Domenica, 03 Giugno 2018 00:00

Pillole dal Giappone #240 – L'opposizione non molla sugli scandali che coinvolgono il governo

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Tornato in patria da San Pietroburgo il Primo Ministro Abe ha negato nuovamente in parlamento il proprio coinvolgimento nello scandalo Moritomo Gakuen. “Voglio dire chiaramente che né io né mia moglie siamo stati coinvolti nella vendita o nel processo di approvazione” ha affermato Abe lo scorso 28 maggio difendendo anche la consorte Akie che al momento dell'affaire era presidentessa onoraria dell'associazione che ha acquistato ad un prezzo bassissimo il terreno demaniale situato nella Prefettura di Osaka. “La signora Abe compare 14 volte nei documenti ottenuti dal Ministero delle Finanze. Come può dire che non è mai stata coinvolta?” ha contestato Teruhiko Mashiko del Partito Democratico per il Popolo.

Stesso atteggiamento è stato tenuto da Abe sull'altro grande scandalo che lo coinvolge: quello del Kake Educational. Abe ha infatti negato, smentendo documenti e dichiarazioni provenienti dalla Prefettura di Ehime e dal comune di Imabari, di aver incontrato il 25 febbraio 2015 il suo amico nonché presidente dell'Istituto scolastico privato Kotaro Kake. “Non soltanto non l'ho incontrato quel giorno ma non ho mai parlato con lui circa il progetto di apertura della facoltà di Veterinaria” ha affermato il premier. Il 25 maggio il sindaco di Imabari, Ryoji Kan, aveva sostenuto di aver ricevuto un report dai propri uffici nel quale era menzionato tale incontro.

Qualche giorno più tardi il premier ha confermato che non sente alcuna necessità di dimettersi a causa degli scandali che lo riguardano direttamente a meno che non venga dimostrata la corruzione. “Il dibattito nella Dieta (del febbraio 2017) venne condotto su di una premessa e cioè che il Primo Ministro si sarebbe dimesso, come da lui dichiarato, qualora egli o sua moglie fossero stati coinvolti nel processo di vendita del terreno (a Moritomo Gakuen) ma adesso il Primo Ministro aggiunge un'altra condizione e cioè una eventuale corruzione” ha dichiarato il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano. Richiesta di dimissioni di tutto il governo è arrivata dal Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii.

Sulla stessa vicenda, lo scorso martedì, è intervenuto il ministro Aso per affermare, in sede di Commissione Finanze della Camera dei Rappresentanti, che le falsificazioni operate sui documenti furono “non intenzionali”. Per il momento la Procura di Osaka sembra dare ragione al ministro: sullo specifico punto della falsificazione (sul danno erariale è in corso un'altra inchiesta) nessun funzionario del Ministero guidato da Aso, nemmeno Nobuhisa Sagawa ex Direttore Generale dello stesso, risulta indagato.

Sullo scandalo del Kake Educational sono invece gli stessi dirigenti della società che intendono scagionare Abe. Lo scorso 31 maggio Yoshito Watanabe, dirigente dell'istituto scolastico che ha poi aperto la facoltà di Veterinaria, si è scusato con alcuni rappresentanti della Prefettura di Ehime per aver affermato nel 2015 che sull'apertura della facoltà vi era stato l'interessamento del premier. “È veramente disdicevole il fatto che non venimmo contattati. Dal momento che la Prefettura ha erogato sussidi per 3,1 miliardi di yen in tre anni abbiamo il dovere di fornire una spiegazione ai cittadini” ha dichiarato ricevento Watanabe Makifumi Nishimoto, capo dell'ufficio pianificazione dell'ente.

“Non ha importanza se l'istituto ha mentito per proteggere il Primo Ministro oppure se ha mentito al governo locale. Si tratta comunque di un grande problema” ha affermato Kiyomi Tsujimoto, a capo dell'ufficio per le questioni parlamentari del PCD.

I partiti dell'opposizione hanno anche incontrato, in previsione delle elezioni per il rinnovo di metà della Camera dei Consiglieri, i rappresentanti del gruppo Alleanza Civica. Assente all'incontro, sia pure invitato, il Partito Democratico per il Popolo ulteriormente spinto lontano dagli altri partiti progressisti dalla presenza degli ex di Kibo no To.

Tutti i partiti dell'opposizione debbono unirsi affinché sia superata l'attuale crisi di democrazia e siano discusse politiche che consentano la formazione di una futura coalizione di governo” ha dichiarato all'incontro Jiro Yamaguchi, docente universitario e leader del gruppo civico.

In economia il prezzo della benzina ha raggiunto al 28 maggio il record più alto negli ultimi tre anni e cinque mesi attestandosi a 151 yen al litro (pari ad 1,20 euro). Il 30 maggio cinque compagnie elettriche e quattro tra le maggiori compagnie del gas hanno annunciato un aumento delle tariffe a partire da luglio.

