Proteste animano anche i lavoratori della sanità: il 7 novembre scorso manifestazioni indette dai sindacati del settore - sotto l'ombrello della Federazione Nazionale dei Lavoratori della Sanità (Iroren) - si sono tenute in tutto il Giappone. Tra le richieste delle organizzazioni sindacali migliori condizioni lavorative, un abbassamento dell'orario di lavoro e contestualmente un aumento degli organici. “Assicurare salari degni ai lavoratori della sanità contribuisce ad ottenere servizi ottimali. Inoltre, un aumento di quei salari aiuterebbe il Giappone ad uscire dall'attuale situazione di deflazione” ha dichiarato Mamiko Yamada, Presidentessa di Iroren.
Continuano nel contempo a moltiplicarsi le prese di posizione contro il previsto aumento delle imposte sui consumi, a prendere posizione contro l'incremento all'otto per cento dell'imposta anche il regista Yasuo Furuhata il quale ha dichiarato al periodico comunista Akahata che anche il settore cinematografico risulterebbe negativamente colpito dalla misura: “l'aumento non porterebbe in maniera immediata o diretta ad incidere sulla qualità dei film, ma un impatto negativo vi sarebbe comunque. Non importa quanti sforzi si compiano per ridurre i costi di produzione, il pubblico non andrebbe più a vedere i film come prima se i prezzi in generale dovessero aumentare, in quanto dopo tutto vedere i film non è indispensabile per vivere. Credo che ridurre la tassazione sugli alimenti e su altri generi di necessità serva alla vita culturale delle persone”.
(con informazioni di Japan Press Weekly 6 – 12 nov. 2013)