Lutto nel mondo della scienza: venerdì 19 ottobre è morto all'età di 90 anni il biologo marino Osamu Shimomura, vincitore nel 2008 del premio Nobel per la chimica. Ad annunciarlo, domenica scorsa, l'Università di Nagasaki.
Shimomura, nato in Manciuria durante l'occupazione coloniale, ha sempre preso posizione contro le armi nucleari. Il 9 agosto 1945, giorno del bombardamento atomico su Nagasaki, il professore, allora sedicenne, si trovava nella cittadina di Isahaya a circa 12 chilometri dell'ipocentro.
Proprio il giorno seguente un Donald Trump evidentemente nostalgico dei massacri nucleari ha manifestato ad alcuni giornalisti l'intenzione di ritirare gli USA dal trattato missilistico sottoscritto con l'allora Unione Sovietica e di voler riprendere la produzione di armi atomiche.
“Il Presidente Trump dovrebbe venire ad Hiroshima e Nagasaki ed imparare” ha commentato amaramente Tomoyuki Mimaki, vicepresidente della sezione di Hiroshima della Confederazione delle Vittime della Bomba A.
“Sarebbe un peccato, speriamo che questo passo non sia compiuto” ha dichiarato preoccupato il Portavoce dell'esecutivo nipponico Suga.
In politica estera come ogni anno non manca di suscitare le proteste di Tokyo la visita di un gruppo di parlamentari sudcoreani alle isole Dokdo (o Takeshima come le chiamano i giapponesi).
Le isole sono riconosciute dalla comunità internazionale come parte della Repubblica di Corea che le ha acquisite dopo la Liberazione.
A Tokyo, intanto, per evitare ulteriori tensioni con i vicini, anche alla luce della visita di Abe in Cina, la cerimonia per i 150 della Sollevazione Meiji, fondamento del Giappone moderno ma anche data simbolo del nazionalismo nipponico, si è svolta in sordina: appena 300 invitati e nessun membro della famiglia imperiale.
Contro la manifestazione si è comunque tenuta una manifestazione dell'opposizione contraria alla negazione del colonialismo nipponico: “non mostrano nessun rimorso per il colonialismo e le guerre di aggressione” ha affermato Mizhuo Fukushima del Partito Socialdemocratico.
Dal 25 al 27 ottobre si è invece svolta l'attesissima visita di Shinzo Abe nella Repubblica Popolare Cinese. Sottoscritto nell'occasione il quinto trattato bilaterale di amicizia tra due Paesi che, al netto delle dispute territoriali, non possono fare a meno l'uno dell'altro.
Sui contenuti del documento si è detto soddisfatto il premier cinese Li il quale ha sottolineato come in esso sia citato il passato militarista del Giappone.
“Le nostre relazioni sono andate avanti nonostante le burrasche dei decenni passati ma pace, amicizia e cooperazione hanno sempre prevalso” ha affermato il capo del governo di Pechino.
Siglato, nel corso della visita di Abe, anche l'accordo tra le banche centrali delle due nazioni per la costituzione di fondi nelle rispettive valute. Così la Banca Popolare di Cina ospiterà nel proprio portafoglio valutario 3.400 milioni di yen e la Banca del Giappone 200 miliardi di yuan.
“Lo stabile sviluppo delle relazioni sino-giapponesi può divenire fondamentale per il benessere dei popoli delle due nazioni” ha detto invece il Presidente Xi nel suo colloquio di venerdì con Abe.
Nel corso degli incontri sono stati siglati anche numerosi accordi per il finanziamento congiunto di 50 progetti infrastrutturali in Paesi terzi. Tra i maggiori lavori che le imprese cinesi e giapponesi porteranno avanti insieme vi è un progetto di efficientamento energetico in Thailandia e l'espansione della produzione di energia eolica in Germania (qui la cooperazione sarà tra cinese CITIC Group e la nipponica Itochu).
Prima di partire per la Cina un invito ad evitare tensioni con il vicino era giunto dal parlamentare liberal-democratico Takeshi Noda, capo della Japan China Society il quale aveva sottolineato come le periodiche visite di membri del governo al tempio scintoista Yasukuni facciano crescere i sentimenti anti-giapponesi in Cina.
Proprio la scorsa settimana l'Alta Corte di Tokyo ha respinto una causa intentata da circa 450 cittadini che mirava a far condannare il premier per violazione della separazione tra Stato e religione prendendo come spunto una visita dello stesso allo Yasukuni shrine.
