È, intanto, in costante crescita la cifra spesa annualmente dal Giappone per l'acquisto di armi statunitensi. Secondo dati forniti dal senatore comunista Satoshi Inoue le vendite effettuate dal Foreign Military Sales al Sol Levante sono passate da un valore totale di 133 miliardi di yen, nell'anno 2012, ad oltre 465 miliardi nel 2015, per una crescita complessiva di oltre tre volte e mezzo. Tra i mezzi acquistati dalle Forze di Autodifesa nel 2015 vi sono 30 mezzi anfibi AAV-7 del valore di 700 milioni di yen l'uno.
Questi, ed altri, programmi di acquisto e rafforzamento delle FA (come la crescita del bilancio destinato alla difesa dell'un per cento annuo dal 2014 fino al 2018) hanno prodotto un aumento dei debiti contratti dal Giappone in tale ambito: per l'anno fiscale 2016 essi hanno superato i quattromila miliardi di yen, con un aumento del 6,7% rispetto al 2015, pari a 37.000 yen per ogni cittadino nipponico.
Frattanto, il 15 maggio, in 2.500 hanno manifestato contro la presenza militare statunitense, a Naha: capoluogo della Prefettura di Okinawa. La manifestazione si è tenuta in occasione del 44° anniversario del ritorno della Prefettura alla sovranità giapponese.
In ambito strettamente politico anche parlamentari della maggioranza hanno espresso, durante la seduta della Dieta del 27 aprile, la propria contrarietà al taglio del numero dei parlamentari previsto in un disegno di legge presentato da PLD e Nuovo Komeito.
“Il numero di seggi sarà portato allo stesso livello del 1926, quando la popolazione del Giappone era della metà rispetto a oggi” ha dichiarato il deputato liberal-democratico Hiroyuki Hosoda. Contrario anche Kazuo Kitagawa, vicepresidente del Nuovo Komeito. Il disegno di legge è comunque passato nella competente Commissione della Camera dei Rappresentati.
(con informazioni di Japan Press Weekly 27 apr. – 10 mag. 2016; asahi.com)