In direzione ostinata e ostinata.
Palazzo Boyl sgomberato torna “regno del degrado”.
L’atmosfera natalizia, quel brio di festa che circola solitamente nell’aria dicembrina, ha regalato nella mattinata odierna alla città di Pisa; ai suoi cittadini e alle sue cittadine l’ennesimo doloroso sgombero di un luogo simbolo di incuria degrado e mala gestione civica. Palazzo Boyl, liberato dal Municipio dei Beni Comuni, lo scorso 22 Novembre torna ad essere il “regno dei piccioni” o degli acari, fate voi.
Lo scorso 12 Dicembre ha visto nella città di Pisa, oltre al partecipato corteo della CGIL-UIL (con una partecipazione di circa 10 mila persone, secondo gli organizzatori), un’importante iniziativa tenutasi nella bella e artistica sede di Palazzo Boyl incorniciato tra i suggestivi lungarni pisani.
Di Francesca Gabbriellini e Andrea Incorvaia
L’alba del 22 Novembre a Pisa, è stata un altro bellissimo momento di bagliore nel grigiore quotidiano di una città, costretta a vivere sotto una cappa cupa e rigida, per certi versi legata a schemi desueti.
Gli attivisti e le attiviste del Municipio dei Beni Comuni hanno liberato dall’incuria, dal degrado, dal vile e ingiusto abbandono uno dei più bei palazzi affacciati sul Lungarno Mediceo, definito dal Leopardi “ancor meglio di quello di Firenze”. Una liberazione, sì, in piena regola: le catene del tempo imposte dalle logiche speculative e di gentrificazione che si erano impossessate dei soffitti, delle pareti finemente affrescate, dei pavimenti ridotti a cumuli di polvere, di ogni cosa presente all’interno di un luogo narrante cinquecento anni di storia, sono state finalmente spezzate. Un’occupazione all’insegna della restituzione alla cittadinanza tutta di uno spazio che sarebbe altrimenti finito nel nel dimenticatoio, a fronte di una storia importante e di grande valore.
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