Domenica, 18 Novembre 2018 00:00

Pillole dal Giappone #264 – Diplomazia al lavoro sul RCEP

Scritto da
Vota questo articolo
(1 Vota)

Pillole dal Giappone #264 – Diplomazia al lavoro sul RCEP

Tornata la scorsa domenica sulla terra una capsula giapponese contenente i risultati di alcuni esperimenti concernenti la formazione di proteine in assenza di gravità compiuti dal Giappone sulla Stazione Spaziale Internazionale. La capsula, 84 centimetri di larghezza e 66 di altezza, contenuta nel mezzo cargo KOUNOTORI7 è caduta nei pressi dell'isola nipponica di Minamitori e qui nel corso della settimana è stata portata alla sede dell'Agenzia Aerospaziale di Tsukuba (Ibaraki).
Sempre nel campo della ricerca scientifica alcune navi sono partire verso l'Oceano Antartico dal porto di Shimonoseki con il fine di catturare anche alcune balene. Alcune organizzazioni contrarie alla cattura dei cetacei hanno già annunciato attività di disturbo.

In politica interna il premier Abe ha nuovamente promesso durante una seduta del governo che l'esecutivo “monitorerà a fondo la situazione economica interna ed esterna per rispondere in maniera adeguata e sostenere così il recupero economico”
È infatti evidente, ed è la maggiore preoccupazione del Partito Comunista e di quello Costituzionale Democratico, che il previsto aumento della tassa sui consumi avrà un effetto negativo su una domanda interna che già oggi non brilla per vitalità. 
Tra le misure per la ripresa proposte dal premier un piano di investimenti, dai confini però piuttosto fumosi, nelle infrastrutture e nella prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico.

Per quanto concerne l'immigrazione potrebbero essere 340.000 gli stranieri cui sarebbe concesso l'ingresso nei prossimi cinque anni in Giappone qualora venisse approvato il progetto di riforma del sistema dei visti.
Nel medesimo periodo l'esecutivo stima un calo di manodopera nel Paese che dovrebbe aggirarsi intorno al 1.300.000.
Altre stime suggeriscono invece l'arrivo di circa 250.000 lavoratori. 
Divisi per settore le prime stime che circolano parlano per i prossimi cinque anni di circa 50.000 o 60.000 nuovi lavoratori stranieri nella sanità; tra i 41.000 ed i 53.000 nella pesca; tra i 20.00 ed i 22.000 nel settore alberghiero; tra i 30.000 ed i 40.000 nell'edilizia e tra i 18.000 ed i 36.000 nell'agricoltura.
Cuore della riforma è l'istituzione di due categorie: una “serie B” ed una “serie A” dei migranti.
Nel primo caso il visto di lavoro sarà concesso per cinque anni e non prevedrà la possibilità di ricongiungimento familiare. Maggiormente favorita la seconda categoria, cui il ricongiungimento sarà concesso, alla quale apparterranno lavoratori con elevate competenze tecniche.
Prevista per i tirocinanti che hanno completato i tre anni di apprendistato la possibilità di rientrare nel Paese con il visto per la prima categoria e che saranno esonerati dall'esame di lingua giapponese.
La necessità di porre un tetto al numero di stranieri è stata posta in settimana dall'ex ministra della Difesa Tomomi Inada mentre per un ulteriore allargamento nella concessione dei visti si è pronunciato il Consiglio per i Servizi di Assistenza agli Anziani che con il suo Presidente Ken Ishikawa ha sostenuto che “le risorse umane straniere sono indispensabili per noi. Il numero di lavoratori che il nostro settore accetterà è troppo ridotto: se la carenza di manodopera proseguirà sarà difficile continuare le nostre attività economiche”
Gli ultimi dati diffusi dal sindacato di settore Iroren mostrano intanto come il 60% dei lavoratori che operano nell'assistenza infermieristica con il sistema a due turni coprono turni notturni di 16 ore.
Il numero di strutture che usano questa turnazione è cresciuto dal 43,1% della precedente rilevazioni al 59,2% di quest'anno. La legge impone per quanti lavorano su due turni un tetto di 4 notti al mese ma dai dati del sindacato è emerso come nel 35,6% dei casi (+3,8% rispetto al 2017) questo limite sia superato (e giunto addirittura ad un 58,5% nei casi di infermieri che lavorano nelle unità di terapia intensiva o cardiologia).
La ricerca è stata condotta su oltre 200.000 lavoratori del settore.
Per una rapida approvazione della normativa anche Yasuo Kanamaru, direttore dell'Associazione delle Aziende di Servizi Alimentari. Proprio il settore della ristorazione affronterà nei prossimi anni un calo di manodopera stimato in 290.000 unità.
“Se con il nuovo sistema più della metà dei tirocinanti rimarrà in Giappone bloccheremo questo strumento” hanno rimarcato, invece, in parlamento i rappresentati del Partito Democratico per il Popolo ricordando come il programma internazionale di apprendistato cui il Giappone aderisce dovrebbe servire a formare lavoratori che poi dovranno portare le competenze acquisite nei Paesi di origine e non rimanere nel Sol Levante. 
“Prima di discutere della riforma dovremmo risolvere i problemi sorti nel programma internazionale di apprendistato” ha sottolineato anche Shiori Yamao, deputata del Partito Costituzionale Democratico, la quale ha ricordato i numerosi casi di sfruttamento di cui questi lavoratori sono vittime.
Su questo punto nelle scorse settimane era intervenuto anche il Segretario del Partito Comunista Akira Koike il quale ha mostrato come nel caso del programma di apprendistato ben nel 70% delle 5.966 aziende ispezionate dal Ministero del Lavoro siano state rilevate irregolarità più o meno gravi.
Nel caso degli apprendisti vietnamiti (circa 120.000) si ha poi la paradossale situazione che soltanto un ispettore con funzioni di raccolta delle segnalazioni sia in grado di parlare vietnamita. Lo scorso anno 7.089 tirocinanti hanno lasciato il loro posto di lavoro (furono 4.279 casi nel 2016) in gran parte (87% dei casi) per motivi salariali.

