Domenica, 21 Gennaio 2018 00:00

Pillole dal Giappone #221 – Viaggio di Abe in Europa orientale

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Pillole dal Giappone #221 – Viaggio di Abe in Europa orientale www.foreignbrief.com

Le famiglie composte da una sola persona saranno il 39,3% del totale nel 2040: ad affermarlo una ricerca, resa nota il 12 gennaio, dell'Istituto Nazionale di Ricerca su Popolazione e Sicurezza Sociale. A determinare questa crescita l'aumento del numero dei divorzi e di quanti si sposano in età avanzata. Nel 2015 le famiglie composte da una sola persona erano il 34,5% del totale (18.420.000 persone in termini assoluti).
Sempre secondo l'istituto a quella data le famiglie nelle quali la principale fonte di reddito sarà un ultrasessantacinquenne si attesteranno al 44,2% del totale (erano il 36% nel 2015). Le famiglie composte da una coppia con figli (al 2015 il 26,9%) scenderanno al 23,3%.

Anche le assicurazioni affrontano l'invecchiamento della popolazione: Meiji Yasuda Life Insurance ha infatti anunnciato una assicurazione sanitaria la cui iscrizione è consentita a persone fino a 90 anni d'età (in precedenza il limite era di 80). Neo First Life Insurance e Medicare Life Insurance hanno invece portato la soglia ad 85 anni.

Al netto degli slogan e degli auspici il governo non sembra voler affrontare la crisi di natalità che attraversa il Paese oramai da decenni e si appresta invece a nuovi tagli sul welfare. Quanti ricevono contributi, infatti, per il riscaldamento o l'affitto potrebbero subire una diminuzione delle somme a loro destinate di circa il 5%. Le modifiche del piano per la protezione sociale dovrebbero riguardare il 67% dei beneficiari di tale assistenza.

In politica estera settimana caratterizzata dal viaggio di Shinzo Abe in Europa orientale. Prima tappa il 12 gennaio in Estonia. “Nonostante la nostra distanza siamo vicini in spirito” ha sostenuto la Presidentessa estone Kaljulaid. Abe - che è stato accompagnato, in quella che è stata la prima visita di un premier nipponico nella nazione baltica, da una delegazione di imprenditori - ha poi incontrato il premier Ratas che ha espresso la propria soddisfazione per l'accordo fiscale tra i due Paesi sottoscritto lo scorso agosto che eliminando la doppia tassazione per le imprese potrà facilitare gli investimenti. Il premier estone si è anche augurato che rimangano le sanzioni contro la Russia suscitando di certo l'imbarazzo nipponico.
Il Giappone, infatti, pur aderendo ufficialmente al pacchetto di misure promosse dagli Stati Uniti ha nei fatti aggirato le sanzioni ed avviato una intensa cooperazione economica con la Federazione Russa per lo sviluppo dell'estremo Est russo e dell'estremo nord giapponese.

Il viaggio di Abe è poi proseguito in Lettonia (che ha nel Giappone il secondo partner commerciale in Asia) per colloqui con l'omologo Maris Kucinskis. “La Lettonia ed il Giappone hanno un grande potenziale di cooperazione economica specialmente nei settori delle tecnologie della comunicazione, nell'innovazione, nel turismo nonché nei trasporti e nella logistica” ha sostenuto Kucinskis. Terza tappa Vilnius dove il premier edochiano ha incontrato la Presidentessa Dalia Grybauskaitė ed il Primo Ministro Saulius Skvernelis per discutere della possibilità di istituire un format di colloqui 3 + 1 (Estonia, Lettonia, Lituania e, per l'appunto, Giappone) nei settori dell'economia, della difesa e della ricerca scientifica. Particolare attenzione è stata data alla cooperazione sul terreno della sicurezza informatica e nell'ambito della NATO (anche in questa nazione la russofobia raggiunge limiti per i quali sarebbe utile consultare uno psichiatra).
Breve passagio di Abe anche a Kaunas dove il premier ha reso omaggio a Chiune Sugihara, console nipponico che durante la Seconda Guerra Mondiale disobbedendo ai propri superiori concesse circa 6.000 visti ad ebrei fuggiti dalla Polonia occupata dai tedeschi.

