerà a cercare ulteriore cooperazione tra i partiti dell'opposizione” ha dichiarato il deputato comunista Keiji Kokuta. “La legislazione in materia di sicurezza è stata approvata dai partiti di governo forzando la mano, nonostante il fatto che l'ottanta per cento dell'opinione pubblica non l'abbia ancora compresa pienamente. Faremo in modo che la proposta di legge per la sua abolizione venga dibattuta al più presto possibile nella Dieta, e vorremmo, anche, che si creasse un dibattito nazionale su questo tema” ha affermato Yoshiaki Takaki del Partito Democratico. “Coopereremo nella Dieta e nelle elezioni” ha sottolineato il leader dei democratici Okada.
Per una collaborazione elettorale - lasciando da parte, per il momento, la proposta di un governo nazionale di coalizione di scopo, cioè per tornare indietro rispetto al corso militarista, cuore delle politiche portate avanti da Abe - i comunisti, che con il proprio presidente Shii, hanno confermato la propria propensione unitaria per le elezioni che la prossima primavera rinnoveranno la metà dei seggi della Camera dei Consiglieri.
Comunisti e democratici hanno, intanto, siglato un accordo per le elezioni suppletive del collegio della Camera dei Rappresentanti n. 5 di Hokkaido: i due partiti, insieme a socialdemocratici e Partito dell'Innovazione, sosterranno la candidatura di Maki Ikeda.
Tra i movimenti nell'opposizione, è anche da registrarsi l'avvicinamento sempre più stretto tra il Partito Democratico e quello dell'Innovazione, dopo che, lo scorso dicembre, le due formazioni avevano formato gruppi parlamentari unici.
Il Partito dell'Innovazione del Giappone, raggruppamento di centro-destra, nato, nel 2014, dopo il divorzio tra il sindaco di Osaka Hashimoto e l'ex Governatore di Tokyo Ishihara (che ha fondato il Partito delle Future Generazioni, oggi, di fatto, riassorbito dai liberal-demcoratici) ha ridotto di molto la propria consistenza, dopo l'ottima performance delle politiche (terza forza politica del Paese), a causa dell'abbandono del suo fondatore Toru Hashimoto, il quale ha ricostituito in partito l'Associazione per la Restaurazione di Osaka (organizzazione fondatrice, nel 2012, del Partito della Restaurazione insieme al Partito dell'Alba di Ishihara) e sta riavvicinandosi alla maggioranza. Il 24 febbraio, il Segretario dei democratici Edano ha annunciato che le due formazioni avvieranno la discussione per una fusione, entro marzo, tra i due partiti. “Abbiamo fatto il primo passo verso il governo” ha dichiarato il leader del PIG Yorihisa Matsuno.
L'opposizione alle politiche di sicurezza nazionale, portate avanti dalla maggioranza conservatrice, attraversa sempre più anche il mondo sindacale. A mettere in guardia dei rischi, per i lavoratori del mare, di una politica orientata militarmente è stato anche il Sindacato Giapponese dei Marittimi, organizzazione che raggruppa circa 76.000 lavoratori. In un proprio comunicato, l'organizzazione sindacale, citando i dati dei caduti civili nella Seconda Guerra Mondiale (60.609 marinai civili, appartenenti alle 15.518 navi civili requisite dalla Marina ed attaccate dagli Alleati) ha sottolineato come un eventuale coinvolgimento giapponese in un conflitto si tradurrebbe, di fatto, in una leva obbligatoria per molti marinai non militari.
In 28.000 hanno, intanto, manifestato, lo scorso 21 febbraio, presso la sede del parlamento a Tokyo, in solidarietà con gli abitanti della Prefettura di Okinawa che si oppongono, con in testa il Governatore Onaga, alla costruzione della base di Henoko (Nago) che dovrebbe, nei piani dell'Amministrazione statunitense, sostituire quella di Ginowan.
(con informazioni di Japan Press Weekly 17 – 23 febb. 2016; dpj.or.jp; the-japan-news.com)