In Siria è stato liberato, dopo tre anni di prigionia, il giornalista Jumpei Yasuda. Il reporter era entrato in Siria per coprire la guerra civile che insanguina ancora oggi quel Paese nel 2015. Non è come sia stata concretamente realizzata la trattiva con il fronte di Al Nusra per la sua liberazione anche se il premier ha ringraziato l'emiro del Qatar, grande protettore di alcune frange dell'estremismo islamico siriano, Al Thani per la mediazione.
Ad Okinawa dopo la vittoria di Denny Tamaki nelle elezioni per la carica di Governatore la coalizione “Tutta Okinawa” festeggia un'altra vittoria con la riconferma di Mikiko Shiroma alla guida del capoluogo Naha.
La sindaca ha ottenuto domenica scorsa oltre 79.000 voti mentre l'avversario, Masatoshi Onaga sostenuto dal PLD e Nuovo Komeito, soltanto 42.000. L'affluenza è stata del 48,19%.
L'Assemblea della Prefettura ha intanto dato via libera all'indizione di un referendum (per la convocazione del quale erano state raccolte oltre 93.000 firme) sul piano di ricollocazione della base di Ginowan ad Henoko.
Frattanto, per la prima volta da anni, il Giappone potrebbe tagliare il bilancio per la Difesa. A chiedere un taglio, da 1.000 miliardi di yen, da realizzarsi nei prossimi cinque anni è stato il Ministero delle Finanze.
In politica interna si è aperta, lo scorso 24 ottobre, la sessione straordinaria dei lavori della Dieta. Nel proprio discorso di apertura il premier ha ribadito la necessità di aumentare la tassa sui consumi dall'otto al dieci per cento (misura prevista per il 2019) “senza che però si colpisca l'economia”.
Sulla riforma della Costituzione il leader dei conservatori si è invece detto certo che “otterremo il consenso superando le differenti posizioni”.
“Abe mente se afferma che nulla cambia” ha affermato dall'opposizione Yuichiro Tamaki del Partito Democratico per il Popolo sottolineando come l'inserimento delle Forze di Autodifesa nell'articolo 9 della Carta allarghi l'esercizio della cosiddetta “autodifesa collettiva” (uno dei giochi di parole con il quale è stata modificata la legge che impiega le FA all'estero).
“Il primo ministro non ha alcun ruolo nella modifica della Costituzione” ha tagliato corto a domanda dei giornalisti il Presidente del Partito Democratico Costituzionale commentando il discorso di Abe.
Tra i principali temi che la sessione straordinaria del parlamento dovrà affrontare vi è la discussione sul bilancio suppletivo volto a finanziare la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del 6 settembre e dalle piogge estive. Il budget totale del decreto è di 935,6 miliardi di yen.
In economia è giunta la sentenza della Corte Distrettuale di Tokyo sul caso che vedeva coinvolte alcune aziende di costruzioni accusate di aver fatto cartello per spartirsi la costruzione della rete per treni a sospensione magnetica Tokyo-Osaka. Obayashi Corporation e Shimuzu Corporation sono state condannate dal tribunale a pagare rispettivamente 200 e 180 milioni di yen per violazione della legge sulla concorrenza.
Sotto processo anche alcuni singoli dirigenti di Kajima e Taisei (nonché civilmente le due aziende), le altre due ditte coinvolte nell'affaire ma che, a differenza di Obayashi e Shimizu, hanno negato ogni addebito.
Sul fronte dell'energia il viceministro USA delegato alla materia Dan Brouillette, presente a Tokyo la scorsa settimana per una conferenza internazionale sul gas naturale liquefatto, ha sostenuto l'intenzione del proprio Paese di espandersi in Asia.
“La domanda di GNL qui è altissima, ci sono grandi opportunità di affari non soltanto per gli Stati Uniti ma anche per l'economia giapponese e di altri Paesi asiatici” ha sostenuto il politico.
Proprio il Giappone si colloca in cima alla classifica dei Paesi importatori di GNL.
Presente alla conferenza anche il ministro all'Industria Hiroshige Seko il quale ha promesso maggiore sostegno a progetti congiunti pubblico-privato nel settore.
Sempre in quest'ambito si è svolta il 23 ottobre una conferenza, la prima di questo genere, che ha coinvolto i ministri dell'Energia di 20 Paesi volta alla promozione dell'idrogeno.
