Giornalismo di analisi, ergo terrorismo neoliberista
Davvero impressionante l’articolo di prima pagina “L’analisi – Il confine dello 0,9%” su la Repubblica di pochi giorni fa a firma di Claudio Tito. Riassumo: il fatto che Lega e Movimento 5 Stelle si rifacciano pubblicamente alla possibilità di portare il deficit italiano al 3% (la Lega a ciò aggiunge che, se ritenuto necessario, si potrebbe anche andare oltre), allo scopo di realizzare determinati obiettivi di tipo economico e sociale automaticamente renderebbe queste forze politiche “irresponsabili”.
Ogni tanto compare sui media il fantasma di Cassa Depositi e Prestiti, cioè del principale salvadanaio di proprietà pubblica operante in Italia (circa 450 miliardi di capitali, di cui per circa metà rappresentati da liquidità derivanti dalla gestione del risparmio postale). Molto più del necessario per ribaltare la situazione industriale, finanziaria, occupazionale, salariale, fiscale, debitoria del nostro paese come un calzino, riconsolidare il sistema dei servizi pubblici e di quelli sociali, sostenere il reddito di chi non arriva a fine mese, ecc. Neppure un collaudatissimo sistema mediatico e politico di manipolazione della nostra popolazione tutto a favore delle politiche di massacro antisociale svolte con il pretesto della crisi dai vari governi di centro-destra, centro-sinistra, tecnici o tricolori riesce a operare una censura totale.
Il tema dei grandi giacimenti di ricchezza esistenti in Italia, celato fino a poco tempo fa dalle forze politiche di governo nella loro totalità, sta affiorando da qualche giorno nel dibattito politico e sui media. Le ragioni sono subito dette. La prima è l'inconsistenza assoluta del governo Letta, capace solo di campagne pubblicitarie sull'occupazione giovanile, vantando i quattro soldi ottenuti dall'Unione Europea, gran parte dei quali si vedrà spartito tra il 2014 e il 2015. La seconda ragione, a sua volta, è che tutte le previsioni degli economisti seri, e addirittura dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e del Fondo
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