Sempre per quanto concerne la discussione politica interna a smuovere le acque sul fronte dei diritti civili stanno operando numerose coppie di omosessuali che hanno deciso di depositare simultaneamente cause in diverse Corti Distrettuali sostenendo la non costituzionalità del divieto di matrimonio tra cittadini dello stesso sesso.
Anche in Giappone molte città hanno avviato, in assenza di una legge nazionale, una serie di riconoscimenti delle coppie di fatto che però non garantiscono i medesimi diritti delle persone sposate sulle questioni fiscali o sull'eredità.
Non è la prima volta che si tengono iniziative del genere: già nel 2015 vi furono oltre 400 cause di questo tipo. 
La Costituzione nipponica pur non vietando espressamente i matrimoni tra persone dello stesso genere prevede che essi “debbono tenersi con l'accordo di entrambi i sessi” e da qui l'implicito divieto al matrimonio egualitario. 

Approvato, frattanto, lo scorso martedì il disegno di legge che istituirà dieci giorni di vacanza in corrispondenza della prossima successione del trono imperiale.

Per quanto attiene alla modifica della Costituzione hanno suscitato roventi polemiche le parole di Hakubun Shimomura, responsabile della commissione interna al PLD per le modifiche alla Carta.
Il politico ha accusato l'opposizione di “aver abdicato al proprio lavoro”.
Il politico conservatore si è successivamente scusato ed ha anche scelto di non occupare posti di rilievo all'interno della commissione parlamentare che sta discutendo delle proposte di riforma avanzate dalla maggioranza.
Critiche alla parole del politico sono giunte anche da parlamentari compagni di partito. 

