Domenica, 14 Gennaio 2018 00:00

Pillole dal Giappone #220 – Riprendono forza gli antinuclearisti

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Pillole dal Giappone #220 – Riprendono forza gli antinuclearisti www.fukushimawatch.com

Movimenti di materiale nucleare nella parte settentrionale dell'isola di Honshu. KEPCO potrebbe infatti spostare il combustibile non più utilizzabile ed attualmente stoccato nelle proprie tre centrali della Prefettura di Fukui in un nuovo sito ad Aomori. La decisione è una concessione all'amministrazione della Prefettura di Fukui che non ha posto nessun ostacolo alla riattivazione della centrale di Oi. Per altro le vasche per lo stoccaggio delle centrali di Takahama, Oi e Mihama sono piene al 70% di combustibile spento. Il nuovo sito, secondo le previsioni, potrà accogliere fino ad un massimo di 5.000 tonnellate di materiale radioattivo.

A Fukushima invece l'Agenzia Regolatrice per il Nucleare ha chiesto a TEPCO di avviare il rilascio in mare dell'acqua radioattiva attualmente stoccata all'interno dell'impianto. “Affronteremo nuovi problemi se quest'anno non verrà presa una decisione” ha sostenuto il Presidente dell'ente governativo Toyoshi Fukeda sottolineando come oltre un milione di tonnellate di acque contaminate (provenienti dal sottosuolo o piovane) siano attualmente immagazzinate nella centrale. “È scientificamente accertato che non vi sarà un impatto sul pescato o sull'ambiente” ha rimarcato Fuketa.

Il governo nipponico, frattanto, si farà garante con le banche per il megaprestito (20 miliardi di dollari) chiesto da Horizon Nuclear Power, società britannica controllata dalla nipponica Hitachi ed in procinto di costruire due centrali nucleari in Galles. I prestiti saranno erogati da tre banche private nonché dagli istituti parapubblici Banca Giapponese per la Cooperazione Internazionale e NEXI.

Lo stesso giorno, il 10 gennaio, due ex primi ministri, Junichiro Koizumi e Morihiro Hosokawa hanno annunciato la preparazione di un disegno di legge per l'uscita del Giappone dal nucleare entro il 2050. I due non sono più parlamentari ed un eventuale disegno di legge (che sarà presentato quasi sicuramente dal Partito Costituzionale Democratico) sarebbe bocciato dalla ipermaggioranza detenuta dai conservatori nelle due Camere. “Una volta che il disegno di legge sarà discusso nella Dieta i cittadini si sveglieranno” ha detto Koizumi in conferenza stampa sperando, dunque, che l'uscita del Paese nel nucleare sia facilitata da una mobilitazione nell'opinione pubblica.

Sul fronte del dialogo intercoreano è stata annunciata domenica scorsa la ripresa dei colloqui tra le due parti della Penisola. La RPDC ha infatti inviato nel Sud una delegazione guidata da Ri Son Gwon, capo della Commissione per la Riunificazione Pacifica della Patria. Per la Repubblica di Corea è stato presente Cho Myoung Gyon, ministro per l'Unificazione.
Giudizio positivo sui colloqui intercoreani è stato dato da Kenji Kanasugi, Direttore Generale dell'Ufficio per gli Affari Asiatici del Ministero degli Esteri volato a Seul l'otto gennaio per incontrare Lee Do-hoon, funzionario responsabile delle iniziative di pace tra le due Coree.
Lo scorso mercoledì, dopo che si era avuta la certezza che atleti nordcoreani parteciperanno alle olimpiadi invernali che si terranno in RdC, il Presidente Moon ha manifestato la propria disponibilità per colloqui diretti con Kim Jong Un. La linea di comunicazione diretta tra i due eserciti è stata riattivata nella settimana appena trascorsa.
“Al netto delle difficoltà una risoluzione pacifica del conflitto è la sola opzione possibile. Chiediamo che il governo giapponese lavori per promuovere il dialogo ed inviti le varie nazioni ad astenersi da azioni provocatorie che porterebbero ad una crescita della tensione nell'area” è stato il commento del Presidente del Partito Comunista Giapponese Kazuo Shii sulla ripresa del dialogo tra Seul e Pyongyang.

Per quanto concerne il rapporto tra Repubblica di Corea e Giappone la vicenda delle “comfort woman” e la chiara presa di posizione di Moon volta a far saltare, nei fatti, l'accordo del 2015 sta generando nuova tensione tra i due Paesi. In settimana una precisazione era arrivata dalla ministra degli Esteri di Seul Kang Kyun-wha che ha sostenuto che la RdC non intende chiedere la modifica dell'accordo ma che comunque Tokyo deve fare uno sforzo maggiore (riconoscere cioè che il fenomeno fu una politica di Stato perseguita dalle truppe nipponiche). “Mi aspetto che Tokyo ammetta pienamente la verità così come è universalmente nota e che si adoperi affinché alle vittime (47 ancora le donne superstiti ndr) sia restituito onore e dignità” ha detto Kang in conferenza stampa.
“Scuse sentite possono risolvere completamente la questione” ha sostenuto il 10 gennaio il Presidente Moon. Richiesta respinta il medesimo giorno da Segretario Generale del Gabinetto nipponico Yoshihide Suga che ha ribadito che per quanto riguarda Tokyo la vicenda si è chiusa con l'accordo - avente valore internazionale - del 2015.
“Non possiamo assolutamente accettare che unilateralmente la Corea del Sud richieda altro” ha detto ai giornalisti Abe lo scorso venerdì.

Nuove mosse anti-cinesi frattanto da Taro Kono. Il ministro degli Esteri di Tokyo ha incontrato a Malé, capitale delle Maldive, l'omologo Mohamed Asim al fine di promuove la strategia nipponica per l'area indo-pacifica (strategia che vede già nell'India di Modi un forte alleato). Deciso dai due ministri l'istituzione di un tavolo annuale di dialogo politico tra i due Paesi.
Nelle stesse ore, precisamente il 7 gennaio, nelle acque territoriali nipponiche presso le isole Diaoyutai/Senkaku erano entrate, secondo quanto dichiarato dalla Guardia Costiera di Tokyo, quattro navi della Guardia Costiera cinese. È la prima “intrusione” nel 2018 di navi cinesi nelle acque da loro rivendicate.
Il viaggio di Kono è poi proseguito per Colombo, capitale dello Sri Lanka, dove il ministro ha visitato il locale porto merci (il più importante dell'Asia per i container) e valutato una partecipazione nipponica ad una sua ulteriore espansione. Kono e l'omologo Tilak Marapana hanno anche tenuto un breve colloquio volto ad espandere la cooperazione tra i due Paesi nei settori della produzione alimentare e della ricerca scientifica.
L'undici gennaio è giunta una nuova protesta nipponica per un sottomarino, di nazionalità inizialmente non identificata (il giorno successivo, mostrando una foto, il Ministero della Difesa giapponese ha sostenuto essere cinese), che sarebbe entrato in acque territoriali di Tokyo presso le Senkaku.

In ambito militare è avvenuto lunedì scorso l'ennesimo incidente, questa volta un atterraggio di emergenza, che ha coinvolto un elicottero USA (un AH-1 per la precisione) stanziato nella Prefettura di Okinawa. Immediata ed alquanto rituale l'ennesima richiesta affinché sia assicurata la sicurezza degli abitanti della Prefettura da parte del ministro della Difesa nipponico Itsunori Onodera che ha telefonato al Comandante delle Truppe USA nel Pacifico Harris (il giorno seguente sono arrivate le scuse del ministro della Difesa statunitense Jim Mattis).
Onodera e Harris hanno poi avuto incontro il dieci gennaio nelle Hawaii. Qui il titolare della Difesa di Tokyo ha visitato una installazione facente parte del sistema antimissile Aegis che sarà presto in opera (tramite batterie fisse in quanto naviglio nipponico è già equipaggiato con questo sistema) anche nel Sol Levante.
A Washington è stato intanto approvata la vendita di missili intercettori SM-3 Block IIA al Giappone per un valore di 133 milioni di dollari. E' la prima volta che questo missile, elaborato congiuntamente da Giappone e Stati Uniti, è esportato.

In politica interna il premier Abe si è nuovamente augurato che sulla modifica della Costituzione si possa trovare un consenso più ampio di quello dei partiti della maggioranza. La discussione, che riguarderà come sempre l'articolo 9 (quello che garantisce il carattere pacifista del Sol Levante), ricomincerà nella prossima sessione della Dieta secondo quanto dichiarato da Natsuo Yamaguchi, Presidente del Nuovo Komeito. Porte sbarrate da Yukio Edano del Partito Costituzionale Democratico.

Un nuovo scandalo potrebbe intanto colpire il Ministero delle Finanze. Dopo il terreno svenduto all'associazione Moritomo Gakuen (scandalo del quale si continua a parlare da mesi) una nuova tegola si abbatte sul Ministero retto da Aso.
L'Accademia Aeronautica del Giappone ha infatti comprato dall'Ufficio del Kanto del Ministero delle Finanze un terreno pubblico (di 6.566 metri quadrati) nella Prefettura di Yamanashi per un ottavo del valore stimato dallo stesso dicastero nel 2016. L'area, già al centro di una diatriba legale dagli anni '60 (l'operatore privato si sarebbe infatti appropriato di una strada del non più esistente Ministero dei Lavori Pubblici), è stata venduta per 8,75 milioni di yen contro un valore che era stato stimato in 71,8.

In economia di “ruolo chiave” di Keidanren, la confidustria nipponica, ha parlato lo scorso 9 gennaio il suo futuro nuovo Presidente, il settantunenne Hiroaki Nakanishi, attualmente presidente di Hitachi. Ruolo chiave da ottenere partecipando alla definizione delle politiche economiche del Paese: “è opportuno che le politiche economiche siano decise insieme e con il governo nel suo complesso”.
Le aziende nipponiche potrebbero per il momento limitarsi a pagare gli straordinari senza “l'aiuto” degli ispettori del Ministero del Lavoro. Secondo dati resi noti dal dicastero guidato da Katsunobu Kato nel 2016 sono stati pagati 12,7 miliardi di yen (+2,7 miliardi rispetto al 2015) in straordinari arretrati. Gli Uffici Ispettivi per le Condizioni di Lavoro hanno infatti ordinato a 1.349 aziende di corrispondere quanto dovuto a 97.978 lavoratori (+5.266 rispetto al 2015).

La Banca Mondiale frattanto ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'economia nipponica per il 2018: 1,3% contro l'1,7% precedentemente stimato. Sempre secondo l'organismo internazionale la crescita del Giappone scenderà ulteriormente allo 0,8% nel 2019 ed allo 0,5% nel 2020 a causa dell'aumento della tassa sui consumi (secondo i piani esso avverrrà nell'ottobre 2019). “Il pianificato aumento della tassa sui consumi avrà un impatto negativo sulla crescita nel 2020” si legge nel rapporto reso noto lo scorso mercoledì. Nuova, ma anche scontata, la preoccupazione per l'andamento demografico dell'Arcipelago: “l'invecchiamento della popolazione nonché la contrazione della forza lavoro continuano a pesare sulle prospettive di crescita a lungo termine”.

Nel settore automobilistico Nissan, Renault e Mitsubishi daranno vita ad una joint venture da un miliardo di dollari di capitale per lo sviluppo ed in futuro la produzione di auto “di nuova generazione”. La nuova società, che si chiamerà Alliance Ventures, sarà impegnata nello sviluppo di nuove batterie e sistemi di guida automatica.
Intanto è stato annunciato un nuovo maxi-richiamo (oltre un milione di veicoli) da parte di Toyota ed Honda nei soli Stati Uniti per la sostituzione degli airbag prodotti da Takata (società fallita proprio per questo maxiscandalo e adesso acquistata da un gruppo cinese).

Nel contempo mentre Akio Toyoda, presidente di Toyota Motor, da Huntsville (USA) annunciava ufficialmente il lancio di una joint venture con Mazda che porterà negli USA 4.000 posti di lavoro (1,6 miliardi di dollari l'investimento totale, circa 700 milioni di dollari di agevolazioni per la società nipponica ed un volume previsto di produzione che si aggirerà sui 300.000 veicoli annui) Appe, gigante tecnologico USA, secondo un calcolo del periodico comunista Akahata, ha beneficiato di una politica fiscale che le ha consentito risparmi per 1.200 miliardi di yen. Stando a quanto elaborato da Akahata (che ha utilizzato come fonti i bilanci annuali di Apple ed un rapporto di una commissione del Senato USA) la multinazionale ha venduto in Giappone - tra gli anni fiscali 2008 e 2017 - prodotti per 11.500 miliardi di yen realizzando un utile pari a 4.100 miliardi che per il 90% sono stati trasferiti in Irlanda. Dati positivi dal turismo: 28.690.000 stranieri hanno visitato il Sol Levante nel 2017 con una crescita del 19,3% rispetto al 2016.

(con informazioni di Japan Press Weekly 20 dic. 2017 - 09 genn. 2018; korea.net; unikorea.go.kr; mfa.gov.lk; foreign.gov.mv; mod.go.jp; asahi.com; mainichi.jp; japantimes.co.jp; ryukyushimpo.jp)

Ultima modifica il Sabato, 13 Gennaio 2018 16:22
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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