Sabato, 25 Aprile 2015 00:00

Liguria: strappo nel PD e probabili concorrenti per Pastorino

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Votare secondo coscienza”, cioè - in sostanza - praticare il voto disgiunto: questo l'appello, sottoscritto da oltre 200 esponenti del PD ligure - tra essi, il nome di maggior peso è quello dell'assessore uscente alla Sanità Claudio Montaldo - ed al quale, com'era naturale, il partito ha reagito con forza minacciando esplusioni, mentre il segretario genovese del PD Terrile parla di un attacco diretto a lui perchè capace di decidere "senza caminetti".
Un fatto politico importante, quello che viene da viene dal settore più insofferente al renzismo del PD, che sicuramente avrà un suo peso nelle elezioni di maggio e che non può non far sorridere il civatiano Luca Pastorino.
Novità giungono a sinistra della sinistra-sinistra, con la probabile (c'è l'ostacolo delle firme) candidatura del consigliere comunale genovese (ex rappresentante della Federazione della Sinistra locale a Palazzo Tursi prima di venirne sconfessato a causa del suo allontanamento dalla maggioranza a sostegno del sindaco Doria) Antonio Bruno, appoggiato da “Altra Liguria”, esperienza che si richiama, a partire dal nome, a quella de “L'Altra Europa”, ma che non raccoglie né SEL né il PRC (che di quella lista furono sostanzialmente i principali soggetti contributori in termini elettorali ed economici).
Un spina nel fianco, qualora si presentasse, per Pastorino, novità, in positivo, degli ultimi sondaggi e recente beneficiario anche del sostegno dei Verdi (che al di là della loro consistenza elettorale potevano rappresentare un concorrente temibile per la Rete a Sinistra in quanto non hanno più bisogno di raccoglie firme per presentarsi con il proprio simbolo dopo il passaggio dell'ex Cinque Stelle Pepe tra le loro fila) in nome della vittoria sul "partito del cemento”.
Lontanissimo dalla vittoria - a prescindere da qualsiasi percentuale possa contendere Pastorino a Raffaella Paita - è il centro-destra del neoligure Toti, che, pur vincitore del braccio di ferro con la Lega Nord che avrebbe preferito il vice di Salvini Rixi, appare in affanno ed incapace di impensierire i democratici.

Ultima modifica il Venerdì, 24 Aprile 2015 22:25
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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