Altra destinazione è stata Sofia (14 gennaio) dove si sono tenuti colloqui tra Abe, il Primo Ministro bulgaro Boiko Borisov ed il Presidente Rumen Radev. Anche in questa quarta visita, che coincide con l'inizio del semestre di presidenza bulgaro dell'UE, oltre trenta le aziende nipponiche hanno seguito il premier.
“Il Giappone supporta l'Europa unita e siamo felici che una delle priorità della presidenza bulgara sia quella di promuovere le prospettive dei Paesi dei Balcani orientali e di migliorare trasporti e connettività nella regione” ha detto Abe al termine dell'incontro con Radev. Toni diversi tra Radev e Borisov sulla questione nordcoreana con il capo di Stato che ha posto l'accento sulla necessità di risolvere la questione tramite il dialogo.

Quinta visita del premier nipponico a Belgrado. Al di là delle parole di circostanza sulla Corea del Nord e dopo aver ringraziato il Giappone per l'assistenza fornita alla Serbia dopo le alluvioni del 2014 il Presidente Vucic ha invitato gli investitori nipponici a venire nel Paese. “La Serbia è uno stato chiave per la stabilità dei Balcani occidentali” ha detto Abe in conferenza stampa. Una dichiarazione che stride con il riconoscimento nipponico dell'autoproclamata indipendenza del Kosovo i Metohija. Abe ha visitato alcuni stabilimenti di aziende giapponesi presenti nel Paese (Parasonic, Japan Tobacco e Jazaki) per poi incontrarsi con una delegazione serba composta tra gli altri dalla premier Brabic e dal ministro degli Esteri Dacic.

Ultima tappa la Romania dove Abe ha incontrato Mihai Fifor, ministro della Difesa nominato capo del governo ad interim dal Presidente Iohannis soltanto il giorno prima. “La Romania è un partner strategico, in virtù della sua posizione geografia, per il Giappone” ha detto Abe al termine del colloquio con Iohannis. Impegno da parte di Abe a finanziare il collegamento sotterraneo tra l'aereoporto internazionale “Henri Coandă” e la città di Bucarest.

Sempre nei rapporti con l'estero, ma questa volta un estero ben vicino, lo scorso lunedì è arrivata la protesta ufficiale del ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera per il sottomarino cinese che avrebbe violato le acque territoriali nipponiche presso le isole Senkaku. “Far operare un sottomarino vicino il territorio di un'altra nazione va contro le norme del diritto internazionale” ha detto il ministro in conferenza stampa. Classica la risposta cinese che sostenendo che le isole sono storicamente cinesi dovrebbero essere i mezzi giapponesi a non stazionare in quelle acque.

Per quanto concerne la Corea del Nord sarebbe emerso da fonti governative (almeno così riportano i quotidiani) che la RPDC utilizza navi registrate in Tanzania o Togo per esportare carbone in Russia e Cina aggirando così le sanzioni varate dal Consiglio di Sicurezza ONU.

Rapporti tesi rimangono con la parte meridionale della Penisola. La richiesta di modificare l'accordo sulle “comfort woman” è stata infatti definita “tolmente inaccettabile” da Taro Kono, presente a Vancouver (Canada) lo scorso 16 gennaio ad una inziativa di confronto ad alto livello sulla denuclearizzazione della Penisola promossa dai ministri degli Esteri di Canada e Stati Uniti Chrystia Freeland e Rex Tillerson (presente per l'Italia il capo di gabinetto di Alfano Gian Lorenzo Cornado).