Tra i partecipanti all'iniziativa anche Fatih Birol, direttore dell'Agenzia Internazionale per l'Energia il quale ha sostenuto che il summit sia “una pietra miliare per lanciare un messaggio ai governi ed alle aziende del mondo”. Birol ha visitato anche uno stabilimento della Toyota, azienda che sta investendo grandi risorse nella produzione di batterie per veicoli ad idrogeno.
A Naka (Prefettura di Ibaraki) è intanto emersa la contrarietà del sindaco alla riattivazione della vicina centrale nucleare del Tokai. Toru Umino è il primo tra i sindaci della zona (in totale sei sono i municipi più prossimi all'impianto della Japan Atomic Power) ad esprimere un giudizio negativo sulla ripresa delle operazioni. La posizione dei comuni è diventata vincolante dopo che l'accordo sottoscritto dall'azienda proprietaria della centrale e dai sindaci lo scorso ha imposto che senza il via libera delle amministrazioni locali l'impianto non potrà ripartire.
A motivare la scelta di Umino il giudizio negativo circa il piano di evacuazione previsto dalla società che non terrebbe in conto dei congestionamenti del traffico in caso di incidente.
Per Japan Atomic Power la notizia è una doccia fredda dopo che in settembre, viceversa, l'Agenzia Regolatrice il Nucleare aveva dato disco verde alla centrale.
Nella Prefettura di Miyagi, invece, Tohoku Electric ha annunciato lo smantellamento della centrale di Onagawa. A comunicare la decisione il presidente della società Hiroya Harada. I nuovi standard di sicurezza approvati nel 2012, che fissano in 40 anni la vita delle centrali atomiche, hanno infatti reso anti-economica la ripresa delle attività di un impianto che ha 34 anni di vita.
Dall'ONU giunte intanto un invito affinché sia sospeso il rientro della popolazione nelle aree della Prefettura di Fukushima nelle quali sono ancora presenti alti livelli di contaminazione da radiazioni.
A metterlo nero su bianco lo special rapporteur Baskut Tuncak.
“Il combinato disposto della decisione del governo di revocare gli ordini di evacuazione e la decisione delle autorità locali di cessare la fornitura di sussidi per l'alloggio, pone un gran numero di evacuati sotto enormi pressioni per tornare. La graduale eliminazione degli ordini di evacuazione ha creato enormi tensioni verso le persone le cui vite sono state colpite dal peggiore disastro nucleare di questo secolo. Molti ritengono di essere costretti a tornare in aree non sicure” ha affermato Tuncak.
Proprio a Fukushima è stata decisa la definitiva rimozione di una delle pale eoliche che erano state poste nella Prefettura come simbolo del rilancio economico. La struttura, una delle più grandi al mondo avendo un diametro di rotazione di 167 metri, non rende infatti abbastanza (appena un 3,7% contro la soglia minima affinché sia conveniente mantenerla del 30%).
Riattivata invece lo scorso sabato il terzo reattore della centrale nucleare di Ikata della Shikoku Electric. La ripresa delle attività giunge dopo uno stop giudiziario durato un anno e motivato dall'eventuale rischio di eruzioni vulcaniche del monte Aso. L'impianto, i cui reattori uno e due saranno smantellati, verrà riconnessa alla rete elettrica il prossimo 28 novembre.
Nel settore automobilistico Fiat Chrysler ha annunciato lunedì scorso la vendita di Magneti Marelli, azienda simbolo per il nostro Paese della scienza applicata, alla giapponese Calsonic Kansei Corporation.
L'azienda, specializzata nella produzione di componentistica per auto, è stata ceduta per 6,2 miliardi di euro.
Novità anche per Toyota e Mazda: le due società potrebbero presto fondere le proprie finanziarie (che assicurano i prestiti per l'acquisto di auto a rate) al fine di tagliare i costi. Toyota starebbe infatti pensando di rilevare il 51% delle azioni di SMM Auto Finance (la finanziaria di Mazda) dal socio di maggioranza che è il gruppo bancario Sumitomo Mitsui.
Cattive notizie per un'altra delle aziende specializzate nella produzione di manufatti antisismici. Dopo che nelle scorse settimane era scoppiato lo scandalo di KYB Corporation, azienda produttrice di sensori ed ammortizzatori per edifici, adesso è il turno di Kawakin Holding. L'azienda ha reso noto che proprie produzioni con standard qualitativi inferiori a quelli fissati dalla stessa sono state installate in 93 edifici, tra cui scuole e municipi, in 26 Prefetture.
