Domenica, 21 Dicembre 2014 00:00

#12D - Strikers a Palazzo Boyl

Lo scorso 12 Dicembre ha visto nella città di Pisa, oltre al partecipato corteo della CGIL-UIL (con una partecipazione di circa 10 mila persone, secondo gli organizzatori), un’importante iniziativa tenutasi nella bella e artistica sede di Palazzo Boyl incorniciato tra i suggestivi lungarni pisani.

Pubblicato in Toscana

Nella travagliatissima fase politico-istituzionale che sta attraversando il MIBACT, sempre più ministero senza risorse e idee per così dire “accattivanti”, nel dramma giornaliero di un patrimonio complessivo in rovina senza le dovute tutele (salvo pochissimi casi) e senza la dovuta valorizzazione, la notizia o il “cinguettio” apparso sul modernissimo social-network, ha aperto sicuramente un dibattito complesso.

Pubblicato in Umanistica e sociale

«Penso che il ministero della cultura sia in Italia come quello del petrolio in un Paese arabo».

Dario Franceschini era stato chiaro sul Sole 24 Ore del 23 febbraio 2014. Nessun tabù rispetto al ruolo dei privati nella gestione del patrimonio culturale italiano. Il quotidiano di Confindustria da tempo insiste sul tema delle agevolazioni fiscali per i privati, tanto che il 20 giugno 2014 apre in prima pagina con l'invito «DIAMOCI DA FARE», rivendicando il proprio ruolo.

«Abbiamo buttato giù il muro (ideologico) che impediva al Paese della bellezza nel mondo di misurarsi con la gestione dei territorio e del suo (straordinario) capitale culturale attraverso la leva fiscale».

Il mecenatismo entusiasma anche esponenti del mondo della moda, come Carla Fendi, che riprende la metafora governativa: «Il nostro Paese è veramente un bagno di cultura talmente enorme che non esiste al mondo un altro Paese simile. È il nostro petrolio» (da Sole 24 Ore del 20 giugno).

Pubblicato in Società
Martedì, 12 Febbraio 2013 00:00

Quale futuro per i Beni culturali?

Gennaio 2013, con una lettera indirizzata alla presidente Ilaria Borletti Buitoni, Salvatore Settis si dimette dal consiglio di amministrazione del FAI, in risposta alla decisione della Buitoni di candidarsi nella lista “scelta civica con Monti per l’Italia”. 

La Buitoni ha motivato la sua scelta di adesione alla lista come atto doveroso, per poter finalmente e concretamente operare dal dentro della politica per quella che ormai oggi è diventata l’emergenza beni culturali.

Le ragioni di Settis e del suo gesto sono invece riconducibili a quello che è stato l’operato del governo uscente, in favore della cultura, nell’anno appena trascorso e in quello che la lista Monti propone sostanzialmente in vista di un eventuale governo futuro: la privatizzazione del patrimonio pubblico.

Pubblicato in Arti
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