Conclusa finalmente per Toshiba la vendita del proprio settore chip al consorzio USA-Giappone-RdC (guidato dalla statunitense Bain Capital e dalla sudcoreana SK Hynix) che ha sborsato un totale di 18,1 miliardi di dollari per accaparrarsi il ramo d'azienda. Le trattative si erano concluse a marzo ma si attendeva il via libera dell'antitrust cinese per definire la vendita. Toshiba si attende per il prossimo anno fiscale un profitto di oltre 1.000 miliardi di yen con un utile netto da questa vendita di 970 miliardi.

Sul'annuncio di Donald Trump di rivedere le tariffe sulle importazioni di auto vi è stato un nuovo intervento da parte di Abe (che incontrerà Trump il prossimo 7 giugno): “è difficile che il Giappone capisca ed accetti ciò” ha dichiarato mercoledì il premier. La produzione di auto è per il momento ancora in crescita. Stando a dati di aprile vi è stato un +3,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Lo scorso giovedì sono invece entrati in vigore i nuovi dazi su alluminio ed acciaio. Spetterà adesso a Taro Aso, che avrebbe fino all'ultimo tentato di strappare un'esenzione per il proprio Paese dal segretario al Tesoro Steven Mnuchin, studiare le contromisure.

Un comunicato congiunto contro la decisione USA è stato emesso dalla responsabile per il Commercio della Commissione UE Malmstrom e dal ministro all'Economia, Industria e Commercio giapponese Seko in visita a Parigi. I due hanno avuto colloqui, evidentemente infruttuosi, con il rappresentante per il Commercio USA Robert Lighthizer. 

Investimenti esteri per Tokyo Electric Power Company Holdings e Chubu Electric Power che giovedì scorso hanno annunciato la creazione di una joint venture che opererà in Australia nel settore delle batterie ad energia solare. L'operazione, condotta insieme a Fluence Energy LCC (a sua volta una joint venture), prevede un investimento complessivo di 1,1 miliardi di dollari.

Rivista al ribasso la prospettiva di crescita del Sol Levante. L'OCSE questa settimana ha stimato una crescita del PIL nipponico dell'1,2% nel 2018: -0,3% rispetto alla stima di marzo. “Il debito pubblico in rapporto al PIL è il più alto mai registrato tra i Paesi OCSE e ciò pone seri rischi. Ottenere una sostenibilità fiscale richiede un dettagliato programma di consolidamento che includa misure volte al controllo della spesa in virtù del rapido invecchiamento della popolazione ed un graduale aumento delle tasse sui consumi a partire da quello programmato per il 2019. La Banca del Giappone dovrebbe mantenere la sua politica monetaria espansiva fino al raggiungimento dell'obiettivo del 2% di inflazione. Continuare le riforme strutturali ed incentivare la produzione sostenendo l'occupazione sono anch'esse delle priorità” si legge nel rapporto dell'organizzazione guidata dal messicano Gurria.

Preoccupazione suscita, frattanto, la possibilità di introdurre nuove liberalizzazioni al fine di irrobustire la crescita nipponica. Lo scorso 23 maggio sono stati i tassisti a protestare preoccupati per le proposte avanzate da tavoli consultivi del governo di deregolamentare il settore.

Preoccupazione anche per le associazioni che si occupano di dipendenza da gioco d'azzardo. Nel disegno di legge, attualmente in discussione ma la cui approvazione pare certa, presentato dai conservatori è emersa la possibilità di consentire ai resort che ospiteranno le sale da gioco di concedere prestiti ai giocatori: un pericoloso incentivo a creare dipendenza.

Sul fronte lavoro, nonostante lo slogan governativo “stesso lavoro, stessa paga”, sono ancora i tribunali a dover intervenire nei casi di manifesta discriminazione salariale. Lo scorso 1 giugno la Corte Suprema ha emesso una sentenza che riguarda due lavoratori di una compagnia di trasporti di Yokohama. I due impiegati dopo aver raggiunto l'età pensionabile sono stati riassunti dall'azienda come lavoratori precari e gli è stato corrisposto un salario inferiore nonostante le mansioni da loro svolte fossero le stesse precedenti il pensionamento.

Giovedì scorso, frattanto, la Camera dei Rappresentanti ha approvato la riforma del lavoro che dovrebbe facilitare la possibilità per le aziende di contrattualizzare alcune professionalità non legando i loro salari alle ore lavorate. La legge, che dovrà adesso passare per la Camera dei Consiglieri, è stata aspramente criticata dai sindacati perché vi è il rischio che si promuovano lunghi orari di lavoro (legati al raggiungimento di “obiettivi”) incrementando il fenomeno del karoshi (cioè delle morti da superlavoro). Per adesso la riforma riguarda coloro che guadagnano più di 10.750.000 yen l'anno (circa 99.000 dollari).