Sul fronte militare il Governatore della Prefettura di Okinawa Denny Tamaki è giunto la scorsa domenica negli Stati Uniti. Qui il politico progressista ha tenuto un discorso all'Università di New York ribadendo che il mandato datogli dal popolo di Okinawa in settembre è stato quello di bloccare la ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko.
“Vorrei che i cittadini statunitensi e quelli giapponesi fuori da Okinawa pensino a delle soluzioni ed agiscano in accordo con noi” ha detto Tamaki.
Tamaki nel suo viaggio ha avuto anche incontrato il viceministro agli Esteri Marc Knapper ma le posizioni delle due parti sono rimaste invariate.
Il 14 novembre il vicegovernatore Kiichiro Jahana ha incontrato nuovamente il vicesegretario del Gabinetto Kazuhiro Sugita e chiesto, al fine di prendere ulteriore tempo alla macchina bellicista, un nuovo stop ai lavori adducendo che l'amministrazione di Okinawa non ritiene sufficientemente solido il suolo del sito che dovrà ospitare la base.

Martedì scorso, intanto, a circa 300 chilometri da Okinawa un jet statunitense FA-18 è precipitato in mare: salvi i due membri dell'equipaggio.
“La nostra preoccupazione è enorme” ha affermato il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide Suga.
Il 13 novembre sulla vicenda è stato interrogato in parlamento dal deputato comunista Seiken Akamine il ministro della Difesa Iwaya il quale ha affermato che non è possibile inviare ispettori a controllare la manutenzione dei velivoli statunitensi così come più volte promesso dal Ministro Onedera specialmente prima delle elezioni comunali di Nago.
“Non è molto responsabile che un ministro della Difesa dica qualcosa di estremamente fiero durante la campagna elettorale e lo dimentichi dopo che le elezioni sono passate” ha ribattuto Akamine.

Un altro incidente, questa volta tutto made in Japan, si è avuto a Takashima (Prefettura di Shiga) dove un mortaio sparato dalle Forze di Autodifesa è uscito dall'area di esercitazioni e colpito un'autovettura con a bordo un uomo di 71 anni che per puro caso non è rimasto ferito. 
“Non succederà mai più” ha promesso il ministro Iwaya anche se non doveva più accadere nulla già nel 2015 quando un proiettile di un arma da guerra entrò in un'abitazione situata a quasi tre chilometri dal campo delle FA di Aibano. 

Annunciato invece dal ministro un ritardo nel primo dispiegamento dei mezzi osprey delle FA presso Camp Kisarazu (Prefettura di Chiba). La mossa, ufficialmente motivata da esigenze di dialogo con le amministrazioni locali, sembra piuttosto essere collegata con elezioni per il rinnovo parziale del senato del prossimo anno. A causa del rumore e dei numerosi incidenti i mezzi osprey, fino ad ora posseduti soltanto dalle forze armate USA, sono odiatissimi dalle popolazioni che abitano vicino le basi dell'aviazione.

In politica estera è giunto in Giappone lo scorso lunedì il vicepresidente USA Mike Pence. Il politico statunitense, in quella che è la sua prima tappa di un lungo tour asiatico, ha affrontato con Abe il tema della denuclearizzazione della Penisola coreana il cui processo sembra progredire.
Dichiarazioni di circostanza si sono avute sulla possibilità di un trattato bilaterale sul commercio.
In attesa dei colloqui che ripartiranno in gennaio le due nazioni si impegnano a costruire “una regione indo-pacifica libera ed aperta, basata su regole eque che avranno il fine di costruire prosperità espandendo il commercio e gli investimenti” ha detto Abe nella conferenza stampa successiva il colloquio.
Nessun commento di sostanza sul commercio è giunto invece dal vicepresidente USA il quale ha invece ribadito la posizione della propria amministrazione circa il contenimento della presenza cinese nell'area.
Confermata da Pence anche la consegna di ulteriori sei caccia F-35 che seguono i dieci già comprati dai nipponici lo scorso anno. 
Al termine della visita è stato siglato dai due Paesi un comunicato congiunto che auspica la cooperazione tra le due nazioni nel settore energetico ribadendo la Japan-U.S. Strategic Energy Partnership siglata lo scorso anno.
Lo stesso giorno, il 13 novembre, i ministeri nipponici all'Economia e Commercio e quello dell'Istruzione hanno firmato con il Dipartimento al Commercio e con quello all'Energia degli USA un accordo per la cooperazione in ricerca e sviluppo nel settore del nucleare civile.
Il giorno precedente, invece, erano state la Banca Giapponese per la Cooperazione Internazionale e la statunitense Società per gli Investimenti Privati all'Estero a stringere un accordo di cooperazione cui ha partecipato anche il Ministero agli Affari Esteri australiano.

