Che la politica italiana sia in gran parte composta da inossidabili culi di piombo è fatto ormai evidente a tutti. Sono veramente troppi coloro che detengono il medesimo ruolo da anni.
Quello che meno appare è che l’occupazione di ogni spazio di potere non è limitato alla sola politica e non è prerogativa esclusiva delle vecchie generazioni. Basta guardarsi intorno per scoprire che sono centinaia i personaggi che occupano la stessa posizione di potere da anni. Ciò accade nel giornalismo come nell’università, nell’economia come nello sport.
Quando nel luglio del 2010 feci la mia prima tessera al Partito della Rifondazione Comunista, entrando a far parte della Federazione fiorentina, una delle prime cose che mi furono raccontate fu l'esperienza di alcuni compagni toscani che avevano messo in piedi il progetto de L'Aurora. Ricordo ancora un viaggio in treno verso Empoli, per andare a fare servizio alla festa provinciale dell'A.N.P.I., in cui mi venne descritto il clima di brio intellettuale, di confronto e le punte di avanguardie raggiunte da questo progetto editoriale, nato nel 2005 e rimasto vivo fino alla metà del 2007. I compagni che decisero di prendere parte a quell'avventura sentivano la necessità di provare ad aprire un confronto franco ed approfondito, che avesse la capacità di andare aldilà delle separazioni organizzative e dei paletti che queste impongono. Aveva la genuina presunzione di costruire anche in Italia una sinistra unita, non subalterna e veramente rappresentativa delle istanze delle classi che ancora oggi, anche se con modalità diverse, sentono attorno al proprio collo il giogo del capitalismo.
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L’Europa non è un‘opinione
In tutto ciò, l’ambito europeo diventa sempre più centrale e strategico. Europeo è ormai il mercato “nazionale” ed è al livello dell’Unione Europea che viene disegnata e imposta l’architettura giuridica, politica ed economica dei singoli stati. Innestare le singole esperienze nazionali nel più vasto ambito continentale non è solo un retaggio di cultura internazionalista (che va riscoperta oggi, a prescindere, come valore fondante di una sinistra credibile), ma soprattutto il passaggio fondamentale per dare forza unitaria e respiro alle battaglie politiche di tutte le soggettività anticapitaliste e antiliberiste.
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