Domenica, 21 Maggio 2017 00:00

Pillole dal Giappone #186 – Nuovo test missilistico nordcoreano

Scritto da
Vota questo articolo
(2 Voti)

Settimana iniziata con l'ennesima prova di forza nordcoreana. Il 14 maggio, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa di Tokyo, la RPDC ha effettuato il lancio di un missile balistico in direzione est-nordest dalla base di Kusong alle 5,28 ora di Tokyo. Il missile avrebbe percorso circa 800 chilometri (in 30 minuti) prima di cadere nel Mar del Giappone (e con ogni probabilità in Zona Economica Esclusiva nipponica) a circa 400 chilometri dalle coste della Corea del Nord.
I nordcoreani “sembrano aver raggiunto un certo grado di progresso nei missili balistici” ha detto il Segretario Generale del Gabinetto di Tokyo, Yoshihide Suga, smentendo, nei fatti, l'ipotesi di un ennesimo lancio fallito o fatto fallire.

Proprio rivolgendosi al Giappone Rodong Sinmun, organo ufficiale del Partito del Lavoro, aveva accusato i vicini di voler ricreare “l'area di prosperità della Grande Asia Orientale”: nome dato dai colonialisti nipponici al proprio programma di espansione e dominio delle altre nazioni asiatiche. “Il nucleare è simbolo di dignità e forza” aveva rimarcato il quatidiano di Pyongyang “La RPDC cessi ogni provocazione e torni sulla via del dialogo per la denuclearizzazione” è stato il commento, per adesso ancora aperto alla via del compromesso, del Ministero degli Esteri di Seul.
La situazione è complessa e tutte le parti dovrebbero evitare di far crescere ulteriormente la tensione” aveva affermato nell'immediatezza dei fatti il ministro degli Esteri cinese Wang.

Consueto poi il tradizionale coro di condanna: da Putin (tirato in ballo da Trump il quale aveva erroneamente affermato che il missile era caduto in un'area molto vicina alle coste russe) all'ONU che il 15 maggio, tramite il rappresentante dell'Uruguay ed attuale Presidente del Consiglio di Sicurezza Elbio Rosselli, ha nuovamente preso posizione contro la politica della RPDC invitandola a conformarsi alle numerosi risoluzioni già approvate sul tema dall'organismo internazionale.
“La RPDC rifiuta categoricamente e totalmente la dichiarazione dell'UNSC che ha messo in discussione la promozione della deterrenza nucleare per l'autodifesa” è stata la pronta risposta del Ministero degli Esteri nordcoreano al comunicato di Rosselli.

Nel contempo Trump ha comunicato a Hong Seok-hyun, inviato speciale del neoeletto Presidente sudcoreano Moon, che gli Stati Uniti sono disposti a raggiungere un accordo con il Nord. “Trump ha detto che non vuole parlare a vuoto ma discutere per produrre risultati” ha precisato Hong al termine dell'incontro con il Presidente nordamericano. Il giorno seguente il ministro degli Esteri Tillerson ha sostenuto che se la Corea del Nord vuole creare un'atmosfera adatta per il dialogo deve interrompere i test.

Il test missilistico è stato inaspettato in quanto spiragli di dialogo erano arrivati dalla delegazione nordoreana presente al Belt and Road Forum: il mega-progetto infrastrutturale proposto da Pechino per Asia, Africa ed Europa (all'iniziativa era presente per l'Italia anche il Presidente del Consiglio Gentiloni).

Per quanto concerne invece i rapporti con la parte meridionale della Penisola, tornati tesi dopo le voci su una possibile modifica dell'accordo raggiunto sul tema della schiavitù sessuale perpetrata dall'esercito nipponico durante il dominio coloniale sulla Penisola coreana (accordo che prevedeva il finanziamento da parte di Tokyo di una fondazione sudcoreana), il Giappone ha deciso di presentare un rapporto in risposta ad un documento elaborato dal comitato contro la tortura delle Nazioni Unite che chiedeva di modificare l'intesa nippo-coreana inserendo proprio il termine “schiavitù sessuale” in riferimento al fenomeno delle “comfort women”.