Sempre per quanto concerne il commercio internazionale i ministri dell'Economia di 16 Paesi (i 10 membri ASEAN nonché Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda) si sono incontrati a Singapore lo scorso lunedì per una serie di colloqui volti a portare a termine l'accordo di libero commercio RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership). Tutti i principali argomenti (tra essi proprietà intellettuale ed investimenti) non hanno ancora avuto una completa definizione. 
“Abbiamo praticamente esaurito la discussione a livello ministeriale e le questioni che non sono state decise rimangono così” ha affermato il ministro nipponico Hiroshige Seko. L'accordo è in discussione dal 2013.

I colloqui sono poi proseguiti mercoledì con la presenza questa volta dei capi di governo.
Nella dichiarazione finale del vertice i leader hanno ribadito, per l'ennesima volta, la “preoccupazione per la crescita delle azioni unilaterali in campo commerciale e del protezionismo” riaffermando “il loro supporto per un sistema di commercio multilaterale basato sul diritto come importante per la stabilità e l'effettivo funzionamento dell'ordine economico globale”. Spostato ormai al 2019 l'approvazione del RCEP che avrebbe dovuto invece essere siglato quest'anno.
Nel corso dei lavori il Giappone ha presentato una proposta di intervento volta a ridurre l'inquinamento da plastiche in mare. Nell'ambito del piano il Giappone trasferirà tecnologie volte a monitorare l'inquinamento alle nazioni dell'Asia meridionale. Lo stesso Giappone si trova però nel bel mezzo del problema su come smaltire i rifiuti plastici dopo che alcune nazioni come la Cina, Taiwan, la Tailanda ed in ultimo il Vietnam hanno imposto delle restrizioni alla loro importazione.

Il vertice ASEAN è stata l'occasione per un colloquio tra Abe ed il Presidente russo Vladimir Putin che ha partecipato ai lavori del tavolo Russia-ASEAN.
I massimi rappresentanti di Russia e Giappone hanno convenuto sulla necessità di velocizzare il dialogo sul trattato di pace tra le due nazioni che chiuda giuridicamente il secondo conflitto mondiale
Putin ha comunque rimarcato come, in virtù del nuovo clima di cooperazione, il commercio russo-giapponese sia cresciuto del 14% lo scorso anno e del 17,7% nei primi nove mesi del 2018.
Sulle due Curili meridionali sulle quali Tokyo reclama la sovranità nessun passo indietro però da parte del governo giapponese: secondo quanto affermato dal Portavoce dell'esecutivo il Sol Levante tornerà ad avere, alla fine dei colloqui, la sovranità su Iturup e Kunašir.
Nel corso dei lavori il primo ministro nipponico ha incontro anche l'omologa neozelandese Jacinda Ardern ed il capo del governo singaporiano Lee Hsien Loong con i quali ha discusso circa il processo di approvazione da parte di questi due Paesi delle normative interne volte all'implementazione del nuovo accordo commerciale CPTPP
Abe è poi volato venerdì a Darwin, Australia, per incontrare il primo ministro Scott Morrison al fine di migliorare la cooperazione tra i due Paesi in campo militare e contenere la presenza cinese nell'area. I due leader “sono preoccupati per la situazione del Mar Cinese Meridionale” si legge nella nota congiunta seguita l'incontro. 
Le due nazioni oltre ad aver inaugurato le consultazioni bilaterali nella formula 2+2 (cioè con la partecipazione dei ministri di Esteri e Difesa) hanno in piedi un megaprogetto per condurre gas naturale liquefatto (nelle aspettative fino ad 8,9 milioni di tonnellate annue) dal giacimento di Ichtys fino al Sol Levante che di questo prodotto è il maggior acquirente.
Nel corso della visita Abe ha anche partecipato ad una commemorazione delle vittime del bombardamento nipponico su Darwin avvenuto nel febbraio del 1942 e salutato i marinai della nave Echigo che utilizza proprio il porto australiano per attività di sorveglianza anti-pirateria e per il contrasto al commercio nordcoreano.

