“Rafforzare la cooperazione tra Giappone e Stati Uniti e dimostrare il legame tra i due Paesi attraverso l'attuazione di queste esercitazioni è utile al fine di aumentare ulteriormente le possibilità di deterrenza e di risposta dell'alleanza Giappone-USA dimostrando l'elevata capacità di assicurare la stabilità regionale in un contesto di crescita dei rischi per la nostra sicurezza” è stata la valutazione del ministro della Difesa di Tokyo Onodera nel corso della conferenza stampa del 14 novembre.
Il ministro nel confermare il dispiegamento su suolo giapponese del sistema di difesa antimissilistico Aegis non ha però fornito dettagli circa le Prefetture che ospiteranno le strutture.
Onodera è anche intervenuto sulle attività condotte da navi cinesi nei pressi delle Senkaku ribadendo la necessità di una rapida conclusione di un accordo che instauri un meccanismo di consultazione tra le due difese volto ad evitare collisioni ed altri incidenti.
E mentre su Okinawa il titolare della Difesa assicura che i lavori di costruzione della nuova base di Henoko continueranno spediti la Corte Distrettuale di Naha sta processando Kenneth Franklin Shinzato. L'ex marine di stanza proprio nella Prefettura è accusato dell'omicidio di una donna di vent'anni avvenuto il 28 aprile 2016 (il corpo della giovane donna venne ritrovato il 19 maggio). L'imputato ha testimoniato alla giuria popolare incaricata del processo che la sua intenzione era di stordire la donna e violentarla ma non di ucciderla. Opposta la posizione del Pubblico Ministero che contesta invece all'ex soldato l'omicidio premeditato.
L'altro evento cardine della settimana è stato il vertice annuale dei massimi rappresentanti dei Paesi dell'ASEAN ospitato lo scorso lunedì a Manila, capitale delle Filippine. Al centro dei dibattiti - visto che l'economia aveva già egemonizzato il vertice APEC con buona parte delle medesime nazioni come protagoniste - la questione sicurezza (anche quella delle comunicazioni web oggetto di una dichiarazione finale specifica).
“Il terrorismo e la violenza estremista mettono in pericolo la pace, la stabilità e la sicurezza della nostra regione in quanto sono minacce che non conoscono confini” ha detto il padrone di casa Rodrigo Duterte in apertura del summit. Presenti al vertice, oltre alle 10 nazioni che fanno parte dell'organismo, i massimi rappresentanti di Cina, Stati Uniti, Repubblica di Corea, Giappone ed India.
Parole prudenti dal Portavoce Presidenziale filippino Harry Roque sulle rivendicazioni del Mar Cinese Meridionale (questione che vede il Giappone parte interessata in quanto sostenente tutte le rivendicazioni territoriali che si scontrano con la Cina) che andranno affrontate nel contesto del Codice di Condotta tra le Parti, documento che esclude il ricorso unilaterale all'arbitrato. Nel 2016 le Filippine vinsero una procedura arbitrale, diretta da un giudice nipponico per altro, cui la Repubblica Popolare Cinese rifiutò di sottoporsi.
Siglata il 14 novembre una dichiarazione per accelerare i negoziati del Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), quadro che comprende oltre alle nazioni ASEAN anche Cina, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud. “Abbiamo constatato che, nonostante il recente rallentamento economico globale, l'aumento del protezionismo e dei sentimenti anti-globalizzazione, le nostre economie hanno resistito e continuato a crescere ad un ritmo sostenuto rispetto al resto del mondo. Riconosciamo il valido contributo dato dall'apertura dei mercati e dalla integrazione economica regionale quale ammortizzatore per la regione dalla accresciuta volabilità dello sviluppo macroeconomico globale nonché come fattore che ci ha consentito una robusta performance economica” si legge nella dichiarazione finale sul tema.
Sempre in ambito economico, ma interno al Giappone, è stato annunciato lo scorso 13 novembre che il gruppo finanziario Minzuho taglierà entro il 2026 circa 19.000 posti di lavoro chiudendo 100 filiali (il 20% del totale) nell'Arcipelago. A comunicare alla stampa il piano è stato il presidente del gruppo Yasuhiro Sato. A motivare la decisione un tentativo di recuperare profitti in un contesto nel quale i tassi di interesse (e dunque i margini di operatività) permangono bassi facendo cadere gli utili, alla prima metà del 2017, ad un -11,5%.
Cattive notizie anche nel settore dell'auto: lo scorso giovedì, infatti, Subaru ha dato istruzioni per il richiamo di 395.000 veicoli dopo che nelle scorse settimane era emerso che ad effettuare le ispezioni sulle auto era stato personale non in possesso delle certificazioni previste dalla legge. La scorsa settimana la società aveva previsto una spesa di circa 88 milioni di dollari per poter affrontare il problema.
