Io non c’ero ai tempi dei fasci,
non c’ero ai tempi di Auschwitz,
ne ai tempi dei gulag,
non c’ero quando Francisco organizzava corride personali,
non c’ero insomma quando il nemico lo dichiaravi
e il nemico dichiarava te.
Ci sono oggi,
ai tempi delle matite spezzate,
ai tempi delle stragi senza colpevole
che da decenni infestano come spettri questo Paese,
ci sono oggi e non mi è dato sapere,
e mi dovrebbe esser dato
in quanto mio il governo,
in quanto io sono popolo, e con te lo sono, e con lui.
Ci sono oggi che il nemico non è manifesto,
oggi che fili ci tirano come marionette,
e lo spettacolo si chiama “Libertà di scelta”,
ma è solo una farsa;
I veri fili che contano son quelli dei traffici
e non hanno confini,
oggi che lo straniero che sconfina vien mal visto.
Ci sono oggi che chi ci governa si proclama santo,
martire, ma il sacrificio è nostro, mai suo.
Mi vedo tolta la libertà e il boccone,
il gendarme m’è contro,
col bastone m’urla e scalpita se dico di no,
se non piego la testa,
e non vede il politicante colluso che tratta col brigante,
non vede che gli consegna le catene
da pormi a polsi e collo.
Oggi ci sono
e mi è chiara la voce,
e grido sgomento e lancio allarme e richiamo.
Non c’ero ieri,
ci sono oggi,
e reclamo vera libertà.