Abe è poi volato a Port Moresby per la due giorni (17-18 novembre) del vertice Asia-Pacific Economic Cooperation che ha radunato alcune delle maggiori economie del mondo. Erano infatti presenti anche Moon Jae-In per la Corea del Sud, Mike Pence per gli Stati Uniti e Xi Jinping per la Cina. 
Il vertice è stato occasione per uno scontro tra Xi e Pence sul protezionismo da un lato e sulla proiezione cinese nel Pacifico dall'altro. 
Varate nel primo giorno di lavori alcune linee guida per gli investimenti nelle infrastrutture segnando una vittoria cinese che va in direzione del rafforzamento della nuova via della seta promossa da Xi. 

Per quanto riguarda i rapporti con la Corea del Sud una nota ufficiale di protesta alle ultime dichiarazioni del ministro Kono sulla sentenza della massima corte della RdC che ha condannato Nippon Steel ad un risarcimento in favore delle vittime dello sfruttamento coloniale è giunta da Seul.
“Il governo della Repubblica di Corea esprime molto disappunto per le ripetute dichiarazioni del ministro Kono che criticano la sentenza della Corte Suprema sulle vittime di lavoro forzato […]. Il governo ritiene fondamento della democrazia il rispetto delle sentenze e affronterà la materia con varie modalità” si legge in una nota degli Esteri del 15 novembre.
Alcuni giorni prima due degli avvocati che hanno rappresentato gli ex forzati erano stati ricevuti dal Presidente del Partito Comunista Giapponese Kazuo Shii.
Uno dei legali, Lim Jae Sung ha dichiarato di aver cercato un incontro con i vertici di Nippon Steel ma di non essere stato ricevuto.
Necessari, per il leader comunista, incontri tra i governi dei due Paesi per risolvere una vicenda che non è stata chiusa dagli accordi bilaterali post-conflitto. In tal senso Shii ha citato il caso di due ex forzati cinesi che nel 2007 ottennero un risarcimento da Nishimatsu Construction sulla base di una sentenza emessa dalla Corte Suprema del Giappone.
Una nave per la ricerca scientifica sudcoreana è intanto entrata, lo scorso giovedì, in acque territoriali nipponiche a largo delle contese isole Dokdo. 
“Non accettiamo ricerche scientifiche condotte nelle nostre acque territoriali o nella nostra Zona Economica Esclusiva senza il nostro consenso” ha affermato il Portavoce del governo Suga.
Sarebbe prossima, secondo indiscrezioni, la liquidazione da parte della RdC della fondazione per l'assistenza e la memoria delle comfort women.

Un’ultima notizia di politica estera ha coinvolto Carlos Pereira, Ambasciatore cubano nel Sol Levante, il quale si è visto negare, in virtù della legge americana Helms-Burton, l'ingresso in un hotel Hilton a Fukuoka. L'amministrazione locale si è schierata contro la decisione che confligge con la norma giapponese che vieta il diniego di una camera sulla base della nazionalità del cliente.

Ad Hokkaido il governo della Prefettura ha deciso di costruire una struttura temporanea per gli sfollati anziani e disabili colpiti dal sisma del 6 settembre. In totale sono circa 130 le persone che nelle città di Atsuma ed Abira hanno lasciato le loro case e non possono trovare una soluzione abitativa autonoma.

Frattanto una recente ricerca governativa ha mostrato come sia cresciuto il numero di anziani che vivono da soli che risultano privi dei mezzi necessari per vivere dignitosamente. Su un totale di 1.630.000 famiglie che ricevono contributi assistenziali 840.000 sono composte da un unico membro con età pari o superiore a 65 anni: il dato segna un +18.670 rispetto ad agosto 2017.

