Ucraina, Donbass: i crimini di guerra della Giunta di Kiev
Recensione del libro di Enrico Vigna “Ucraina, Donbass” (Zambon Editore)

Ottobre 1941. Nel contesto dell’Operazione Barbarossa e dell’occupazione dell’Ucraina da parte delle forze dell’Asse, a Odessa decine di migliaia di ebrei e oppositori politici vengono brutalmente sterminati.
Maggio 2014. Dimostranti federalisti vengono attaccati e inseguiti dai neonazisti del “Prawy Sektor” fino alla Casa del Sindacato di Odessa, dove entrano per cercare rifugio. È un massacro: gli inermi cittadini vengono trucidati senza pietà uno alla volta e poi l’edificio è dato alla fiamme.

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Libia 2011: troppi ignavi, silenziosi o consenzienti mentre la Nato apriva la strada ai nazi-califfi.

Con atrocità e massacri, l’intero Medioriente e buona parte dell’Africa pagano per le guerre dei governanti occidentali e l'ignavia dei relativi popoli. In tanti dovrebbero mettersi in ginocchio.

Adesso che il nazismo dello Stato sedicente islamico dilaga in Libia e sgozza lavoratori migranti egiziani sulle spiagge mentre altri frutti delle guerre occidentali dirette o indirette continuano a morire in mare; adesso che il risultato della guerra Nato del 2011 si dispiega pienamente, adesso che- veramente da tempo - gli altri effetti sono in Siria, Iraq, Africa, ammetterà qualche colpa chi nel 2011 per sette lunghi mesi non fece nulla, tacque o peggio avallò le menzogne mena-guerra dei cosiddetti “ribelli” poi rivelatisi bande islamiste e razziste che ora confluiscono nel califfato nazista - nazista per le infernali azioni e l'equivalente pensiero?

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Lunedì, 05 Maggio 2014 23:54

Fuoco in Ucraina

Nessuno tra di noi “beccai” è giornalista professionista ma ritengo, nel nostro piccolo, di dover fare il nostro dovere nel tentare di informare le persone su quello che sta avvenendo in queste ore in Ucraina. Che la stampa (ed i mezzi di informazione in generale) in Italia avesse degli evidenti problemi a trattare le tematiche di politica estera in maniera che possa essere definita dignitosa lo sapevamo. Ma leggere sull'Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, un completo travisamento dei fatti, fazioso, dovuto alla oramai del tutto assente etica del mestiere che dovrebbe caratterizzare chiunque abbia l'ardire di definirsi giornalista, è un qualcosa che reclama risposta.

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Ieri, 14 giugno 2013, a Lussemburgo si è tenuta una riunione di cui difficilmente sentirete parlare al telegiornale. I ministri dell’economia dei 27 paesi dell’Unione Europea si sono riuniti per ufficializzare l’apertura dei negoziati tra UE e Nato che porteranno alla firma del Transamerican Trade and Investment Partnership. Una serie di parole che, per i meno pratici con le lingue, altro non indica che la formazione di una “Nato per il commercio". La decisione, che dovrebbe essere presa ufficialmente in occasione del

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