Martedì, 13 Gennaio 2015 00:00

Terremoto Paita?

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Le primarie del centro-sinistra ligure hanno una vincitrice: ma ci sarà ancora il centro-sinistra alle elezioni della prossima primavera?
Raffaella Paita, renziana e fautrice dell'alleanza con settori del centro-destra (che l'hanno sostenuta nelle consultazioni dell'undici gennaio) ha ottenuto 28.916 voti. L'eurodeputato Sergio Cofferati ha portato a casa invece 24.827 preferenze.

Fermo a 687 voti Massimiliano Tovo, outsider del Centro Democratico, che ha bollato quanto avvenuto alle primarie come “sconcertante carnevalata”. A suscitare le ire del candidato centrista, oltre a quelle ovviamente di Cofferati, la presenza – segnalata in più casi – di “truppe cammellate”, fenomeno non nuovo nelle primarie del centrosinistra (clamoroso fu il caso campano di qualche anno fa), e che sommato alla partecipazione sempre minore a questo tipo consultazioni (55.000 i votanti in queste primarie) forse dovrebbe far riflettere il Partito Democratico sulla prosecuzione di questo tipo di strumento.

“Non sosteremmo mai Paita alle regionali” la dichiarazione a caldo del segretario regionale di SEL Quaranta il quale ha sottolineato la principale anomalia di queste primarie: la non definibilità dei confini della coalizione a prescindere dal candidato vincente.
La posizione fin qui espressa da SEL, che ha sostenuto il “cinese” Cofferati (anche se i cinesi sono stati tirati in ballo in maniera non proprio gentile nelle polemiche di queste ultime ore), potrebbe sommarsi alle tante voci a sinistra del PD che già prospettano una riedizione in salsa ligure dell'Altra Europa? È presto per dirlo, anche in considerazione degli inaspettati sostegni giunti da sinistra alla spezzina Paita (gli assessori uscenti Rossi, ex SEL e Vesco dei Comunisti Italiani).

Tra i tanti scenari ipotizzabili, specialmente se l'ex leader della CGIL non dovesse accettare le conclusioni della commissione dei garanti (che, visto l'ampio scarto tra i due maggiori candidati, confermerebbe nella sostanza la vittoria dell'assessore uscente), l'annullamento della competizione – per opportunità politica – e la proposizione di un candidato pacificatore. Oppure ancora, gli antipaitiani più irriducibili potrebbero esprimere un candidato Presidente (lo stesso Cofferati?) che guardi alla sinistra PD: una scelta che li collocherebbe fuori dal partito e dunque poco ipotizzabile almeno per i bersaniani.
L'unico dato certo è che le polemiche di queste ore stanno già lasciando il loro segno consegnando un bel carico di amarezza agli elettori di un centro-sinistra che - se non ricompattato - in uno scenario tripolare questa volta rischia l'irrischiabile.

Ultima modifica il Lunedì, 12 Gennaio 2015 21:58
Roberto Capizzi

Nato in Sicilia, emiliano d'adozione, ligure per caso. Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.

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