A Tokyo l'11 novembre si è compiuto il primo mese del nuovo sito del mercato del pesce di Toyosu. Se da un lato le nuove strutture hanno migliorato le condizioni igieniche (il vecchio mercato di Tsukiji necessitava di numerosi lavori e non assicurava adeguatamente la climatizzazione) portando un aumento delle transazioni tra il 4 e l'8%, gli operatori della ristorazione del vecchio quartiere di Ginza preferivano il vecchio sito di Tsukiji in quanto più vicino alla loro sede di lavoro.
“È una pena venire qui” ha affermato Kimihiko Aoyama, ristoratore di Ginza, il quale impiega circa 30 minuti per giungere a Toyosu.
“Alcuni clienti hanno iniziato ad ordinare per telefono senza nemmeno controllare il pesce personalmente. Se venissero qui acquisterebbero altre cose non programmate. Quando i prezzi di ogni merce sono elevati è un peccato non riuscire a fare vendite extra” ha dichiarato Yukiharu Kaneko dell'azienda specializzata nel sushi Marukin Suisan.
Come effetto dello spostamento aziende come Foodison che effettuano acquisti dai grossisti per piccoli ristoratori sono state sommerse dagli ordini. 

Nel campo della pesca si terrà prossimamente una sessione di lavoro di tre settimane che vedrà i rappresentanti di 12 nazioni del Pacifico ad apprendere dalla Guardia Costiera tecniche per il contrasto alla pesca illegale. Il programma di lavoro, che coinvolgerà anche tecnici statunitensi, partirà il prossimo 25 novembre. 

In economia è stato annunciato dal colosso delle telecomunicazioni SoftBank che il proprio settore della telefonia mobile debutterà nel Tokyo Stock Exchange il prossimo mese. La società prevede di capitalizzare oltre 7.000 miliardi vendendo azioni ad un prezzo di partenza pari a 1.500 yen l'una.
In settimana il gruppo ha anche annunciato un investimento da 3 miliardi (che si sommano ai 4,4 investiti lo scorso anno) di dollari nella società WeWork che opera nell'affitto di locali per aziende e professionisti.
Sempre SoftBank ha annunciato in settimana il deposito di una causa con annessa richiesta di maxi-risarcimento (3,5 miliardi di dollari) a carico degli ex vertici tra cui l'ex presidente Mitsuyoshi Okano. Gli ex dirigenti sono ritenuti dalla società responsabili di non aver vigilato su moltissime concessioni di mutui (tra il 2013 ed il 2018 per un totale di 203,5 miliardi di yen), non coperti da garanzie adeguate, nel settore turistico.

Nel settore farmaceutico Takeda Pharmaceutical ha annunciato per il prossimo 5 dicembre la convocazione di un'assemblea degli azionisti per decidere sull'acquisizione dell'irlandese Shire che, qualora andasse in porto, porterebbe il gruppo nipponico tra le dieci maggiori aziende mondiali del settore.
Lo scorso maggio l'azienda ha raggiunto un primo accordo che prevede l'esborso da parte dei nipponici di 59 miliardi di dollari. Qualora andasse in porto sarebbe la più grande acquisizione da parte di un'azienda giapponese di una società estera.

Piano di riacquisto delle proprie azioni invece per Toshiba. In totale il piano farà rientrare in totale oltre 700 miliardi di yen di titoli (la prima tanche sarà da 120,8 miliardi).

In ambito macroeconomico il periodo giugno-settembre ha avuto un tasso di crescita annualizzato dell'1,2% segnando un calo rispetto al previsto a cause dei danni, enormi, provocati dalle piogge torrenziali estive.
“Questi dati non cambiano la nostra idea che l'economia recuperi in maniera moderata” ha sostenuto il ministro Motegi. In calo nello stesso periodo i consumi delle famiglie (dello 0,1%) e dell'export (–1,8%). In crescita invece gli investimenti pubblici (+1,9%) e quelli privati nel settore edilizio (+0,6%).

Nel settore automobilistico il governo della Prefettura di Aichi ha effettuato lo scorso sabato delle sperimentazioni di auto a guida autonoma (due auto hanno percorso 1,5 chilometri mantenendo una distanza tra loro di 30 metri) in collaborazione con la locale università e con l'azienda di telecomunicazioni KDDI. La Prefettura ha in animo di introdurre queste vetture nei trasferimenti interni all'aeroporto. 
Il 14 novembre, invece, il ministro dei Trasporti Keiichi Ishii ha annunciato controlli più severi per Subaru dopo i numerosi problemi (che hanno portato al richiamo di centinaia di migliaia di auto) nei controlli di qualità.

