L’album della ribalta, The Nature (2011), aggiungeva a questa formula un approccio electro pop ballabile, per quanto estremamente stralunato e lontano, mentre quest’ultimo Still (2014), sembra adagiarsi su sonorità sempre più eteree ed evanescenti, rilassate e lente, dalle marcate cadenze downtempo. Questa chillwave tanto elegante quanto autistica, ipnotizza con i suoi beat liquidi e il suo cantato sognante e angelico che appare perso in qualche ricordo adolescenziale sbiadito e riemerso casualmente da qualche remoto cassetto della memoria nel quale era confinato. Persa ogni connessione temporale e ogni categorizzazione cronologica, la suggestione si fonda sul patchwork di immagini sbiadite e confuse, proiettate in un ipotetico e distante cinema mentale.
Sabato scorso, al Glue di Firenze, che propone già da due anni a questa parte concerti gratuiti di grande interesse, la loro prova live ha confermato le buone impressioni sul loro conto. Al centro, la presentazione del nuovo disco Still che dal vivo assume sfumature inedite e un più marcato magnetismo. La strumentazione si intreccia alla perfezione restituendo un ricco caleidoscopio di sfumature elettroniche. Armata di soli sampler, synth e basso, la Casa del Mirto costruisce delicate atmosfere nostalgiche e languide, si abbandona a flussi sonori sospesi e fluttuanti, quasi a voler sottolineare la selettività dei nostri processi mnemonici, filtrati come la voce di Marco Ricci, in una sequenza ovattata di beats.
Non c’è spazio per il bis, del resto il susseguirsi di immagini, emozioni ed episodi non può subire interruzioni. Un pubblico abbastanza attento ma non troppo numeroso, rende confidenziale ed intima l’atmosfera. A momenti più elettronici, si alternano sapientemente fasi più pop, in alcuni episodi emergono persino certe influenze più tradizionali come un certo cantato alla Michel Stipe (R.E.M.) e un umore minimale e dolente alla Radiohead del periodo Kid A/Amnesiac. Tutt’altro che freddo, il suono del trio scalda per le sue suggestioni perse in qualche passato sospeso e riaffiorano sempre, come i turbamenti e le angosce più recondite riemergono spesso e inaspettatamente nella quotidianità. Senza ironia, senza disperazione, il suono Casa del Mirto continua a stupire per la sua maturità, riuscendo ad essere coinvolgente nella sua composta nostalgia.
Voto al disco: 7/10
Voto al live: 8/10
Immagine tratta liberamente da cheap-sound.com