Mercoledì 28 Novembre è stato approvato in via definitiva dalla Camera il “decreto sicurezza”. Fortemente voluto da Salvini, il provvedimento introduce alcune nuove norme in materia di immigrazione e di ordine pubblico che riflettono l’impostazione securitaria della Lega. L’abolizione della protezione umanitaria, il depotenziamento dello Sprar, l’estensione della sperimentazione del taser, la stretta sull’abusivismo abitativo e l’aumento dei fondi destinati ai rimpatri sono solo alcune delle misure di un decreto fortemente criticato dalle opposizioni ma diventato legge nonostante le polemiche anche all’interno della maggioranza. Sul “decreto Salvini” il Dieci mani della settimana.
Verso la conclusione della campagna elettorale: considerazioni sulla situazione
Si chiude la stagione dei sondaggi, mentre la campagna elettorale entra nelle ultime settimane. Se si vuole credere alle rilevazioni e all'opinione di commentatori e politici in vena di sincerità ci si avvia – complice la crisi che sembra stia vivendo il Partito Democratico e l'ingombrante presenza del M5S – verso una situazione di stallo, con nessuno dei tre poli principali in grado di conquistare una maggioranza di seggi nei due rami del Parlamento, e quindi o verso grandi coalizioni, che però potrebbero scontrarsi contro i numeri, o verso inevitabili nuove elezioni.
Sull'affossamento dello ius soli
A 70 anni dall'entrata in vigore della Costituzione ci troviamo di fronte alla fine della XVII legislatura, a parere unanime di molti opinionisti di destra e di sinistra una delle peggiori se non la peggiore in assoluto.
Una legislatura iniziata con la celebre sentenza della Corte Costituzionale che dichiarò le Camere legittime soltanto per mantenere la “continuità dello Stato”. La ragion democratica avrebbe richiesto di procedere al voto seguendo il sistema elettorale che era venuto fuori dalla pronuncia.
Certo che, tutte le volte che ci provano, ci riescono alla grande. Tutte le volte che il dibattito pubblico viene concentrato (deviato?) in modo da escludere dalla visuale il vero smantellamento dei diritti in questo Paese, noi ci prestiamo facendo gli utili idioti.
Cerco sempre, ultimamente, nel parlare di politica e nel ragionare di cosa fare, di mettermi nei panni di quella che è la stragrande maggioranza delle persone in Italia. Cerco di capire come è che il dibattito politico viene percepito, quali sono le priorità e quale è il reale interesse per le questioni su cui noi invece ci spacchiamo la testa.
Le recenti dichiarazioni di Piero Fassino, sindaco di Torino e Presidente ANCI secondo il quale se il Parlamento chiudesse per 6 mesi nessuno se ne accorgerebbe, rappresentano un binomio realtà-provocazione che ha deldrammatico. La centralità del Parlamento sancita dalla Costituzione viene dopo 70 anni messa in discussione e così viene messa in discussione la stessa Repubblica democratica parlamentare (appunto).
In questi giorni, così intensi e così delicati, si sono avute dichiarazioni roboanti sulla costituzionalità della rielezione di Napolitano. Molti soggetti hanno parlato di Golpe, altri di Golpettino, altri ancora di Golpe bianco. Ma è così o il tutto è stato deciso nel solco della Costituzione Italiana? Lo chiedo al Professore di diritto costituzionale presso l’Università di Roma Tre, Massimo Siclari, componente fino all’anno scorso del consiglio direttivo dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti.
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