Buone nuove invece dal turismo. Secondo dati diffusi dall'ente governativo responsabile per la materia il numero di stranieri che si sono recati nel Sol Levante ha toccato la cifra di 23.790.000 ad ottobre: una crescita del 18,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A guidare la classifica i turisti cinesi (6.220.000 persone e +12,9%) seguiti da Repubblica di Corea (5,84% e +4%) e Taiwan (3.880.000, +8,2%). Contenuto ma importante il numero di turisti russi che, dopo la nuova normativa che ha facilitato il rilascio dei visti, sono cresciuti del 40,2% (63.700 persone in termini assoluti).
Sul fronte nucleare nella Prefettura di Fukushima una nuova area è stata designata come centro per la ricostruzione nell'ambito del programma governativo che mira a rimuovere i residui divieti di residenza nella Prefettura colpita dalla catastrofe di sei anni fa entro la primavera del 2022. Il nuovo sito si trova a circa 4 chilometri dal reattore numero uno della centrale tristemente nota nel comune di Okuma. Prevista dal programma la riattivazione entro il 2019 della linea Joban delle Ferrovie del Giappone che lì ha una delle sue stazioni. I cittadini del distretto ancora fuori casa sono circa 1.500.
Intanto sarebbe emerso che la compagnia elettrica Japan Atomic Power non avrebbe accantonato abbastanza fondi per lo smantellamento dei propri impianti desueti spendendo parte delle somme (non è ancora chiaro quanto) che la legge obbliga a destinare allo scopo per la costruzione di nuovi reattori. Le linee guida del Ministero dell'Industria autorizzano le società ad utilizzare i fondi per lo smantellamento degli impianti per coprire altri costi ma unicamente in via temporanea. Japan Atomic Power potrebbe trovarsi, dunque, nella situazione di non avere abbastanza fondi per smantellare il proprio reattore a Tokai (Prefettura di Ibaraki) ed a Tsuruga (Prefettura di Fukui).
In politica - dopo un annuncio, poi non reiterato, di voler abbandonare la politica nazionale a seguito della batosta patita alle politiche - lo scorso martedì la Governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha confermato che lascerà la presidenza di Kibo no To: il partito da lei stessa fondato. La scorsa settimana i 53 parlamentari iscritti al partito avevano eletto alla copresidenza il deputato Yuichiro Tamaki che a questo punto si ritroverà da solo a condurre una baracca sempre più malconcia. “Voglio lasciare le questioni politiche nazionali ai membri della Dieta. Ho fondato il partito ma non ne sarò più rappresentante anche se lo sosterrò nei modi più appropriati” ha dichiarato la politica conservatrice al consiglio nazionale del proprio raggruppamento.
In parlamento è intanto ripresa lo scorso 15 novembre, con toni particolarmente accesi, la discussione, presso la Commissione Istruzione della Camera bassa, sullo scandalo del Kake Educational Institute. Il giorno precedente il ministro competente, Yoshimasa Hayashi, aveva concesso il via libera formale all'istituzione della nuova Facoltà di Medicina Veterinaria di Imabari. L'istituto, guidato dall'amico del premier Kotato Kake, è riuscito ad ottenere la prima autorizzazione da cinquanta anni a questa parte per la creazione di una facoltà di veterinaria ed ha beneficiato di una normativa sulle zone economiche speciali approvata proprio dal governo Abe.
In tema fiscale l'esecutivo sembrerebbe intenzionato ad una riforma che preveda il taglio delle tasse pagate dalle aziende sui salari più alti e su quello dei freelance. Una proposta non ufficiale è emersa da un incontro informale della commissione interna al Partito Liberal-Democratico che si sta occupando della riforma del sistema fiscale. Il taglio delle tasse, che dovrebbe vedere la luce il prossimo anno, riguarderà circa 2 milioni di lavoratori le cui entrate superano i 10 milioni di yen l'anno.
In chiusura nuove conferme sulle pessime condizioni lavorative che affliggono alcuni settori arrivano da una nuova ricerca condotta dai sindacati Zenkoku Ishi Renmei e Iroren tra i dottori impiegati nel lavoro notturno. Secondo i dati forniti dalle due organizzazioni i dottori che svolgono turni di notte hanno svolto in media 64 ore di straordinario al mese ed il 7% ha superato la soglia indicata come rischiosa per la salute di 80 ore al mese. L'otto per cento non ha effettuato nemmeno un giorno di stop nel corso del mese.
“La totale assenza di giorni di riposo rappresenta un grosso problema per la salute dei medici ma anche per la sicurezza dei pazienti” ha dichiarato Naoto Ueyama di Zenkoku Ishi. Il 79% dei medici, infatti, ha dichiarato che le molte ore di lavoro influiscono negativamente sulle loro capacità di giudizio e sulla loro concentrazione. La ricerca ha coinvolto 1.800 medici (1.600 i rispondenti) ed ha i riguardato i mesi di luglio, agosto e settembre di quest'anno.
(con informazioni di asean.org; mod.go.jp; asahi.com; mainichi.jp; japantimes.co.jp)