Lunedì, 20 Ottobre 2014 00:00

Gardiner e Pires con Mendelssohn e Schumann

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Mendelssohn: Symphony No.3 'Scottish', Overture: The Hebrides; Schumann: Piano Concerto (Sir John Eliot Gardiner e Maria João Pires)

Sir John Eliot Gardiner e Maria João Pires sono due artisti che hanno varie cose in comune: la loro dedizione al lavoro, l'essere schivi e scevri da ogni forma di narcisismo, una particolare attenzione a non indulgere in quel pathos gratuito di cui possono essere vittime anche i migliori direttori e pianisti; ma sopratutto sono accomunati da una grande attenzione all'esattezza esecutiva del loro repertorio di riferimento. In questo disco si ritrovano insieme ad affrontare due autori che invece nell'immaginario degli ascoltatori tanto simili non sono: l'irenico Mendelssohn, così attento all'appropriatezza, sia nella vita privata che nella musica, e Schumann il visionario, il rivoluzionario, il folle. Eppure entrambi rappresentano il momento più alto del primo romanticismo tedesco, e là dove Schumann ha innovato nella forma e nella concezione pianistica e sinfonica, Mendelssohn ha creato un mondo nuovo nel colore e nei timbri dell'orchestra, nella vividezza dell'inventiva, nell'immediatezza dell'evocazione quasi paesaggistica, che così tanto avrebbe poi influenzato l'immaginario romantico, senza mai rinunciare alle forme classiche, lui che forse è stato il più “mozartiano” dei compositori.

La sinfonia “Scozzese” e l'overture “Le Ebridi” sono capisaldi del repertorio Mendelssohniano: nascono entrambe da un viaggio in Scozia del compositore nel periodo in cui si trovava per lavoro a Londra, tra il 1829 ed il 1830 e risentono nella concezione, nei colori e nel ritmo proprio del clima scozzese. Melodie turbinanti e melanconiche si succedono insieme a memorabili sezioni di “tempeste” che evocano il paesaggio delle Highlands e il viaggio del compositore fino all'isola di Iona. L'overture, completata nel 1830, resta uno dei modelli per il poema sinfonico romantico e influenzò Listz e lo stesso Wagner. La terza sinfonia, dopo una pausa di dieci anni, fu completata con lunghe e laboriose revisioni nel 1841: ancora oggi molto amata dagli inglesi (fu allora dedicata alla regina Vittoria) incorpora ritmi caratteristici scozzesi, come nel famosissimo secondo movimento. Del concerto per pianoforte di Schumann non c'è molto da dire: uno degli inizi della musica moderna, assolutamente innovativo nella modulazione e nella concertazione, modello per tutti coloro che dopo si sono cimentati nella scrittura per piano e orchestra. 

Gardiner è noto al pubblico principalmente come direttore di musica barocca, uno dei più grandi direttori di Bach ed Handel, fondatore  del Monteverdi Choir e degli English Baroque Soloists: tuttavia con la sua Orchestre Révolutionnaire et Romantique, fondata nell'89, è da tempo interprete impeccabile anche del repertorio classico e romantico, eseguito con attenzione filologica e strumenti d'epoca. In questa esecuzione dirige un'orchestra con cui ha un legame particolare, la London Symphony, e riesce a trarre dall'eccellenza di una delle migliori orchestre d'Europa un suono fresco ed un'interpretazione dal respiro diverso dal consueto. La Pires si conferma interprete squisita del repertorio romantico e di Schumann in particolare, in un pezzo in cui non è facile mantenere l'equilibrio tra la forma, l'estro e l'invenzione.

Una registrazione che si preannuncia come la più interessante degli ultimi anni per questo tipo di repertorio, un'occasione anche per i neofiti del primo romanticismo di godere appieno e senza forzature fuori contesto dell'opera di due grandi compositori e del lavoro di due grandi musicisti.

Ultima modifica il Domenica, 19 Ottobre 2014 22:29
Luca Panicucci

Nato nel 1987 a Pontedera (PI), dove frequento il liceo per poi passare all'università di Pisa. Inizio ad interessarmi alla politica a partire dalla seconda superiore, prima nel movimento pacifista e in quello studentesco. Tra gli interessi specifici l'antropologia politica, la storia e l'etnologia delle relazioni di genere e della famiglia e l'antropologia religiosa, ma anche la letteratura, l'arte e la musica.

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