Nella settimana appena trascorsa vi è stato anche il viaggio di Beatrice Fihn, responsabile di ICAN, l'organzzazione vincitrice dell'ultimo premio Nobel per la Pace. La presenza di Abe in Europa non ha però permesso un incontro, che sicuramente non sarebbe stato semplice data la posizione assunta dal Sol Levante in sede ONU circa il trattato per l'abolizione delle armi atomiche, tra le due personalità.
L'incontro non si è tenuto “per una coincidenza di impegni già presi. Nulla più e nulla meno” ha gettato acqua sul fuoco il Portavoce dell'esecutivo Yoshihide Suga. Disappunto è stato comunque espresso dagli hibakusha (cioè i superstiti dei due bombardamenti atomici del 1945) che hanno incontrato Fihn ad Hiroshima. La leader dell'organizzazione ha comunque tenuto un colloquio con il sottosegretario agli Esteri Sato ed ha nuovamente invitato il Giappone a sottoscrivere il trattato per il bando totale delle armi atomiche siglato, dopo anni di discussione, da un consistente numero di Paesi.

Ad Okinawa intanto procedono spediti i lavori di costruzione della nuova americana di Henoko. Quasi completato il primo molo lungo 270 metri. “Non ci arrenderemo mai” hanno dichiarato tanto il Governatore della Prefettura Takeshi Onaga quanto il sindaco di Nago Susumu Inamine.
Proseguono frattanto, e ben visibili, i voli di elicotteri statunitensi in aree densamente abitate della Prefettura: il 18 gennaio ben tre velivoli provenienti dalla base di Ginowan hanno sorvolato la scuola elementare nella quale un bambino era stato recentemente ferito da un pezzo di elicottero precipitato nel cortile durante l'ora di educazione fisica. “Non vogliamo che si effettuino questi tipi di voli” ha dichiarato il giorno successivo il ministro della Difesa Onodera. Di “comportamento oltraggioso” ha invece parlato il Governatore della Prefettura.
Nei giorni precedenti il Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii aveva visitato la Prefettura e raccolto la protesta di Takehiro Kamiya, responsabile della struttura sanitaria che lo scorso 8 dicembre si è vista precipitare sul tetto un oggetto cilindrico caduto da un elicottero CH-53E. “Quando è avvenuto l'incidente circa 30 bambini giocavano nelle vicinanze” ha sottolineato Kamiya.

Sempre sul fronte della presenza americana nel Sol Levante criticata dal ministro degli Esteri russo Lavrov il dispiegamento nell'Arcipelago del sistema antimissilistico Aegis. Rispondendo ai giornalisti sull'attività diplomatica russa nell'anno appena trascorso il ministro ha inquadrato i sistemi missilistici statunitensi come parte di una strategia volta a “contenere i competitors” e della quale fanno parte anche le sanzioni economiche contro Mosca.
Intanto - con una mossa che non potrà che infastidire ulteriormente Cina e Russia - il Giappone promuoverà le visite nei propri porti di navi militari di India, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia. Il tema è stato discusso anche lo scorso giovedì da Abe ed il primo ministro australiano Malcolm Turnbull in visita a Tokyo. I due Paesi si impegano ad assicurare “una libera, aperta, stabile e prospera regione Indo-Pacifica” sulla base “dello stato di diritto”. Tra i due Paesi è per altro in corso la definizione di un accordo di natura militare volto a semplificare le procedure per esercitazioni congiunte ed trasporto di materiale bellico.

In economia segnali incoraggianti arrivano per tre macroregioni (Tohoku, Kinki e Hokuriku) dal report Sakura diffuso lunedì dalla Banca Centrale ed afferente l'ultimo quarto dello scorso anno. A determinare i segnali positivi la crescita delle esportazioni, in particolare di elettronica, in un clima di ripresa della domanda nei Paesi vicini.
Chiaro a tutti, tranne che al Governatore Kuroda, che l'obiettivo del 2% di inflazione è ancora lontanissimo (e senza sostanziale crescita salariale è impossibile da raggiungere). I prezzi al consumo di novembre 2017 sono cresciuti dello 0,9% rispetto al novembre precedente.
Un invito ad aumetare i salari del 3%, in accoglimento delle richieste di Abe e di una “domanda sociale” è giunto da Keidanren, la confindustria nipponica, che lo scorso martedì ha reso noto un report contenente i propri suggerimenti alle aziende che nella prossima primavera saranno impegnate nei rinnovi contrattuali. “Contribuiremo con sforzi aggiunti e migliorando le condizioni di lavoro affinché il Giappone esca del tutto dalla deflazione e si espanda” è scritto nel documento.

Una mega-operazione si annuncia (anche se dal quartier generale precisano che “nessuna decisione è stata ancora presa”) intanto per SoftBank che potrebbe utilizzare le proprie azioni nel settore delle telecomunicazioni per raccogliere circa 18 miliardi di dollari al fine di realizzare nuovi investimenti e pagare debiti pregressi. La stessa SoftBank ha concluso questa settimana l'acquisizione (per 1,25 miliardi di dollari) del 15% delle azioni di Uber.

Dati postivi dal turismo: nel 2017, secondo quanto è stato reso noto dall'ente nazionale responsabile per la materia, gli stranieri che hanno visitato il Sol Levante hanno speso 4.420 miliardi di yen (pari a 39,9 miliardi di dollari) con una crescita di ben il 17,8% rispetto all'anno precedente. L'Agenzia aveva già diffuso i dati, estremamente positivi, riguardanti il numero dei turisti stranieri: 28.690.000 (+19,3% rispetto al 2016).

In politica interna - dopo lo scossone delle elezioni politiche che aveva portato il Partito Democratico, alla luce del pessimo risultato, a non fondersi più con Kibo no To (il risultato spinse anche la leader del partito centrista al ritiro dalla politica nazionale) - una marcia indietro sembrava essersi compiuta il 15 gennaio quando il PDG e Kibo no To avevano sottoscritto un accordo per formare un unico gruppo parlamentare in Camera bassa (d'altra parte le due forze si sono presentate alle politiche nella medesima lista). Principale argomento segnante la distanza tra le due organizzazioni è quello circa la legislazione bellicista votata dai conservatori nel 2015. Molti democratici si sono convertiti sulla via di Damasco ed hanno aderito (anzi ne costituiscono l'ossatura) a Kibo no To che è favorevole alle leggi belliciste sin dalla sua nascita.
Tra coloro che sono rimasti nel PDG (e che non hanno aderito al Partito Costituzionale Democratico) forte è invece la contrarietà a quelle norme. Uno psicodramma quello interno ai democratici (tra annunci di fusioni, marce indietro, auspici di scioglimento e scissioni) che ha già portato Toshio Ogawa ed altri dieci senatori a formare un gruppo parlamentare autonomo ed in futuro con ogni probabilità a dirigersi verso il PCD di Yukio Edano insieme a due pezzi grossi: il già vicepremier e già Presidente del Partito Katsuya Okada e l'ex premier Yoshihiko Noda. La vicenda si è poi chiusa, ma è impossibile dire se definitivamente o meno, due giorni dopo quando è giunta la chiusura del Presidente di Kibo no To Yuichiro Tamaki: “per noi la discussione finisce oggi”.
Di “alleanza irrazionale” aveva parlato Akira Koike, segretario del Partito Comunista, che ha lanciato un nuovo appello al Partito Democratico affinché si individuino candidati comuni dell'opposizione per le prossime elezioni della Camera dei Consiglieri.

(con informazioni di Japan Press Weekly 10 – 16 gen. 2016; mid.ru; canada.ca; fmprc.gov.cn; president.ee; valitsus.ee; mk.gov.lv; lrp.lt; lrv.lt; president.bg; predsednik.rs; presidency.ro; asahi.com; manichi.jp; japantimes.co.jp)

Ultima modifica il Domenica, 21 Gennaio 2018 09:05
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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