Dinanzi allo sfacelo e alla confusione della politica in Italia è utile e necessario approfondire l’analisi del quadro economico e non solo fatta dagli istituti di ricerca e statistica. È utile perché permette di staccarsi dalla polemica politica quotidiana (vana e putrescente, vissuta da una ristretta cerchi di tifosi) e necessario perché, numeri alla mano, si può cercare di capire dove stiamo andando.
Giganti del web: capitalismo classico o esigenza di regole e strutture nuove?
Dopo i 2.4 miliardi di euro di multa del 2017 la Commissione Europea ha recentemente inflitto a Google un'altra maxisanzione da 4.3 miliardi – la multa singola più elevata mai inflitta ad un'azienda – sempre per aver violato le norme sulla concorrenza favorendo propri servizi a scapito di quelli dei concorrenti facendosi forte del dominio indiscusso nel campo dei motori di ricerca e dei sistemi operativi per dispositivi mobili.
Università gratuita: una questione di diritto all'istruzione
di Niccolò Bassanello e Silvia D'Amato Avanzi
Non poteva non far discutere la proposta, presentata da Pietro Grasso all’assemblea nazionale di Liberi/e Uguali lo scorso 7 gennaio, di abolire le cosiddette tasse universitarie. Immediatamente si sono levate accuse di populismo, non necessariamente argomentate, e più o meno creative difese del modello attuale. È certamente difficile non sospettare il populismo quando la proposta, oltretutto nella forma di frase ad effetto lanciata al pubblico, arriva da una formazione politica che non sembra fautrice di un’idea complessiva coerente con la gratuità dell’università pubblica: oltre ad una proposta facilmente spendibile in termini elettorali come la suddetta, infatti, LeU non fa al momento parola di misure meno popolari ma altrettanto urgenti, come una riforma complessiva in senso democratico dell'istruzione terziaria o un rifinanziamento massiccio delle esauste casse delle università e degli enti di ricerca, nonché del sistema del diritto allo studio. In guerra, in amore e in campagna elettorale tutto è lecito; ma la discussione scatenatasi, per un tema che ogni parte vuol far credere di dare per scontato, ha incendiato fin troppo gli animi – segno, forse, che lo status quo è tutt’altro che sedimentato e pacificato.
Guerra Civile e violenza nella storia contemporanea italiana
Lo scorso 22 Ottobre in Veneto e Lombardia si è tenuto un referendum consultivo sull'autonomia regionale promosso dagli esponenti della Lega Zaia e Maroni. Se il primo ha ottenuto un risultato ragguardevole portando alle urne quasi il 60% degli aventi diritto, il secondo è riuscito a convincere meno del 40% dei lombardi. Il carattere disomogeneo dell' esito referendario si riflette anche sulle rivendicazioni di fondo che sono state sollevate già a poche ore di distanza dalla votazione.
Nel 1998 è stata promulgata la prima legge (109/98) sull’ISEE; all’epoca manifestai in ogni modo la mia contrarietà e detti origine al Comitato per la difesa delle persone non autosufficienti, trasformato nell’Associazione ADiNA dopo qualche anno. La critica era sostanziale ancorché approssimativa: in un sistema fiscale in cui alcune categorie di persone hanno una capacità di evasione altissima, le prestazioni assistenziali non possono essere direttamente legate alla dichiarazione dei redditi.
L’omogenizzazione del servizio su tutto il territorio nazionale, obbiettivo della legge 109/98, non mi sembra sia stato raggiunto (anche se non ho sufficienti strumenti per certificarlo) mentre si è persa sicuramente la funzione intelligente (potenzialmente) dell’assistente sociale e del medico nell’interpretare il bisogno e nel definire la risposta. Gli/Le assistenti sociali sono oggi categoria professionale trasformata in amministrativi e giustamente condannata dai cittadini.
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