Lunedì, 18 Settembre 2017 00:00

La leggendaria colonna sonora di Into the wild compie dieci anni

Scritto da
Vota questo articolo
(0 Voti)

La leggendaria colonna sonora di Into the wild compie dieci anni

"La felicità è reale solo se condivisa".
Questo pezzo è scritto per coloro che in tempi difficili, riescono ancora a credere nel valore della condivisione vera tra esseri umani.

Nel 1996 viene pubblicato negli Stati Uniti un libro destinato a diventare cult. Il saggista e alpinista John Krakauer scrisse delle sue avventure in Alaska. Per caso ebbe a che fare con la vicenda McCandless e ne rimase profondamente turbato. "Nelle terre estreme" divenne ben presto emblema del rapporto tra la nostra civiltà e la natura. L'autore ci guida nella testa di un ragazzo qualsiasi che si vuole elevare, credere e combattere per qualcosa. Dopo la laurea, Mc Candless abbondonò la famiglia e intraprese da solo un lungo viaggio immerso nella natura. Viaggiò per gli Stati Uniti fino ad arrivare in Alaska. Per il giovane questa era l'essenza dell'essere umano. Il libro parla di avventure, giovinezza, desideri di un giovane che vuole diventare uomo rinunciando ai canoni classici della società.

Il regista e attore Sean Penn lo lesse per caso e ne rimase profondamente scosso. Comprò i diritti del libro e decise di farci un film, affidando le musiche all'amico Eddie Vedder. Nel 2007 il romanzo uscì anche in Italia e poco dopo arrivò nelle sale "Into the wild nelle terre selvagge". Penn e Vedder sono legati da un'amicizia nata ai tempi del film "Dead Man Walking - Condannato a morte". Per quel film il cantante compose " Face Of Love" e "Long Road". La cosa continuò nel 2001 con la cover di You've Got to Hide Your Love Away dei Beatles per la colonna sonora del film Mi chiamo Sam, di cui Penn era l'attore protagonista.

Il 18 settembre 2017 intendo celebrare e ricordare non solo il 20° anniversario dell'uscita italiana del libro, ma soprattutto il 10° anniversario della leggendaria colonna sonora di questo capolavoro. Letterario. cinematografico e musicale. La colonna sonora del film è stata composta da Michael Brook, ma le canzoni sono state scritte ed eseguite dal frontman dei Pearl Jam, Eddie Vedder. Questo è il suo primo progetto solista che lo farà diventare una star a livello planetario. Tanti, come chi vi scrive, sono rimasti ipnotizzati dalla bellezza di questo disco. E' come se Eddie Vedder si fosse calato nei panni del protagonista, immedesimandosi nei silenzi e nello smarrimento esistenziale di McCandless. Per lunghi tratti spoglia l'irruenza e il rock distorto dei Pearl Jam, limitandosi a splendide composizioni e a testi in linea con la sceneggiatura del film. Il disco è molto melodico e folk, con l'ausilio di una chitarra acustica, oltre a strumenti atipici come il banjo e il mandolino. L'influenza di artisti come Neil Young, Beatles, R.E.M. e Bruce Springsteen è tangibile. Ma veniamo a spiegare meglio cosa significa questo disco in dettaglio, traccia per traccia:


Setting forth
Il prologo dell'album è particolarmente energico. Vedder incarna l'anima di McCandless che sta finendo l'università. E' deciso finalmente a partire per l'avventura lasciando spazio alla sue attese e alla sua immaginazione. Il brano è eccitante, godereccio e musicalmente vivace. La cosa che conta è mettersi subito in viaggio. Tutto il resto non conta. La sensazione di libertà domina il brano. Quando un qualcosa di inedito ti fa diventare una persona nuova. Inizio immenso.

No ceiling
Vedder prende il banjo e prende spazio con la sua splendida voce. Racconta la partenza del viaggio. Intanto la malinconia, i pensieri negativi iniziano a serpeggiare nella testa di McCandless. L'amore per la sfida e per la natura hanno ancora il sopravvento. Intanto ripensa alle persone incontrate lungo il cammino e pensa che molte sono destinate ad essere solo di passaggio nella sua vita.

Far behind
Il pezzo più "nervoso" perchè racconta il prezzo della solitudine.
A McCandless manca la compagnia. "Perchè dormire scontenti?" - si chiede. In fondo un mondo comincia dove la strada finisce. McCandless ha lasciato quel mondo pieno di regole e impedimenti alle sue spalle.

Rise
Vedder prende il mandolino. McCandless matura la consapevolezza che si solleverà ben presto. Sta cambiando in meglio, trasformando gli errori in oro. Ha ancora tanti assi da giocare. Il brano è una riflessione sul significato dello stare al mondo e sulla necessità di alzarsi per non rimanere schiacciati. L'atmosfera del brano è perfetta in puro stile Vedder. Si sentono parecchi echi di una canzone del 1989 dei R.E.M. che si chiama "You're the everything" (giudicate voi https://www.youtube.com/watch?v=6e-LF21yFWM).