Intanto sono state annunciate, nell'ambito del processo di internazionalizzazione della marina e della guardia costiera nipponica, esercitazioni congiunte (lo sgardo è sempre rivolto a Pechino) con Vietnam e Filipppine per il prossimo 3 giugno. Il 19 maggio è invece arrivata l'ennesima protesta nipponica verso la Cina per la violazione del proprio spazio aereo presso le contese isole Senkaku/Diaoyutai.

Cina che risponde ai tentativi nipponici di interferenza nel Mar Cinese Meridionale (che vedono il Giappone strumentalmente supportante le pretese filippine e vietnamite sulle isole contese in quell'area) riaffermando la validità della cosiddetta Dichiarazione sulla Condotta delle Parti: il 18 maggio si è tenuto a Guiyang (Provincia di Guizhou) il quattordicesimo meeting tra i rappresentanti dei Paesi sottoscrittori.

In ambito economico Toshiba ha reso note perdite per 8,4 miliardi di dollari per la propria controllata statunitense Westinghouse Electric (per la quale sono già state avviate le procedure di bancarotta). Le perdite sono più del doppio di quelle accumulate nel precedente anno fiscale (in quell'anno si “fermarono” a 4,1 miliardi).
Nel contempo la società Western Digital, con la quale Toshiba ha una joint-venture, potrebbe rivolgersi ad un arbitrato per impedire alla compagnia nipponica di vendere il proprio settore chip.

Per quanto concerne le piccole e medie imprese, secondo una ricerca della Banca centrale la carenza di manodopera spingerà le aziende ad investire nella robotizzazione dei processi produttivi. Le società con un capitale sociale compreso tra i 100 milioni ed il miliardo di yen aumenteranno gli investimenti del 17,5%. “Oltre il 90% delle aziende giapponesi sono piccole e medie e molte di esse non usano robot. Stiamo sviluppando una serie di applicazioni e prodotti specifici per queste società” ha affermato Yasuhiko Hashimoto della divisione robot di Kawasaki Heavy Industries.
La popolazione attiva del Sol Levante, che era di 87 milioni di persone nel 1995, dovrebbe scendere, secondo le previsioni del governo, a 76 milioni quest'anno ed a 45 milioni nel 2065.

Notizie positive arrivano dal PIL che, secondo quanto riferito giovedì scorso dal ministro per le Politiche Economiche e Fiscali Nobuteru Ishihara, dovrebbe crescere del 2,2% nell'anno fiscale in corso.

Frattanto Toshihiro Nikai, Segretario Generale dei liberal-democratici, ha sostenuto che il Giappone potrebbe entrare nella Banca Asiatica di Investimento per le Infrastrutture (AIIB). La notizia è stata data a Pechino durante la presenzione del One Belt One Road (il 16 si è anche tenuto un colloquio tra lo stesso Nikai ed il Presidente cinese Xi). L'AIIB, lanciata nel 2016, ha il sostegno di 77 nazioni contro le 67 della Banca Asiatica per lo Sviluppo (nella quale il Giappone ha un ruolo guida). 

Ad Okinawa, invece, il 15 maggio si è festeggiato, con manifestazioni di protesta contro la presenza nordamericana nella Prefettura, il quarantacinquesimo anniversario del ritorno alla sovranità giapponese dell'arcipelago.
La Prefettura di Okinawa rappresenta lo 0,6% del territorio nipponico ma ospita il 70,6% delle facilities militari straniere del Paese. L'impatto si è parzialmente ridotto con il ritorno al demanio della Northern Training Area lo scorso dicembre ma in cambio il Giappone ha dovuto concedere la costruzione di sei eliporti a Takae intaccando, quindi, un'altra area. Lo spostamento della base di Ginowan, la principale struttura militare nell'area, avrà sicuramente dei risvolti positivi in termini di riduzione della estensione totale occupata dagli statunitensi (un'area liberata nel 2015 ospita adesso una sede della facoltà di Medicina della locale università) ma coinvolgerà un'altra area di grande pregio naturalistico e con grandi possibilità di sviluppo turistico (lo scorso anno i turisti nell'arcipelago hanno raggiunto e superato la cifra record di otto milioni e mezzo).
Un recente sondaggio commissionato dal principale quotidiano locale, il Ryukyu Shimpo, mostra come una percentuale schiacciante (il70% dei cittadini interpellati) sia contraria alla presenza militare nordamericana. Approvazione record (oltre il 66%) per il Governatore Takeshi Onaga che ha nella riduzione delle servitù militari il proprio obiettivo fondamentale di governo.

In politica interna sulla vicenda del cosiddetto “conspiracy bill” - il controverso disegno di legge motivato dal contrasto al terrorismo che dovrebbe punire la pianificazione di crimini e contro il quale si sono già schierati avvocati e difensori delle libertà civili - è battaglia aperta con le opposizioni che hanno presentato, nel tentativo di ritardarne l'approvazione, una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Katsutoshi Kaneda.
“Non è in grado di rispondere a domande base sul testo. La sua mancanza di conoscenze giuridiche è spaventosa” ha dichiarato il deputato democratico Seiji Osaka. Il 19 maggio il testo è comunque passato in Commissione ed è in attesa della discussione generale presso la Camera dei Rappresentanti.

Il giorno precedente, invece, in Commissione Affari Costituzionali della Camera bassa i rappresentanti dell'opposizione sono intervenuti con dure prese di posizione contro ogni possibile modifica della Carta promossa dai conservatori. “Le dichiarazioni del primo ministro violano il potere legislativo della Dieta e provocano confusione” ha dichiarato il parlamentare democratico Masaharu Nakagawa riferendosi al continuo tentativo del governo di dirigere la discussione parlamentare sul tema. “Le sue azioni vanno contro la separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario” gli ha fatto eco il comunista Seiken Akamine.

Comunisti contrari anche all'accordo sul nucleare civile siglato nel 2016 tra Abe e il premier indiano Modi. Akira Kasai, lo scorso 10 maggio, intervenendo in Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti ha sottolineato come nell'accordo manchi una clausula che stabilisca la fine della cooperazione tra i due Paesi qualora l'India effettui test nucleari.
Sempre in ambito nucleare TEPCO, tramite il proprio presidente Naomi Hirose, ha sostenuto che si allineerà nel proprio stato finanziario alle altre aziende del settore entro il 2020. L'undici maggio la società ha presentato insieme ad NDF, l'ente creato per gestire le obbligazioni della società ed impiegare gli utili nelle compensazioni ai cittadini ed aziende vittime dell'incidente di Fukushima, un proprio piano industriale al governo.

Sul fronte istituzionale finalmente lo scorso venerdì il governo ha licenziato il disegno di legge che consentirà all'Imperatore Akihito di abdicare. La legge, che adesso passerà all'esame ed all'approvazione praticamente certa del parlamento, sarà una legge speciale che consentirà soltanto all'attuale massimo rappresentante di rinunciare al proprio ruolo. I liberal-democratici, che sul punto sono rimasti fermissimi chiudendo alle richieste dell'opposizione per una possibilità di abdicazione applicabile anche in futuro, hanno dichiarato che costituendo la legge un precedente in futuro altri Imperatori potranno appellarsi ad essa per abdicare. Nessuna novità invece per una eventuale possibilità che le donne della famiglia imperiale possano accedere al trono.
La richiesta del Partito Democratico di affrontare anche questa questione è stata respinta.

Dopo l'asilo di Moritomo Gakuen un nuovo scandalo potrebbe colpire il premier Abe. La nuova vicenda è legata al processo di approvazione di una facoltà di medicina veterinaria del Kake Educational Institution diretto dall'amico del primo ministro Kotaro Kabe. In una conferenza stampa, in risposta alle accuse provenienti dal Partito Democratico, il ministro dell'Istruzione Hirokazu Matsuno ha negato l'esistenza di documenti che proverebbero un coinvolgimento del leader conservatore nella vicenda.

(con informazioni di Japan Press Weekly 10 – 16 mag. 2017; un.org; mofa.go.kr; mod.go.jp; rodong.rep.kp; xinhuanet.com; asahi.com; the-japan-news.com; mainichi.jp)

Ultima modifica il Sabato, 20 Maggio 2017 21:35
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.