Nel contempo per contrastare il calo demografico è da tempo nell'aria la possibilità che la maggioranza parlamentare elimini i limiti temporali (attualmente cinque anni) che riguardano i tirocinanti stranieri consentendo anche il ricongiungimento familiare. Allo studio vi sarebbe come condizione l'esito positivo di un esame di lingua giapponese. Tra le nazioni industrializzate il Giappone ha il numero più basso di lavoratori stranieri: 1.280.000 (compresi i tirocinanti che erano circa 258.000 ad ottobre 2017).

Gli ultimi dati demografici, resi noti lo scorso venerdì, hanno certificato un numero di nuovi nati su suolo nipponico nel 2017 pari a 946.000 e cioè per il secondo anno consecutivo sotto il milione (-30.918 rispetto al 2016). Il numero di morti è stato invece di 1.340.000. In calo, sia pur di poco, il tasso di fecondità ad 1,43 (-0,01 rispetto all'anno precedente).

In politica estera il Presidente del Vietnam Tran Dai Quang ha effettuato una visita ufficiale a Tokyo (pranzando, lo scorso giovedì, anche con l'Imperatore Akihito ad uno dei suoi ultimi appuntamenti ufficiali) volta ad approfondire il legame tra i due Paesi nel settore della sicurezza nei mari (con un occhio e più di uno rivolto a Pechino) e della difesa. Condivisa dalle due nazioni la “non militarizzazione” del Mar Cinese Meridionale.

In ambito tecnologico un robot in grado di coadiuvare i pompieri nello spegnimento degli incendi è stato presentato lo scorso 30 maggio dall'Università del Tohoku. Il mezzo, comandato a distanza, ha il compito di spruzzare sulle fiamme acqua o liquidi in grado di spegnere le fiamme.

Un invito ad aumentare i fondi destinati agli investimenti tecnologici è arrivato da Hiroaki Nakanishi di Hitachi appena nominato Presidente di Keidanren. Nakanishi si è impegnato ad accogliere la richiesta del governo affinché i salari del settore privato crescano di almeno il 3%.

Sul terreno militare mentre nella base di Kadena viene aumentata la quantità di velivoli statunitensi (una misura legata certamente al prossimo, possibile, incontro Trump-Kim), truppe di terra delle Forze di Autodifesa nipponiche saranno impegnate in Mongolia nelle esercitazioni multilaterali che partiranno il prossimo 14 giugno. Saranno 40 i soldati del Sol Levante impiegati.

Per un rapido dispiegamento dei missili del sistema Aegis ad Akita si è intanto pronunciato venerdì scorso il Ministero della Difesa. In tal senso il viceministro Tatsuo Fukuda ha incontrato il Governatore della Prefettura settentrionale Norihisa Satake ed il sindaco della città Motomu Hozumi per comunicargli che il dicastero considera “molto sostenibile” che un'area attualmente utilizzata per esercitazioni dalle forze di terra delle FA possa ospitare entro il 2023 le batterie del sistema missilistico sviluppato congiuntamente da giapponesi e statunitensi. Dato che il sito è molto prossimo ad abitazioni Satake ha messo le mani avanti chiedendo di “condurre una ricerca circa l'impatto” che la nuova installazione sicuramente avrà. “Comprensione e cooperazione dalle comunità locali” sono state chieste dal ministro Onodera.

Onodera che il 30 maggio ha nel contempo tenuto un colloquio con l'omologo statunitense Mattis affrontando tutti i temi della cooperazione militare tra le due nazioni ed in primo luogo il ruolo del PACOM (il Comando USA per il Pacifico) in quanto “l'Asia orientale è una regione ricca di fattori di instabilità inculsa l'emergenza della potenza militare cinese, il recente rafforzamento russo nell'estremo est, i ripetuti test nucleari e missilistici nordcoreani. Per tale ragione crediamo che il PACOM giochi un ruolo molto importante nel mantenimento della sicurezza nella regione” ha affermato il titolare della Difesa in conferenza stampa.

Durante la scorsa settimana manifestazioni contro i lavori, che procedono ormai a tambur battente, della nuova base di Okinawa si sono svolte a Tokyo (circa 10.000 i partecipanti) mentre 120.000 firme sono state consegnate al governo in calce ad una petizione che chiede la fine dell'estrazione di materiale di costruzione diretto ad Okinawa proveniente dall'isola Shodoshima (Prefettura di Kagawa).

(con informazioni di Japan Press Weekly 23 – 29 mag. 2018; oecd.org; chinhphu.vn; mod.go.jp; nhk.or.jp; asahi.com; mainichi.jp; the-japan-news.com)

 

Immagine ripresa liberamente da japantimes.co.jp

Ultima modifica il Sabato, 02 Giugno 2018 14:11
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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