Negli stessi giorni KYB ha intanto annunciato lo stop fino al 2020 nella recezione di ordini (qualora qualcuno avesse ancora in mente di ordinare tali prodotti) mentre si preannunciano non sempre semplici le procedure di sostituzione degli ammortizzatori negli edifici coinvolti.
Nuovi guai anche per il non floridissimo settore aereo di Mitsubishi. È stata infatti depositata negli USA dalla canadese Bombardier una causa civile contro Mitsubishi Regional Jet, accusata di aver ottenuto segreti industriali mediante l'assunzione di ex dipendenti del colosso di Montreal.
Nelle telecomunicazioni lo scorso mercoledì è stato annunciato un accordo tra NEC e Samsung per lo sviluppo di strutture di servizio alla nuova tecnologia del “5 G”.
Collaborazioni internazionali anche per l'azienda tessile Uniqlo che ha presentato martedì una nuova linea di abiti sviluppata con lo stilista newyorkese Alexander Wang.
Per quanto concerne le valute virtuali l'Agenzia per i Servizi Finanziari ha designato l'associazione di categoria (che raggruppa ad oggi 16 operatori) come ente di autoregolazione del settore.
In ambito welfare il Ministero della Salute prevede di istruire le amministrazioni locali affinché abbassino nelle graduatorie i punteggi delle famiglie che avanzano domanda di ingresso per i figli e successivamente ne chiedono la bocciatura al fine di estendere il periodo di congedo parentale.
Qualora le liste di attesa negli asili siano piene, infatti, i genitori possono prolungare il loro periodo di congedo parentale. Secondo un progetto di riforma, attualmente allo studio presso un tavolo di esperti, si prevedranno punteggi diversi per coloro che hanno la possibilità di estendere il loro periodo di congedo dando priorità alle famiglie che non hanno questa facoltà.
Nell'istruzione continua ad allargarsi lo scandalo dei test di ingresso alle facoltà mediche truccati dalle università per diminuire il numero di immatricolate a vantaggio degli studenti maschi.
“Si è minata la fiducia nelle università” ha riconosciuto il ministro Shibayama annunciando che a breve saranno resi noti nuovi casi di atenei coinvolti.
Accertati fino ad ora nell'Università Medica di Tokyo, l'ateneo dal quale lo scandalo è partito, 69 casi di manipolazione dei test. L'ateneo si vedrà sottratti, il prossimo anno, anche dei fondi provenienti da uno degli enti ministeriali: l'Azienda per la Promozione ed il Mutuo Aiuto per le Scuole Private.
Per quanto concerne invece lo scandalo dei lavoratori pubblici assunti come categorie protette ma sprovvisti degli attestati accertanti la disabilità (circa 3.700 i casi venuti alla luce) lo scorso 22 ottobre un gruppo di indagine indipendente ha confermato che questi comportamenti hanno origine lontana ma non è stato in grado di individuare responsabilità, ed intenzionalità, in nessun dirigente.
“Un lavoro superficiale” per Katsunori Fujii, presidente del Consiglio Giapponese per la Disabilità per il quale è invece “possibile che le agenzie nazionali ed i ministeri volessero escludere i lavoratori disabili (realmente disabili ndr) dai loro uffici”.
Di “sistema studiato per raggiungere la percentuale minima di legge” (cioè il 2,5% sul totale dei lavoratori) ha parlato Hiroshi Yamashita, direttore di una associazione che si occupa di disabilità.
Tra gli scandali che riguardano invece i membri del governo lo scorso 23 ottobre la ministra Katayama ha querelato Bungei Shunju (chiedendo 11 milioni di yen di risarcimento) per un articolo che la accusava di aver preso un milione di yen da un'azienda affinché facesse pressioni sull'Agenzia delle Entrate per un contenzioso fiscale.
In chiusura sono iniziati il 23 ottobre, sotto la direzione dell'Agenzia per la Casa Imperiale, i lavori di ricerca archeologica presso il sito di Sakai (Osaka) in una delle tombe più antiche del Paese, il Daisen Kofun. Secondo la tradizione nel sito sono presenti le tombe dei più antichi imperatori giapponesi, per tale motivo fino ad oggi non era mai stato concesso, per motivi essenzialmente religiosi di realizzare studi archeologici nell'area.
Già accertato che, nonostante la versione ufficiale dell'Agenzia, nell'area non si trovino i resti di Nintoku, Imperatore che ha regnato nel V sec.
(con informazioni di ohchr.org; iea.org; gov.cn; pbc.gov.cn; xinhuanet.com; dpfp.or.jp; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine ripresa liberamente da mapswire.com