Quando l’Arci è destinata a parlare da sola
È bastata un’iniziativa, una delle tante che i cosiddetti “circolini” ospitano ogni giorno, per far accendere la miccia dell’intolleranza e dell’odio razziale. Perché in questo caso non si doveva trattare di un’innocua serata di ballo liscio o di un torneo di burraco, ma di una serata "per i Rom", al circolo Arci di San Bartolo a Cintoia, per permettere ad Italiani e Rom di conoscersi e instaurare, recitava il manifesto, “una civile convivenza”.
Non dobbiamo aver paura a chiamare l’agghiacciante episodio di Follonica per quello che è: un fenomeno di neo-nazismo.
Le due donne di etnia Rom, ribattezzate da Matteo Salvini, le “due frugratrici” sono state degradate a un livello di sub umanità da parte tanto dei due lavoratori della Lidl, quanto da parte di un ignobile coro in rete, quanto, appunto, da parte di certe figure che purtroppo orbitano in politica e in televisione (e sul web).
Premetto subito che quello che mi accingo a scrivere è più uno sfogo, piuttosto che un vero articolo. Lo sfogo scaturisce dalla recente decisione da parte del “nostro” primo cittadino, Dario Nardella, di mettere delle barriere fisse all’ingresso dei binari, atte a “scoraggiare l’accattonaggio e il facchinaggio molesti” (Firenzetoday). Il sindaco, dopo l’incontro a Roma con l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Michele Elia, ha annunciato che “Ferrovie dello Stato si è impegnata ad aumentare la sicurezza dei viaggiatori che quotidianamente frequentano la stazione rendendo permanenti con opere fisse le recenti misure di sicurezza e tutela dei passeggeri in stazione" (Firenzetoday).
L'atmosfera che si respirava alla Circolo Arci dell'Isolotto era allegra anche solo a naso: bambini, vestiti con la camicia per l'occasione, che ripassavano la propria parte di poesia da leggere sfoderando grandi sorrisi, donne con cesti pieni di fiori che sono stati regalati ai presenti e tanti baci e abbracci sintomatici di una gioia di vivere difficile da vedere a giro di questi giorni.
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