Sul fronte nucleare nello scorso weekend grandi esercitazioni di prevenzione si sono svolte ad Aomori e Kanazawa. Tra le realtà coinvolte la cittadina di Rokkasho dove sorgerà un centro per il riprocessamento delle scorie. Migliaia i cittadini ed i membri delle Forze di Autodifesa coinvolti. 
Ad Iwate invece tutti e 46 i consiglieri della Prefettura hanno scelto di iscriversi ad un corso per diventare tecnici della protezione civile. Il corso, organizzato dalla Organizzazione Bousaisi del Giappone, terminerà nel marzo 2019.
Intanto da Tokyo gli esperti dell'Agenzia Atomica Internazionale hanno invitato con forza il Giappone a risolvere il problema dell'acqua contaminata da radiazioni attualmente stoccata nel sito dell'ex impianto di Fukushima (si tratta di circa un milione di tonnellate) la quale continua per altro ad accumularsi per via delle piogge.
Ancora presente sul sito il nocciolo la cui rimozione sarà iniziata a partire dal 2021.
“Senza informazioni è impossibile dire se sarà possibile o no farlo” ha però affermato Christophe Xerri, Direttore dell'Ufficio sul ciclo del combustibile nucleare dell'organismo internazionale.
Il dirigente ha anche lodato gli sforzi fin qui compiuti per contenere l'emergenza anche se “al netto dei risultati molti cambiamenti rimangono da fare per affrontare il processo di smantellamento ed assicurare sicurezza in questa complessa situazione che richiede molta attenzione ogni giorno”.
Oltre al problema delle acque – per il quale l'Agenzia ha messo anche in guardia circa la tenuta del muro di materiale congelante volto a non far fluire più acqua dalle falde ma che non lavora a dovere – l'equipe ha anche raccomandato di migliorare il livello di sicurezza per i lavorati impiegati nei lavori di smantellamento del sito. 
Ad Ikata è stato invece respinto il ricorso avanzato da alcuni cittadini dell'area che chiedeva la sospensione dell'attività della centrale, recentemente ripartita, di Ikata.
L'Alta Corte di Takamatsu ha sentenziato che il terzo reattore dell'impianto di proprietà della Shikoku Electric non costituisce un pericolo per quanti abitano nell'area. 

Contro le centrali nucleari una nuova manifestazione promossa dalla Coalizione Metropolitana Contro il Nucleare si è svolta nei pressi del parlamento con la partecipazione, tra gl'altri, dell'ex premier Naoto Kan.

A Iwate, altra prefettura fortemente colpita dal terremoto del 2011, lo scorso 13 novembre sono state mostrate alla stampa le nuove carrozze ferroviarie sulla linea, gestita dalle Ferrovie del Sanriku, tra Miyako e Kamaishi. La linea, lunga circa 55 chilometri, dovrebbe riaprire il prossimo 23 marzo. 

In chiusura il Consiglio per la Gestione delle Catastrofi ha presentato lo scorso 13 novembre tre possibili scenari in caso di megaterremoto che dovesse avvenire in mare in corrispondenza della Fossa di Nankai. 
L'ultimo terremoto scatenato da quella faglia avvenne nel 1946 e causò 1.330 morti nella penisola di Kii nel Giappone occidentale. Le agenzie governative ritengono altamente probabile che un terremoto di magnitudo 8 o 9 nella scala sismica nipponica colpisca il Sol Levante entro i prossimi trenta anni,  causando, potenzialmente, centinaia di migliaia di morti e danni incalcolabili. Entro la fine di quest'anno il gruppo di lavoro che sta studiando i tre scenari dovrà consegnare un report con le proprie indicazioni volte a minimizzare l'impatto di un sisma di quella portata. 


(con informazioni di Japan Press Weekly 07 – 13 nov. 2018; iaea.orgminrex.gob.cumofa.go.krkremlin.ruwhitehouse.gov;global.jaxa.jpcdp-japan.jpmainichi.jp)

 

Immagine ripresa liberamente da commons.wikimedia.org

Ultima modifica il Domenica, 18 Novembre 2018 15:44
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.