Arturo Cavari, Silvia D'Amato Avanzi e Joachim Langeneck
Sul decreto legge (vedi qui) che ribadisce l’obbligatorietà di quattro vaccini e la introduce per altri otto (vedi qui), si è aperta una discussione con interessanti riflessioni su diversi punti, che dovranno senz'altro essere sviluppate (vedi anche l'articolo uscito sul Becco qui).
Durante i classici festeggiamenti stagionali l'Autore si è trovato – per sua somma sfortuna – a ragionare di questo autunno-inverno italiano. Seguendo un po' di pensieri in libertà, ovviamente viene in mente il referendum dello scorso 4 dicembre. Lasciando in pace il risultato, che può piacere o meno (e all'Autore è piaciuto) ma ormai è un dato storico che lascia il tempo che trova, viene naturale rapportare quel risultato alla situazione attuale.
2.9 miliardi motivi per di no al Tav
L’avvallo definitivo e ultimo a bucare la montagna col metallo è arrivato da pochissimi giorni; notizia freschissima che chiarisce ancora di più, a chi avesse un qualsiasi dubbio, quali sono le strategie governo e della sua identica maggioranza, per quel che riguarda un settore tanto delicato, quanto strategico come i trasporti.
Ennesima crisi ministeriale (a dieci mani)
La presentazione del Governo Gentiloni alle Camere è stata accolta dagli strascichi muscolari del 4 dicembre: le forze di opposizione hanno accusato la maggioranza di non aver “imparato la lezione” del 59% di No, mentre i partiti di governo hanno rivendicato, all’opposto, le dimissioni di Renzi in ossequio al voto referendario e nonostante un sostegno stabile in Parlamento.
Qualche esponente più avventuroso della maggioranza ha esteso il “riconoscimento della sconfitta” oltre l’avvicendamento a Palazzo Chigi, asserendo che il disagio sociale manifestato nel No deve impegnare l’esecutivo a percorrere con ancora più convinzione la via delle riforme.
Secondo il capogruppo di Sel, invece, le forze di governo sono ormai prigioniere della “pillola sbagliata di Matrix”, quella che continua a incatenare la percezione ad un universo inesistente e simulato.
Sicuramente (almeno) uno dei due fronti ha ingerito la pillola sbagliata. Su questo si confrontano questa settimana "le dieci mani".
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