Long nights
Questo pezzo prende ispirazione dall'album "Nebraska", capolavoro folk rock di Bruce Springsteen. Il tema della fuga presente in quasi tutti i lavori del Boss è assai realtà in questo disco. Mc Candless passa lunghe notti lontano da tutti. Qui rimugina delle sue azioni. Pensa che sta facendo la cosa giusta e che presto starà meglio di prima. La sua crescita dipende da questa esperienza.

Tuolomne
È un pezzo strumentale di transizione che anticipa il piatto forte del disco. E’ il nome di una contea della California, ma anche di un fiume che la attraversa.

Hard sun
Ed eccoci al capolavoro. Un pezzo folk ormai patrimonio dell'umanità, coinvolgente e conosciuto in ogni angolo del globo. Molti non sanno che questa è una cover di Gordon Paterson (qui rinominato "Indio"). Il pezzo parla del rapporto Uomo - Natura e della malignità di entrambi. E poi c'è un sole che batte forte sulla grande gente che abita il mondo. Live è dinamite pura, musicalmente parlando.
La mia canzone preferita di Vedder, insieme a "Black" e "Unthought Known".

The wolf
La scena dell'incontro tra McCandless e il lupo è scandita da questo brano molto breve con Vedder che mugola. L'organo preannuncia come andrà a finire il film.

End od the road
Fine della strada. Questo brano strumentale preannuncia, come The wolf, la fine del film. McCandless è convinto però che un nuovo viaggio cominci dalla fine di una strada. Strumentalmente è un pezzo che richiama gli arpeggi della chitarra di Peter Buck dei R.E.M. o di Johnny Marr degli Smiths .

Society
"Society sei una razza folle. È un mistero per me, abbiamo un'avidità a cui abbiamo acconsentito".
Qui siamo sui livelli di Neil Young. E' un inno pieno di sostanza, contro la mentalità corrente, votata al guadagno e alla continua illusione di poter soddisfare i propri bisogni ammucchiando tante cose, alla fine inutili. Una critica totale all'ipocrita società americana che dà molto peso al successo personale e alla posizione sociale.
"Pensi di dover volere / Più di quello di cui hai bisogno Finchè non hai tutto non sarai libero
Quando vuoi più di quello che hai / Pensi di averne bisogno Quando pensi più di quello che vuoi / I tuoi pensieri cominciano a sanguinare".
Insieme a Hard Sun e a Guaranteed, il pezzo più importante del disco.

Guaranteed
Il brano conclusivo, pluripremiato e vincitore di un Golden Globe nel 2007. Questo pezzo si basa tutto sul sunto del film: la felicità è reale solo se condivisa.
Il brano ribalta tutto il disco e la mentalità di McCandless. non è importante perfezionare sé stessi, quanto trovare qualcuno che ci accetti per come siamo. "Conoscevo tutte le regole ma le regole non mi conoscevano. Questo è garantito" - canta Vedder.
A notte fonda McCandless sente il rumore degli alberi, su cui aleggia un presagio di morte.
Il finale, sia del film che dell’album, è amaro. Mc Candless muore in totale solitudine, avvelenato dalla neurotossina ODAP, presente in alcuni semi di cui si era nutrito. Molti lo ricorderanno per avere avuto gli attributi di fare quello che noi non siamo riusciti a fare: rivoluzionare la nostra esistenza e viverla per come realmente vorremmo.
«C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo»
(Dalla lettera di McCandless scritta all'amico Ronald Franz)

Nell'attesa potete ascoltare (o riascoltare) il disco qui. Ne vale decisamente la pena.


INTO THE WILD Original Soundtrack
* * * * *

ascolta l'album qui
1. Setting Forth
2. No Ceiling
3. Far Behind
4. Rise
5. Long Nights
6. Tuolumne
7. Hard Sun
8. The Wolf
9. End of the Road
10. Society
11. Guaranteed

Ultima modifica il Domenica, 17 Settembre 2017 16:48
Tommaso Alvisi

Nato a Firenze nel maggio 1986, ma residente da sempre nel cuore delle colline del Chianti, a San Casciano. Proprietario di una cartoleria-edicola del mio paese dove vendo di tutto: da cd e dvd, giornali, articoli da regalo e quant'altro.

Da sempre attivo nel sociale e nel volontariato, sono un infaticabile stantuffo con tante passioni: dallo sport (basket, calcio e motori su tutti) alla politica, passando inderogabilmente per il rock e per il cinema. Non a caso, da 9 anni curo il Gruppo Cineforum Arci San Casciano, in un amalgamato gruppo di cinefili doc.

Da qualche anno curo la sezione cinematografica per Il Becco.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Free Joomla! template by L.THEME

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti.